Moldova: il 30/o della proclamazione dell’indipendenza
Nel 1989, nell'Europa Centrale e dell'Est, i regimi comunisti crollavano dopo aver messo in pratica, per metà secolo, un modello economico, sociale e politico disastroso.
Steliu Lambru, 19.09.2021, 19:04
Nel 1989, nellEuropa Centrale e dellEst, i regimi comunisti crollavano dopo aver messo in pratica, per metà secolo, un modello economico, sociale e politico disastroso. Il crollo del comunismo nellUrss significò non solo labbandono del modello marxista, ma anche la scomparsa dello stato sovietico. Le ex repubbliche sovietiche proclamarono la propria indipendenza e lex spazio sovietico si ridimensionò secondo le nuove visioni geopolitiche. La prima repubblica che lasciò lUrss fu la Lituania a marzo 1990, seguita brevemente dopo da Lettonia ed Estonia. Fino alla fine del 1991, Georgia, Ucraina, Bielorussia, Moldova, le repubbliche dellAsia Centrale, lArmenia e la Russia sancirono la morte di quella che era stata una delle più temibili superpotenze al mondo nella seconda metà del 20esimo secolo.
La Repubblica di Moldova fu la settima entità a proclamare la sua indipendenza il 27 agosto del 1991. Fu lultimo di una serie di atti volti al ripristino dellidentità locale e della tradizione. La comparsa della Repubblica di Moldova sulla mappa geopolitica del mondo fu possibile nel contesto della politica di glasnost e perestroika promossa dallultimo leader sovietico Mikhail Gorbachev a partire dal 1985. Nel 1986 nasceva il Movimento Democratico in Moldova, che organizzava, il 27 agosto del 1989, una grande assemblea dove chiedeva ladozione del romeno come lingua di stato e il passaggio allalfabeto latino. Il 23 giugno del 1990, il Parlamento di Chișinău adottava la dichiarazione con cui la Moldova diventava stato sovrano e Mircea Snegur era eletto presidente. Dopo due mesi, ad agosto 1991, la regione Transnistria dichiarava la secessione dalla Moldova. Dopo ladozione, il 23 giugno del 1991, del nuovo nome dello stato – la Repubblica di Moldova -, davanti allassemblea popolare di Chișinău del 27 agosto del 1991 era letta la dichiarazione di indipendenza. In questa occasione, qualche ora prima delladozione dellimportante documento, Alexandru Moșanu, il presidente del Parlamento della Repubblica di Moldova, ricordava gli sforzi fatti dal Paese per raggiungere quel traguardo. “Caro popolo! La nostra santa aspirazione alla libertà, uno dei doni più pregiati fatti da Dio allessere umano, è a un solo passo dallesaudimento. Fra meno di due ore, il Parlamento si riunirà in seduta straordinaria per adottare la dichiarazione di indipendenza della Repubblica di Moldova. Il percorso che abbiamo fatto fino ad oggi, è uno tanto tragico, quanto eroico. Ciascuno di noi lha fatto come dettato dalla propria ragione.”
La nuova Moldova eleggeva i suoi vertici, delineava le future strategie di sviluppo economico e cercava partner nelle relazioni internazionali. Uno dei partner verso i quali la Moldova si dirisse naturalmente fu la Romania, alla quale era stata strappata nel 1812, 1940 e 1945. Nel 1812, lImpero Ottomano cedeva la Bessarabia o la Moldova tra il Prut e il Dniester alla Russia e fino al 1918 questa sarebbe stata parte dello spazio zarista. Nel 1940, in seguito a due ultimatum, lUrss occupava la Bessarabia, e nellestate dellanno successivo era liberata dallesercito romeno e tornava a far parte della Romania. E nel 1944, in seguito agli sviluppi sul fronte durante la Seconda Guerra Mondiale, lURSS tornava a rioccupare la Bessarabia. Durante il regime comunista, sotto il quale la repressione generalizzata aveva significato anche lannientamento delle elite e della gente abituale con aspirazioni nazionali, la memoria dellappartenenza allo spazio romeno rimase importante. Cosi, dopo la proclamazione dellindipendenza, la Romania diventava, tramite consustanzialità identitaria, il partner preferito della Moldova, cosi come affermava anche Valeriu Muravski, il primo ministro. “Noi consideriamo che la proclamazione dellindipendenza della repubblica non significhi autoisolamento. Lho già detto e sapete che abbiamo intrapreso passi concreti: lo sviluppo delle relazioni con altre repubbliche dellex Unione, a prescindere dal fatto che saranno parte di ununione o meno. Siamo integrati economicamente e le relazioni vanno mantenute. In secondo luogo, dobbiamo sviluppare le relazioni con tutti gli altri Paesi in condizioni convenevoli, innanzittutto con la Romania.”
Il poeta Grigore Vieru, accanto ad altri nomi importanti come Mihai Cimpoi, Nicolae Dabija e Ion Hadârcă è stato uno dei leader della generazione di intellettuali moldavi con convinzioni romene. Negli anni 1960, gli anni di liberalizzazione culturale del regime sovietico, Vieru scrisse poesie il cui messaggio era di recupero delle tradizioni degli scrittori romeni, degli antenati di origine latina, dellalfabeto latino, della storia della Moldova e delle sue figure importanti come il principe Stefano il Grande, del 15esimo secolo. Allassemblea popolare del 27 agosto del 1991 di Chișinău, Vieru rese un omaggio al sacrificio che i moldavi fecero per vivere un momento storico.”Cari compatrioti, è il nostro momento doro! È il raggio doro che aspettiamo da sempre, nato dal sacrificio di sè, dalla lotta e dalla sofferenza dellaratore e delloperaio, dello scrittore e del giornalista, dello scienziato, del Parlamento e del nostro Governo. Ci siamo chinati davanti ai tempi bui pensando che non ci avessero schiacciati e ci hanno schiacciato barbaramente. Ci siamo rialzati oggi con tutta la nostra forza ed ecco che non ci hanno impiccato perchè è impossibile impiccare un intero popolo e tanti altri popoli.”
Nei 30 anni passati dal momento storico della dichiarazione dellindipendenza nel 1991, la Repubblica di Moldova ha attraversato riforme e trasformazioni complicate. È stato un percorso di ricerche che si sta dirigendo adesso verso i valori europei.