Gli americani in Romania nella seconda metà degli anni ’40
Le relazioni romeno-americane subirono un rapido deterioramento durante la Seconda Guerra Mondiale.
Steliu Lambru, 05.05.2023, 19:47
Le relazioni romeno-americane subirono un rapido deterioramento durante la Seconda Guerra Mondiale. Trovandosi in campi opposti, la Romania e gli Stati Uniti erano avversari per ragioni congiunturali, non perché avevano un pomo della discordia da condividere. La Romania si era unita alla Germania per proteggersi dallaggressione dellURSS, mentre gli Stati Uniti erano alleati dellURSS mentre combattevano insieme contro la Germania.
Tuttavia, la Romania e gli Stati Uniti hanno mantenuto contatti minimi che li hanno aiutati ad avvicinarsi. Un esempio è stato il campo di prigionia per gli americani caduti in Romania, di cui parlò nel 2004 Gheorghe M. Ionescu, americanofilo e membro del Partito nazional-contadino, intervistato dal Centro di storia orale della Radio Pubblica romena. Vicino al comune di Geamăna, nella provincia di Argeș (centro-sud), cera un aeroporto militare tedesco dove gli aerei tedeschi intercettarono laviazione americana quando iniziò a bombardare larea.
“Cè stata una battaglia aerea sopra la comune. Gli americani sono caduti, otto paracadutisti sono usciti dalle nuvole perché un bombardiere B-26 aveva otto persone a bordo. Di loro, quattro sono caduti morti con i paracadute e quattro feriti. Il vento li ha portati verso un foresta, verso Cireșu. La protezione civile, il municipio, le truppe militari furono mobilitate, suonò il clacson perché andassimo a prenderli. Io non andai, ho pensato che fosse meglio che andassero coloro che dicevano che i paracadutisti stavano facendo del male, che per questo si erano buttati. Si erano buttati, poverini gente, perché il loro aereo era stato distrutto. Gli americani sono usciti dalla foresta e si sono arresi. Li hanno fatti salire su due carri e li hanno portati a Pitesti, allospedale, dove sono stati molto ben trattati e curati”.
Con spirito di fair play, gli avversari della Romania hanno ringraziato per lumanità con cui erano stati trattati i prigionieri americani. Gheorghe M. Ionescu. “Dopo circa un mese, a Radio Londra si disse: “Grazie al dottor Nelecu”, chirurgo e capo dellospedale, “per lattenzione e la cura che ha prestato ai soldati americani e per averli curati”. Certo che dopo che sono guariti, sono stati portati nel campo di prigionia a Predeal, dove si deve sapere che i romeni si comportavano molto bene con i soldati americani. Facevano conferenze, giocavano a tennis, era una specie di stazione di riposo, non come un campo di prigionia come lo fecero i russi. I quattro morti Ii seppellirono al cimitero di Lăceni, della chiesa di Badea Cârstei. Ciascuno con il suo medaglione, il suo nome, il reggimento, letà, tutti i dati civili. Gli americani avevano i loro record esatti e forse una settimana o 10 giorni dopo il 23 agosto 1944 vennero, li riesumarono e li portarono in Oklahoma, dove avevano la loro casa e la loro famiglia”.
Gheorghe Barbul, segretario personale del maresciallo Ion Antonescu, in un dialogo con lo storico Vlad Georgescu del 1984 su Radio Free Europe, ha affermato che, sebbene nemici, la Romania e gli Stati Uniti stavano negoziando. “Il primo contatto diretto con gli americani è stato stabilito a Stoccolma da Radulescu, capo di gabinetto di Mihai Antonescu. Il suo interlocutore era un osservatore personale di Roosevelt in Europa, ma non in veste ufficiale. Il presidente degli Stati Uniti ha utilizzato questo sistema per non utilizzare il normale canale diplomatico e quindi per non attirarsi i rimproveri dei suoi alleati che avrebbe negoziato separatamente da loro. Il risultato di questo incontro è stato riassunto da Mihai Antonescu nel modo seguente: il presidente Roosevelt si chiedeva con ansia quale sarebbe stata la linea di giunzione in Europa tra lesercito americano e quello sovietico. Questa comunicazione fatta da Rădulescu produsse un profondo effetto a Bucarest. Il maresciallo Antonescu si sentì confermato nella sua analisi, secondo la quale resistendo militarmente ai russi e impedendo loro di penetrare la linea europea, stava facendo un servizio non solo alla Romania, ma anche agli angloamericani”.
Dopo la sconfitta della Germania nel 1945, occupata dallesercito sovietico, la Romania poteva solo sperare che la diplomazia americana potesse salvarla dalla prospettiva della comunistizzazione. In quel contesto apparve lattesa dello sbarco degli americani nei Balcani, che però si rivelerà unillusione. Tuttavia, il leader liberale Radu Câmpeanu ha testimoniato nel 2000 che emissari americani avevano detto ai politici romeni che gli Stati Uniti avevano uninfluenza molto debole in Romania.
“Nicolae Penescu mi raccontò la seguente scena accaduta alla fine del 1944. Il PNȚ conservava i propri fascicoli con certi rapporti segreti o situazioni segrete presso un signor Melbourne. Era un ufficiale della missione americana che aveva rapporti con i partiti politici. Questa Melbourne aveva lappartamento vicino allIcon Garden. E i contadini avevano bisogno di un documento che era in archivio a Melbourne. Dopo aver visto larchivio si sedettero per un caffè o una marmellata, e Melbourne disse loro così: Devo dirvi che abbiamo nessun potere qui, il potere appartiene a Mosca. Cerca di andare daccordo con loro e cerca di parlare con loro. Tornano da Maniu e gli dicono quello che Melbourne aveva detto loro. E Maniu risponde, mettendo la mano sulla mano, che lo faremo andare avanti con ciò in cui crediamo.”
Sebbene la storia li abbia separati dal 1945 al 1989, le affinità tra la Romania e gli Stati Uniti permasero. E dopo il 1989, le relazioni bilaterali tornarono alla normalità, come auspicato.