Dragobete, festa dell’amore
Il calendario popolare apre le celebrazioni primaverili con una festa riscoperta dai giovani romeni, soprattutto grazie al parallelismo con quella più conosciuta di San Valentino.
Monica Chiorpec, 22.02.2018, 13:00
Il calendario popolare apre le celebrazioni primaverili con una festa riscoperta dai giovani romeni, soprattutto grazie al parallelismo con quella più conosciuta di San Valentino. Il Dragobete, la festa dell’amore sia in Romania che nell’intera area balcanica, celebrata il 24 febbraio, porta in primo piano riti di fertilità. Entità mitologica identificata con il dio dell’amore greco o romano (Eros – Cupido), Dragobete proteggeva i giovani sposi, ma anche le coppie di animali. Era sempre lui a facilitare la riproduzione all’inizio della stagione calda. Nella tradizione romena, il 24 febbraio era ritenuto il giorno in cui gli uccelli si fidanzavano.
Il Dragobete è noto nell’intero Paese. Nella regione del Maramures, è chiamato anche Capo di Primavera o Dragomir, personaggio che assume tutti i compiti del Dragobete, tranne la sua doppia natura, zoomorfa e antropomorfa. All’esterno dell’arco carpatico, il Dragobete, come personaggio mitico, è raffigurato con testa di uomo e gambe di montone. Quindi, si tratta di un’antica raffigurazione, di origine tracica, che però si ritrova anche in altre mitologie del mondo. Sono tre le date in cui festeggia il Dragobete: il più spesso quella del 24 febbraio, ma anche l’ultimo giorno del corrente mese o il 1 marzo, spiega l’etnologa Delia Suiogan dell’Università del Nord di Baia Mare.
A sua volta, l’etnologo romeno Simeon Florea Marian descriveva il Dragobete come un essere, parzialmente umano, parzialmente angelico, un giovane bello e immortale, che va in giro per il mondo. Però la gente non lo può vedere, in quanto macchiata di bestemmie e cattiveria.
Questa festa è antichissima e particolarmente interessante. Purtroppo, è caduta nell’oblio soprattutto da quando abbiamo tentato di avvicinarci ad un’altra festa importante, quella di San Valentino. Il Dragobete si rifà ad antichi riti primaverili, poichè si credeva che questa stagione già comincia dopo il 15 febbraio. Cosicchè la festa si manifesta attraverso riti di fertilità e rinascita della natura, ma anche dell’uomo. Siccome la rinascita della natura e dell’uomo sta all’insegna dell’amore, questa festa del Dragobete riunisce tutti questi elementi ed offre un trasferimento di potenza sul nuovo anno e sulla nuova stagione, come promesso dalla rinascita, aggiunge Delia Suiogan.
Per la festa del Dragobete, i giovani dei villaggi romeni di una volta indossavano i vestiti più belli e raccoglievano delle piante magiche, che conservavano per tutto l’anno, con l’augurio di sposarsi. Nessun giovane doveva rimanere senza partner in questo giorno.