Il Museo dei record romeni
Pochi sanno che su una stradina di Bucarest si trova un museo dei record romeni.
Ana-Maria Cononovici, 11.04.2018, 14:57
Pochi sanno che su una stradina di Bucarest si trova un museo dei record romeni. Che si tratti della maggiore collezione di oggetti decorati con stelle alpine, di cavatappi o di emissioni filateliche, il museo è il frutto della passione di un generoso collezionista. Ion Chirescu ci ha spiegato come ha cominciato a raccogliere gli oggetti.
Era un mio vecchio hobby. Collezionare è come un virus. Sin da bambini, alcuni di noi raccogliamo francobolli, tovaglioli e tante altre cose. Ebbene, così ho cominciato anch’io a comporre la mia collezione – da francobolli, camere fotografiche e – la cosa che ho trovato come la più interessante – i reperti antichi. Sono sempre stato affascinato da questi oggetti che oggi non incontriamo più, in quanto sono stati eliminati dalla tecnologia, spiega Ion Chirescu.
I visitatori scoprono cose del tutto particolari. Al solito, i musei custodiscono collezioni di pittura e scultura. Ma la mia scelta è stata diversa: ferri da stiro, cavatappi, tutti i francobolli romeni apparsi nel mondo – dal primo che raffigurava una testa di uro fino ai nostri giorni. Stiamo lavorando all’allestimento di una collezione di macchine fotografiche dal 1840 fino al 2000, quando praticamente sono scomparse, aggiunge ancora Ion Chirescu.
Riconosciuta dal Guinness dei Primati, la collezione raggruppa in questo momento 30.000 cavatappi e 35.000 ferri da stiro. Al momento della certificazione, i numeri erano, però, inferiori. Comunque, è prevista un’ulteriore estensione per arrivare a riunire tutti i record romeni: dalla replica della più grande croce in cima a una montagna – la Croce del Monte Caraiman, fino alla più piccola banconota da 10 bani, risalente al 1917.