Quartieri ebraici a Bucarest
Città prevalentemente commerciale, di arti e mestieri, Bucarest si è sviluppata nel tempo anche grazie ai contributo delle varie etnie che vi si sono stabilite, trovando lambiente favorevole alle loro professioni specifiche.
Christine Leșcu, 21.05.2014, 13:32
Città prevalentemente commerciale, di arti e mestieri, Bucarest si è sviluppata nel tempo anche grazie ai contributo delle varie etnie che vi si sono stabilite, trovando l’ambiente favorevole alle loro professioni specifiche.
Un esempio è quello degli ebrei, comunità menzionata a Bucarest, per la prima volta, nel 1550, a quasi un secolo distanza dalla prima attestazione documentaria della città. Felicia Waldman e Anca Tudorancea hanno tentato di ricostituire la storia della comunità ebraica della capitale nel volume Storie ed immagini della Bucarest ebraica”, pubblicato dall’editrice Noi Media Print.
La comunità ebraica di Bucarest è menzionata dal 1550, quindi vanta un’impressionante anzianità. La maggior parte degli ebrei della nostra capitale veniva dall’Impero Ottomano. Prima del 1550 erano giunti generalmente ebrei dall’Impero Bizantino. Dopo l’espulsione degli ebrei dalla Spagna, arrivano qui molti sefardi dall’Impero Ottomano, cioè quelli accolti lì dopo l’espulsione e che hanno cominciato a fare commercio con i Paesi dell’Europa Orientale e Occidentale”, spiega Felicia Waldman.
Con l’arrivo degli ebrei a Bucarest, appaiono anche nuovi mestieri, sconosciuti finora alla popolazione locale. Questa comunità contribuì anche allo sviluppo economico della città, nel senso che faceva da ponte commerciale tra l’est e l’ovest europeo, fatto molto importante, in quanto mette Bucarest sulla mappa. Inoltre, la presenza degli ebrei porta nuovi mestieri. Ad esempio l’arte del vasaio e della stagnatura sono portate da loro. Alla fine del XIX secolo, quando comincia la costruzione dei tetti di latta e di tegole di terracotta a Bucarest, i primi a farli erano stati sempre gli ebrei”, aggiunge Felicia Waldman.
Nel frattempo sorgono le periferie abitate da questa comunità, che faceva vari mestieri. Famosi sono pure oggi i quartieri Văcăreşti e Dudeşti, abitati una volta dai ceti poveri, ma anche la periferia di Popescu, dove si trovava anche la più importante sinagoga. Anca Tudorancea rifà la mappa delle comunità ebraiche della vecchia Bucarest.
Tutte queste professioni erano in concordanza con la struttura socio-professionale di Bucarest. Praticamente si possono ricostruire i mestieri degli ebrei per tipi di quartieri: quelli centrali, su Calea Victoriei o nelle vicinanze (dove c’era l’élite commerciale), nel centro storico e su via Lipscani, dove si concentrava il commercio specifico con stoffe. Ma c’era un legame tra questo tipo di commercio e quello con merletti, praticato in via Bărăţiei. Andando verso le periferie, arriviamo a Calea Dudeşti e a Calea Văcăreşti, dove c’erano piccoli negozi di abiti a noleggio”, dice Anca Tudorancea.
Tranne il Centro vecchio, la maggior parte delle periferie storiche della città non hanno più l’aspetto di una volta. Sono state trasformate dall’assestamento urbano durante il regime comunista. Le immagini dei vecchi quartieri ebraici sono rimaste solo nelle foto d’epoca.