Romeni celebri nel mondo: Lucian Pintilie
In una classifica elaborata nel 2008 dai più importanti critici cinematografici di Romania, il film La ricostituzione di Lucian Pintilie è stato dichiarato la migliore pellicola romena di tutti i tempi.
Corina Sabău, 01.08.2017, 13:29
In una classifica elaborata nel 2008 dai più importanti critici cinematografici di Romania, il film La ricostituzione di Lucian Pintilie è stato dichiarato la migliore pellicola romena di tutti i tempi. Girato nel 1968 e tratto dall’omonima novella di Horia Patrascu, il film prende lo spunto da una vicenda reale, ed ha nel cast George Constantin, Vladimir Gaitan, George Mihaita, Emil Botta. Due adolescenti che hanno celebrato troppo….allegramente la fine della scuola saranno puniti in una maniera insolita, però altrettanto pragmatica: la loro rissa, ricostituita dalle autorità e registrata da cineamatori, diventa la trama di un film educativo destinato alla sana istruzione della gioventù.
Le conseguenze sono drammatiche. Poco dopo il lancio nei cinema, il film è stato messo al bando dal regime comunista e rilanciato appena nel 1990. Per il regista, il divieto di fare cinema è stato applicato poco dopo anche al teatro, con la sospensione dello spettacollo Il revisore, che Lucian Pintilie aveva messo in scena al Teatro Bulandra di Bucarest.
Il divieto di lavorare in Romania spinse Lucian Pintilie ad espatriarsi nel 1973. Continuò all’estero la serie di spettacoli di teatro su grandi palcoscenici del mondo (Théâtre National de Chaillot o Théâtre de la Ville a Parigi). Parallelamente, si dedicò anche agli spettacoli operistici: il Festival di Avignone: Orestia (1979); il Festival di Aix-en-Provence: Il flauto magico (1980, spettacolo ripreso anche all’Opera di Lione, all’Opera di Nizza, al Teatro Regio di Torino); Welsh National Opera din Cardiff: Rigoletto (1985); Carmen (1986, spettacolo ripreso all’Opera di Vancouver).
Nel 1979 girò in Romania Scene di carnevale, con la propria sceneggiatura, prendendo lo spunto dall’omonimo spettacolo teatrale. Il film fu vietato per dieci anni. Dopo il 1990, ritornò in Romania, dove girò tutt’una rosa di film: La Bilancia (1992), Un’estate indimenticabile (1994), Troppo tardi (1996), Capolinea Paradiso (1998), Il pomeriggio di un torturatore (2000), Niki et flo (2003), Tertium non datur (2006).
Nel volume Bricabrac, ristampato di recente presso l’editrice Nemira e dichiarato il miglior libro straniero dal Sindacato dei critici cinematografici di Francia nel 2010, il regista ricorda l’infanzia: Nato in una Romania monarchica, nel sud della Bessarabia, che oggi fa parte dell’Ucraina. In un paesino tedesco, in una regione che era un autentico crogiolo etnico: romeni, ruteni (slavi orientali), gagauzi (gruppo etnico turcofono), turchi, tartari, ebrei e, ovviamente ucraini e russi. Nessun’ombra del ricordo di qualche tensione etnica a sconvolgere l’immagine armoniosa di quei tempi. Tutti vivevano insieme senza essere consapevoli delle differenze. Quando ho lasciato la Bessarabia, da bambino, parlavo una lingua allucinante, una specie di esperanto, un mix linguistico, che esasperava e incantava tutti….Poi, con la guerra, ho dimenticato le parole esotiche, il paradiso era sparito, nel sud della Bessarabia soffiava il vento matto della Storia. In un’unica notte, la gente era diventata consapevole delle differenze. E questa consapevolezza della differenza è il primo passo verso la pulizia etnica.
Victor Rebengiuc, Andrei Serban, Cristi Puiu e Corneliu Porumboiu si sono annoverati tra le personalità che hanno partecipato, accanto al regista Lucian Pintilie, al recente evento editoriale che ha riportato alla ribalta il volume Bricabrac. Il regista Andrei Serban ha passato in rassegna gli spettacoli di teatro di Lucian Pintilie che lo hanno segnato e le esperienze vissute insieme, sotto la forma di una lettera aperta.
Col suo esempio, afferma Andrei Serban, Lucian Pintilie gli ha dato un enorme coraggio. Il coraggio di poter fare di tutto nel teatro: In pieno comunismo, hai avuto l’audacia di dimostrare che qualsiasi forma di censura, qualsiasi intervento contro l’arte, l’artista e la libertà di espressione è odiosamente disgustoso. Da te ho capito che, almeno nel teatro, non possiamo essere soli, abbiamo bisogno gli uni degli altri. Per riflettere in uno specchio un’ampia immagine del mondo in cui viviamo, dobbiamo tentare di dire la verità, cercare la qualità, circondarci di talenti, di grandi attori, che siano in ugual misura intelligenti, sensibili e consapevoli della propria missione. Non conosco nessun altro ad essersi avvalso della satira e del riso a nome di un profondo bisogno di rivoluzionare l’arte. Di conferirle un senso, di toglierla dal letargo, dalla passività, e di darle energia. Hai dimostrato che in una società alterata, tramite il teatro è possibile rompere i tabù ed esporre pubblicamente le bugie inventate dai politici.
Il volume Bricabrac include confessioni, pagine di diario di regia, cronache di spettacoli e film dalla stampa internazionale, un libro-spettacolo sul cui palcoscenico si susseguono le storie dei grandi spettacoli e film del regista Lucian Pintilie.