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Romeni celebri nel mondo: Constantin Brailoiu, cultore di etnomusicologia

Teorico e caposcuola dell'etnomusicologia, fondatore di archivi, compositore e critico musicale, Constantin Brailoiu nacque il 13 agosto 1893 a Bucarest.

Romeni celebri nel mondo: Constantin Brailoiu, cultore di etnomusicologia
Romeni celebri nel mondo: Constantin Brailoiu, cultore di etnomusicologia

, 05.09.2017, 11:22

Teorico e caposcuola dell’etnomusicologia, fondatore di archivi, compositore e critico musicale, Constantin Brailoiu nacque il 13 agosto 1893 a Bucarest. Proveniva da un’antica famiglia nobile della regione dell’Oltenia, che traeva origini nel casato dei Brancoveanu. Cominciò gli studi musicali a Bucarest, per continuarli a Vienna, Vevey, Losanna e Parigi.

Il compositore Nicolae Teodoreanu dell’Istituto di Etnografia e Folclore intitolato a Constantin Brailoiu evoca la sua personalità: Braioliu era il segretario della Società dei Compositori Romeni e, in questa veste, nel 1928 fondò gli Archivi del folclore, attualmente custoditi dalla sede dell’istituto. Precisamente, si tratta delle registrazioni fatte da lui e dai suoi collaboratori. Nel 1942, Braioloiu rimase all’estero, in Svizzera, dove fondò gli Archivi internazionali di musica popolare, presso il Museo di Ginevra, insieme a Eugène Pittard. Da caposcuola, gli studi teorici di Brailoiu e la pratica sul campo, dove fu accompagnato dai suoi studenti, poichè era anche docente al Conservatorio – aprirono una strada alla ricerca folcloristica, come si chiamava allora – folcloristico-musicale. Collaborò con Dimitrie Gusti, il celebre fondatore della Scuola sociologica di Bucarest, il che ebbe ripercussioni sul metodo di ricerca di Brailoiu di cui diceva: il nostro campo dimostra un pericoloso avvicinamento alla sociologia. Questo abbinamento tra uno studio di musicologia, che conduceva molto seriamente, su basi scientifiche, e l’aspetto sociologico, aprì una prospettiva di ricerca che venne successivamente seguita da alcuni studenti suoi.

Negli anni ’30, Brailoiu praticava la ricerca in una maniera moderna, valuta il compositore Nicolae Teodoreanu: Era in sintonia con le ricerche occidentali, come tecnologia adoperata. Si tratta di registrazioni su cilindri fonografici. Tutto veniva ricercato. Brailoiu stesso diceva che uno non deve avere delle preferenze per un villaggio ed essere soggettivo, bensì deve cercare di coprire il suo intero repertorio. Seguivano le trascrizioni musicali e le analisi condotte in maniera particolarmente rigorosa. Inoltre, Brailoiu era interessato all’aspetto sociologico, nel senso che tentava di decifrare cosa significava questa musica per la gente che canta. Cosicchè moltissime informazioni adiacenti alle registrazioni riguardavano le persone, la loro vita, il loro destino, la loro mobilità tra ambienti rurali e urbani. Da questo punto di vista, Brailoiu era non solo in sintonia con la ricerca occidentale, anzi la superava in gran misura, poichè, negli anni ’60, in America fu continuata una nuova prospettiva etnomusicologica, che puntò sull’aspetto umano, per cui la disciplina venne chiamata, dal loro punto di vista, l’antropologia della musica. Negli anni ’30, Brailoiu fu precursore della ricerca di antropologia musicale. E non lo diciamo noi, perchè ci è caro, bensì lo spiega, ad esempio, Gilbert Rouget, un importante musicologo occidentale, il quale dimostra che quello che fecero gli americani dopo il 1960 aveva già sperimentato in un certo qual modo Brailoiu nella Romania degli anni ’30.

Constantin Brailoiu raggiunse la notorietà internazionale, soprattutto in ambiente francofono, a Ginevra e Parigi, aggiunge Nicolae Teodoreanu: I suoi studi più importanti furono scritti in francese. Ci sono due tipi: alcuni riguardano aspetti di grammatica musicale – sistemi sonori e ritmici, in cui Brailoiu ha realmente portato delle novità e recato un contributo decisivo, ripreso successivamente da tutti gli studiosi di musiche popolari. Diventò noto anche grazie agli archivi da lui fondati, che non raccoglievano folclore romeno, bensì dell’intero mondo, praticamente tutto quello che sempre lui chiamava musica popolare, con cui Brailoiu intendeva folclore musicale, non musica che otteneva popolarità, che potrebbe includere anche i generi pop o jazz. Gli archivi da lui fondati sono in un certo qual modo unici nel mondo, in quanto la maggioranza degli archivi di musiche tradizionali si occupano di musiche colte. Mentre lui invece era interessato alla musica folcloristica dell’intero mondo.

Constantin Brailoiu editò 40 dischi che riassumevano programmi da lui condotti alla radio di Ginevra, con presentazioni, spiegazioni e brani musicali estremamente diversi dell’intero mondo. Fu insignito dell’Ordine nazionale della Legion d’onore francese nel grado di cavaliere (Parigi, 1929) e dell’Ordine Odradznie Polski (Varsavia, 1932). Si spense il 20 dicembre 1958 a Ginevra.

Foto: Mariana Chiriţă/ RRI
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