Alexandru Bârlădeanu, oppositore del regime di Ceaușescu
Non molti ebbero il coraggio di opporsi al regime di Nicolae Ceaușescu e chi lo fece fu allontanato o si dovette ritirare. Uno degli oppositori di Ceaușescu fu l'economista Alexandru Bârlădeanu.
Steliu Lambru, 27.05.2022, 14:20
Nei quasi 25 anni in cui dirisse la Romania, tra il 1965 e il 1989, Nicolae Ceaușescu ebbe un modo brutale, capriccioso e intollerante di manifestare la sua personalità. Dal punto di vista economico, il suo pensiero fu un disastro, fatto dimostrato anche dal tenore di vita dei romeni soprattutto negli anni 1980. Purtroppo, non molti ebbero il coraggio di opporsi al suo regime e chi lo fece fu allontanato o si dovette ritirare. Uno degli oppositori di Ceaușescu fu leconomista Alexandru Bârlădeanu.
Nato nel 1911 nel sud della Repubblica di Moldova, allepoca parte della Russia zarista, Bârlădeanu diventò membro del partito comunista nel 1943. Dopo il 1944 ricopri incarichi molto importanti nella gerarchia del partito. Fu uno degli stretti collaboratori di Gheorghe Gheorghiu-Dej, soprannominato “Lo Stalin della Romania”, ricopri incarichi di ministro e varie posizioni nellassemblea legislativa. Dopo la morte di Dej, nel 1965, diventò riformista ed entrò in conflitto con Nicolae Ceaușescu, il nuovo leader. Nellestate del 1989 fu uno dei 6 firmatari della lettera rivolta a Ceaușescu in cui veniva chiesto al dittatore di avviare le riforme. Nel 1990 diventò deputato, fino al 1992, e si spense a 86 anni, nel 1997.
In unintervista del 1995 al Centro di Storia Orale della Radiodiffusione Romena, Bârlădeanu si ricordava che le divergenze con Ceaușescu erano apparse sin dal nono Congresso del Partito Comunista del 1965, al quale Ceaușescu veniva eletto leader del partito. Il diasaccordo fu sullincidenza degli investimenti sul consumo. “Ci fu questa divergenza con Ceauşescu sulla divisione del reddito nazionale tra il fondo di consumo e il fondo di raccolta. Io ne parlai nel mio discorso. Mostrai che aumentare la quota degli investimenti significava sacrificare il tenore di vita e diminuire gli investimenti significava ritardare lo sviluppo. Dissi, e a questo punto ci fu unaltra divergenza, che la proporzione in cui si faceva questa divisione dipendeva dallarte politica o dal senso politico. Ceauşescu sosteneva sempre che fosse una questione scientifica. Non era un problema scientifico, bensi un problema darte politica, di senso politico.”
Il passare del tempo rese ancora più forte lantipatia tra i due. Essa si acutizzò nel 1966, quando in Romania fu vietato laborto. “Lungo il tempo abbiamo avuto diverse divergenze o punti di vista opposti su alcuni problemi concreti. Uno fu il problema degli aborti. Proprio nellestate in cui fu eletto, mentre ero in ferie al mare, Ceauşescu convocò una seduta del Comitato Esecutivo. Io venni da Costineşti a questa seduta e lui sollevò inaspettatamente il problema degli aborti. Mi dichiarai contrario. Dissi che il problema non era stato studiato, che andava prima studiato e che non si poteva prendere una decisione immediatamente. Fui sostenuto da Maurer, il quale disse anche lui che la questione andava prima studiata. Ma Ceauşescu ebbe uno scoppio dira. Disse “il compagno Bârlădeanu, con questa proposta, mira a sostenere la prostituzione in Romania”.
Un altro motivo di dissenso fu la dimensione delle masserie contadine. Poi Bârlădeanu decise di andare in pensione invocando una malattia. “Ceauşescu voleva ridurre le masserie a 500 metri quadri. Non mi ricordo dati esatti, ma cerano sempre punti di vista diversi che rendevano ancora più forte almeno la mia antipatia nei confronti di Ceauşescu. Fino al punto in cui, nel 1968, ci siamo contraddetti su un problema e ho detto di non accettare più. Tante volte avevo voluto andarmene. Siccome avevo una malattia del sangue, un medico di Parigi, un celebre ematologo che mi aveva visto, è stato daccordo di rilasciarmi un certificato in cui cera scritto che se non andavo in pensione e continuavo a lavorare, cerano 7 su 10 possibilità che ciò mi fosse fatale. E ho presentato quel certificato a Ceauşescu”.
Lautoemarginazione di Bârlădeanu avvenne, quindi, nel 1968, in quanto il conflitto continuo non poteva portare a niente di buono. “Io ero presidente del Consglio Scientifico e anche da questa posizione ebbi divergenze con Ceauşescu. A un certo punto, gli presentai un materiale su come vedevo io la riorganizzazione del Consiglio e del campo della scienza. Per qualche giorno non mi diede alcuna risposta. E gli chiesi se avesse letto il mio materiale. La sua risposta fu eloquente. “Tu insegni a me cosa vuol dire la scienza?” Era quello che aveva capito lui dal mio materiale in cui proponevo misure, che io volevo insegnargli cosa volesse dire la scienza! Nel 68 decisi di non associarmi più alla politica fatta da lui. Mi era chiaro che dal punto di vista economico avrebbe provocato un disastro. Del resto, lo dissi a tanti, parlai apertamente.”
La vittoria di Ceaușescu contro i suoi oppositori significò un regime di estrema austerità per la Romania. Che fini nel 1989, in concomitanza con gli altri regimi nellEuropa centro-orientale.