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Usanze pasquali ortodosse romene

La Pasqua è la più importante festa per il mondo cristiano orientale.

Usanze pasquali ortodosse romene
Usanze pasquali ortodosse romene

, 18.04.2020, 09:59

La Pasqua è la più importante festa del mondo cristiano orientale. Lultima settimana della Quaresima inizia dopo la Domenica delle Palme, o dei Fiori, nella tradizione ortodossa, e culmina con il Venerdì Santo, seguito dalla Notte della Risurrezione. Letnologo Florin-Ionuţ Filip Neacşu spiega il significato della Pasqua per gli ortodossi di Romania. La Pasqua è la più importante festa dei romeni e, in generale, dei popoli cristiani dellEuropa Orientale di fede ortodossa. Rispetto al cristianesimo occidentale, per il quale il Natale è la festa più importante, in Romania, Russia, Ucraina, Grecia, ma anche in Siria, Palestina o Egitto, prevale la Pasqua. Nello spazio romeno, già dai primi secoli dopo Cristo, gli apprendisti degli apostoli giunsero nella Dobrugea e poi su tutto il territorio dellattuale Romania e la Pasqua diventò una festa molto importante. Secondo le ricerche effettuate dai nostri etnografi e storici, sembra che la Pasqua si sia sovrapposta ad alcune feste della primavera celebrate dalle popolazioni geto-daciche e traciche. Lessenza del cristianesimo è la Risurrezione del Redentore, perciò la Pasqua è la più importante festa sia nellest europeo che allest del Mediterraneo. Dal 1925, quando la Chiesa Ortodossa Romena ha avuto anche un patriarca, la messa di Pasqua ha cominciato ad essere tenuta a mezzanotte, quando venivano distribuite ai fedeli candele accese, spiega l’etnologo.



La tradizione di dipingere le uova e la preparazione dei piatti tradizionali sono le principali attività nelle case dei romeni in questo periodo. Il Maramureş (regione storica nel nord della Romania) è una delle zone in cui si conservano meglio le tradizioni di Pasqua. Delia Suiogan, etnologo presso lUniversità del Nord di Baia Mare, racconta come è celebrata, per tradizione, la Settimana delle Passioni. Lunedì Santo, i vestiti si mettono fuori, al sole, perché si devono rinnovare e il sole ha la capacità di purificarli. I primi tre giorni sella settimana sono quindi riservati alla pulizia generale. La gente rinfrescava i pavimenti e dipingeva le pareti, oltre a mettere vari oggetti fuori a prendere aria. Da giovedì, iniziavano i preparativi per il pranzo di Pasqua. Venerdì cerano divieti di cuocere, per cui i piatti venivano preparati giovedì. Il giovedì era daltronde anche il giorno in cui si dipingevano le uova e in cui la gente preparava i pacchi da regalare in ricordanza dei defunti. E anche il giorno in cui si suole fare la pace con tutti. Non venivano regalate necessariamente uova dipinte, ma anche uova crude, soprattutto alle famiglie povere. Il Venerdì Santo è giorno di riposo, della meditazione totale, si digiuna e si fa penitenza. E un modo per assumersi il peccato collettivo di aver contribuito al sacrificio supremo di Gesù Cristo. Sabato si torna alle faccende domestiche importanti, ai preparativi per il pranzo di Pasqua e la donna più anziana della casa prepara la “pască, una torta al formaggio dolce e alluva sultanina. La “pască ricorda un rituale agrario, ma è anche un prodotto di origine animale che fa un trasferimento di potere dal vegetale e animale verso lumano. Il sacrificio dellagnello, sabato, rappresenta lassunzione del sacrificio del Redentore. I piatti tradizionali a base di carne di agnello sono alcuni degli alimenti che saranno serviti al pranzo domenicale, spiega Delia Suiogan.



Nella tradizione popolare romena, in occasione di una festa importante, non viene consumato alcun tipo di alimento prima di essere benedetto. Quindi anche il cestino di Pasqua era una forma di benedizione di tutti i prodotti che venivano serviti al pranzo festivo e rituale di Pasqua. Ovviamente non mancavano le uova dipinte. In tutte le zone del Paese cè la tradizione che i piatti preparati per il pranzo di Pasqua siano portati in chiesa a essere benedetti dai preti. Si tratta soprattutto delle uova dipinte, rosse per tradizione, ma attualmente dipinte anche di altri colori, che simboleggiano la vita e la rinascita. E un’altra usanza ereditati da tempi remoti, che si ritrova anche nelle tradizioni celtica e tracica. Si preparano molti altri piatti tradizionali, tra cui la zuppa o la minestra acida di agnello. Come nella tradizione della Pasqua ebraica in Palestina, vengono sacrificati agnelli, pecore e capre. Anche dal punto di vista etimologico, la parola Pasqua vuol dire “passaggio in ebraico ed è stata assimilata dai cristiani essendo associata a un passaggio verso la luce, tramite la Risurrezione. In Bucovina, Bessarabia e Moldavia, ma anche nellest della Transilvania, oltre al panettone e ad altri piatti tipici, come lo sformato di agnello, si prepara anche la “pască, una torta al formaggio dolce e alluvetta. Nella Transilvania centrale e occidentale, ma anche nel Banato, si usa cuocere un pane intrecciato, detto proprio Pasqua, che viene benedetto in chiesa e diviso tra i fedeli, racconta Florin-Ionuţ Filip Neacşu.



Tipica del Maramureş è unusanza che non è così bene conservata nelle altre regioni del Paese. Si tratta della benedizione delle torte dette “pască e del pranzo di Pasqua. Si digiuna anche nella notte tra sabato e domenica e si preparano molti piatti senza carne o prodotti di origine animale. Si assaggiano i piatti tipici di Pasqua solo domenica mattina, dopo che la gente porta dalla chiesa tutti i cestini con i prodotti tradizionali benedetti. Latto di benedizione dei cestini è un intero rituale. E spettacolare limmagine, davanti alle chiese, delle file di persone e cestini addobbati di fazzoletti ricamati minuziosamente, un segno distintivo di ciascuna famiglia.

Foto: pixabay.com
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