Premio UE alla Chiesa di Dragomirna
Il progetto di restauro degli affreschi risalenti al XVII-esimo secolo della Chiesa del Monastero di Dragomirna è stato insignito di uno dei sei Grandi Premi alla conservazione del patrimonio culturale assegnati dallUE e dal movimento Europa Nostra.
Corina Sabău, 06.05.2014, 16:06
Il 5 maggio, in una cerimonia ospitata dal Burgtheater di Vienna, sono stati conferiti i Premi dell’UE 2014 per il patrimonio culturale. Si tratta dei Premi Europa Nostra, assegnati da Androulla Vassiliou, commissario europeo per istruzione, cultura, multilinguismo e gioventù, e dal tenore Plácido Domingo, presidente del Movimento Europa Nostra. Le giurie di esperti indipendenti di tutta l’Europa hanno valutato i progetti in nomination per quattro categorie: conservazione, ricerca, contributi esemplari, educazione, formazione e sensibilizzazione del pubblico.
Sulla lista dei 27 progetti vincitori, scelti tra 160 nomination di 30 Paesi, un progetto romeno ha vinto il premio alla categoria conservazione: il restauro degli affreschi risalenti al XVII secolo del Monastero di Dragomirna, in provincia di Suceava (nord della Romania). I vincitori del Premio europeo per il patrimonio culturale Europa Nostra si aggiungono ai 360 insigniti riconosciuti dalla Commissione Europea ed Europa Nostra a partire dal 2002.
L’equipe che ha realizzato i lavori di conservazione ha incluso 50 professionisti e studenti, coordinati dalla docente Carmen Solomonea, responsabile del Dipartimento Arte Murale, Conservazione-Restauro, Storia e Teoria dell’Arte all’Università di Belle Arti di Iasi.
Abbiamo ritenuto opportuno farlo per promuovere un lavoro molto interessante e un monumento della Romania, il quale, almeno al livello dei dipinti murali, è stato restaurato per la prima volta dopo 400 anni. Non abbiamo pensato sin dall’inizio che sarebbe incluso tra i vincitori, perchè ogni anno questa competizione è molto forte. I criteri sono abbastanza rigorosi, nel senso che si persegue un’alta qualità delle competenze, si promuovono i lavori basati sulla longevità del patrimonio, ma anche sulla qualità intrinseca dei lavori o la loro valorizzazione”, ha spiegato Carmen Solomonea.
Il Monastero di Dragomirna è un imponente complesso fortificato, sito a 12 km nord da Suceava. Ha oltre quattro secoli di esistenza, e i suoi affreschi sono stati restaurati per la prima volta nell’ambito di questo progetto. Non esiste una datazione molto precisa in un apposito documento. Ma sappiamo dai documenti dell’epoca che il Metropolita Anastasie Crimca, fondatore della chiesa, poteva ideare la realizzazione di questi affreschi fino al 1629, quando aveva ancora i poteri di farlo. Dunque, questi dipinti murali che coprono la navata e l’altare, risalgono ai primi del XVII secolo. Il resto delle stanze non conservano più affreschi. In quell’epoca era difficile procurarsi grossi quantitativi di vernici, di oro, di pietra scolpita — che i pittori hanno coperto di un fine strato di affresco e l’hanno decorato con elementi floreali, con uccelli…In ciò consiste d’altronde anche la differenza dei dipinti di Dragomirna. Probabilmente si tratta anche dell’influenza occidentale, con elementi scolpiti e dipinti”, aggiunge Carmen Solomonea.
Uno dei criteri di selezione della giuria è stato l’impatto di visibilità, evidente già durante i lavori, svoltisi tra agosto 2010 e marzo 2012. Dato che si trattava dei primi lavori di restauro, l’immagine è cambiata. Prima, l’immagine era completamente coperta da fumo, da residui sedimentati nel tempo e non si poteva vedere correttamente. Ora si può persino leggere il programma iconografico. A lavori ultimati, abbiamo notato un cambiamento nella popolarità del monastero. E questo aspetto mi ha convinto a proporre la nostra candidatura ai premi Europa Nostra. Io ho avuto modo di lavorare anche ad altri monumenti della Bucovina, ma quelli avevano già assicurata la promozione. Qui, mancava questo aspetto, e Dragomirna non era stata conosciuta come meritava, per mancanza di promozione. Dopo questi restauri le cose sono cambiate. Ma la promozione deve continuare. Sarà elaborata anche una monografia della chiesa, che includerà questa parte restaurata, con immagini. E’ stata fotografata tutta la pittura durante il restauro, ma anche dopo, per fare un album finale che possa essere messo in vendita”, conclude Carmen Solomonea.