Constantin Noica (1909-1987)
Constantin Noica fu uno dei più importanti filosofi romeni del Novecento.
Steliu Lambru, 04.10.2021, 22:35
Constantin Noica fu uno dei più importanti filosofi romeni del XX secolo. Fu una personalità controversa, ma anche un modello per coloro che lo seguirono in ciò che fu chiamata « La Scuola di Pătiniș”. Noica sentì pienamente limpatto che il Novecento ebbe sullumanità e visse sia lesperienza del fascismo, che quella del comunismo, ambedue volti del totalitarismo.
Constantin Noica nacque nel 1909 in provincia di Teleorman, nel sud della Romania, e si spense nel 1987 a Sibiu. Frequentò la Facoltà di Lettere e Filosofia dellUniversità di Bucarest dove si laureò nel 1931 con una tesi sul filosofo tedesco Immanuel Kant. Fu attratto dalle idee del cosiddetto « trăirism », la variante romena dellesistenzialismo, che ebbe come principale esponente Nae Ionescu, il suo professore. Secondo la concezione del « trăirism », latteggiamento mistico sulla vita era più importante di quello intellettuale oppure analitico. Ionescu credeva che la mistica e lautorità, specifiche del cristianesimo ortodosso, fossero i principi fondamentali della vita. Altri discepoli più noti di Ionescu furono lo storico delle religioni Mircea Eliade, il critico darte Petru Comarnescu e il filosofo pessimista Emil Cioran. Come autore di testi, Noica debuttò sulla rivista del liceo che frequentò, “Spiru Haret”. Negli anni 1930 si avvicinò alla società culurale « Criterion » e alle idee fasciste che essa promuoveva. Nel 1940, dopo un tirocinio di un anno in Francia, tornò in Romania e presentò la sua tesi di dottorato in filosofia. Lo stesso anno, partì per Berlino per lavorare allIstituto Romeno-Tedesco, dove rimase fino al 1944, fino a quando la Romania uscì dallalleanza con la Germania nazista. Nei 4 anni in Germania frequentò il seminario di filosofia di Martin Heidegger, lesponente più influente della filosofia esistenzialistica.
Dopo la guerra e dopo la comunistizzazione completa della Romania, nel 1949 le autorità comuniste imposero a Constantin Noica il domicilio coatto a Câmpulung-Muscel. Nel 1958 fu arrestato, indagato e condannato a 25 anni di lavori forzati assieme a tutti i partecipanti agli incontri informali che aveva organizzato. Questo gruppo di condannati fu chiamato “il gruppo Noica-Pillat”. Fu rilasciato nel 1964 e assunto presso il Centro di Logica dellAccademia Romena di Bucarest. Là fece amicizia con importanti intellettuali romeni, come i filosofi Gabriel Liiceanu, Sorin Vieru, Andrei Pleșu e Andrei Cornea. Nel 1975 si ritirò a Păltiniș, stazione montana a 15 km da Sibiu, dove ricevette visite da parte di coloro che erano alla ricerca di risposte alle domande filosofiche del mondo di allora. Fu sepolto a Păltiniș, come aveva desiderato. Lopera di Noica include 32 volumi di filosofia, estetica, critica letteraria e artistica, pubblicistica, di cui 20 pubblicati durante la sua vita e altri 12 dopo la sua morte.
LArchivio del Centro di Storia Orale della Radiodiffusione Romena custodisce una registrazione in cui Constantin Noica commenta un verso del sommo poeta romeno Mihai Eminescu, scoperto nellArchivio dellAccademia Romena. “Nel manoscritto di Eminescu 2254, custodito dallAccademia Romena, un manoscritto che include lavori teatrali, traduzioni di lavori teatrali, progetti, in questo manoscritto dal quale mancano le poesie, dun tratto, alla pagina numero 14, tra la bozza di un lavoro teatrale e lopera drammatica “Amore perso, vita persa”, appare un singolo verso che colpisce per la sua bellezza e i suoi significati: “come un terrore impietrito, come un sogno rimasto fermo”. Da quale poesia, da quale lavoro teatrale proviene questo verso? Non lo so e non mi sono affrettato a cercare. Vorrei che non provenisse da nessuna parte perchè la bellezza di questo verso si affievolirebbe in qualsiasi contesto. Perchè così come appare là, improvvisamente, mi sembra abbia una maestosità unica”, spiegava Constantin Noica.
Era un modo di esprimere per gli ascoltatori di allora gli stati danimo dellessere umano, le deprimenti realtà sociali e storiche. Il pessimismo di Noica aveva, però, anche una componente ottimistica che lui vedeva nel verso di Eminescu. “Si potrebbe tradurre un intero capitolo dei tormenti filosofici delluomo moderno, dellesistenzialismo, tramite la prima parte del verso di Eminescu, “terrore impietrito”. E il superamento dellesistenzialismo tramite la seconda, “un sogno rimasto fermo”. Cosaltro ha detto veramente lesistenzialismo sullessere umano sennò che è un terrore impietrito? Luomo è stato assalito da tutte le paure. Da quella originaria, che ciascuna creatura prova assieme alla fame, fino alle paure inerenti alla vita. Poi la preoccupazione per qualcosa di incomprensibile in lui, a causa dellangoscia per la sua responsabilità consapevole e inconsapevole di essere libero. E fino al terrore più forte, di essere una creatura circoscritta nel tempo, sconfitta dal non essere più e tuttavia, proprio grazie a ciò, aperta verso lessere”, aggiungeva il filosofo.