Il partigiano anticomunista Toma Arnăuțoiu
Il 14 febbraio del 1921 nasceva uno degli eroi della resistenza anticomunista romena, il tenente Toma Arnăuțoiu. Fu leader di uno dei più longevi gruppi di partigiani anticomunisti.
Steliu Lambru, 29.03.2021, 08:00
Il 14 febbraio del 1921 nasceva uno degli eroi della resistenza anticomunista romena, il tenente Toma Arnăuțoiu. Fu leader di uno dei più longevi gruppi di partigiani nella zona di Muscel (centro della Romania), sul versante sud dei Monti Făgăraș. Considerata luogo di formazione della lingua romena letteraria, Muscel fu abitata lungo la storia da contadini liberi con una buona situazione economica, e il suo capoluogo, la città di Câmpulung, vanta unimportante storia multiculturale. Gli abitanti di Muscel godettero sempre di autonomia amministrativa ed ebbero stretti legami con il Principato della Transilvania oltre i Carpazi. Il tenente Toma Arnăuțoiu faceva parte dellelite culturale del Comune Nucșoara. Era il terzo figlio di un insegnante, il suo fratello maggiore, Giovanni, ufficiale di cavalleria, era morto nel 1943 in Crimea. Elena Florea Ioan fu la sorella di Toma Arnăuțoiu e, intervistata nel 2000 dal Centro di Storia Orale della Radiodiffusione Romena, raccontò che la famiglia dellinsegnante Arnăuțoiu era una delle più rispettate del Comune Nucșoara, con forti valori e principi.
“Sono molto grata a nostra madre, che ci ha educati benissimo, che mi ha guidato e mi ha insegnato tutto affinchè, allorquando avrei dovuto affrontare la vita, potessi lottare contro tutti i guai. Mio padre, che era tanto mite e gentile, non potevo farlo restare male mai. Non avrei potuto mai farli restare male, e ho sempre dato loro retta. Non mi hanno lasciato più continuare la scuola per consentire ai ragazzi di andarci, affinchè potessero continuare gli studi e iscriversi alla facolta. E anche quando mi dovetti sposare, i miei genitori scelsero il mio futuro marito e non potrei mai dire che si sono sbagliati. Mi hanno sempre guidato sulla giusta strada e mi hanno insegnato di essere onesta, industriosa, rispettosa e di comportarmi nella società in tal modo da non avere mai ragioni per vergognami di niente”, ha raccontato Elena Florea Ioan.
Ferito sul fronte, Toma Arnăuțoiu era stato accolto nel Bataglione Reale di Guardia, unità militare delite. Dopo il 23 agosto del 1944 cominciava ad essere scritta unaltra pagina amara della storia della Romania, loccupazione militare e linsediamento di un governo procomunista, il 6 marzo del 1945. Licenziato nel 1947 dallesercito, nel 1948 Toma Arnăuțoiu si recò a Bucarest e divenne studente dellAccademia Commerciale. Lì, assime a 30-40 colleghi, incontrò il colonnello Arsenescu e insieme fecero un piano per organizzare un gruppo di partigiani che combattessero nelle montagne contro il governo comunista. Nel 1949 misero il piano in applicazione e a Toma Arnăuțoiu si affiancò il fratello minore, Pietro. Elena Florea Ioan raccontò come vennero aiutati dagli abitanti di Nucșoara i partigiani di cui era leader suo fratello. Ma presto cominciarono gli scontri con le truppe del Ministero dellInterno.”Gli abitanti mandavano loro scorte lassù, in montagna, tutto quello che serviva, ma la Securitate (N.d.R. la polizia politica del regime comunista) cominciò a monitorare il comune e non riuscirono più a portare loro niente. E loro, sù, in montagna, cominciarono a disperare, perchè non avevano più cibo, non avevano più le cose necessarie. Scesero una notte nel villaggio, e vennero a casa nostra, e una persona delle vicinanze, una delatrice, di nome Ileana, ma di cui non conosco il cognome, annunciò la Securitate. La delatrice era una donna di servizio che lavorava in un negozio di latticini. E allora mandarono un reggimento intero a catturarli. Nello scontro morì allora un sottufficiale della Securitate”, ha raccontato Elena Florea Ioan.
Dopo la fuga dei fratelli Arnăuțoiu nelle montagne, la Securitate ne arrestò lintera famiglia, i genitori, la sorella e suo marito, la moglie di Pietro. Dalle indagini Elena Florea Ioan si ricordò un episodio vissuto nel carcere di Pitești.”La seconda volta fui condannata a 5 anni di carcere, la pena amministrativa per ommessa denuncia di reato. La motivazione fu che io avevo sentito che i miei fratelli si erano nascosti nelle montagne e non avevo aiutato la Securitate a catturarli. Mi arrestavano continuamente, mi chiamavano e mi dicevano di andare a cercarli, di andare io come sorella. Dicevo loro che non li avevo aiutati e, durante le indagini, si fingevano stupiti che non li avessi aiutati. Quando fui nel carcere di Piteşti, una volta venne un colonnello di Bucarest a interrogarmi alle due di notte. Mi afferrò per la camicia così forte che mi schizzarono via i bottoni e mi chiese come mai io, la sorella, non li avessi aiutati e altri più di 100 “bastardi” li avessero aiutati?”, ci ha raccontato la sorella di Toma Arnăuțoiu.
Nel 1958, dopo 9 anni di inseguimento, il gruppo di partigiani di Muscel fu catturato. In seguito a una messinscena della Securitate, che aveva promesso loro passaporti affinchè potessero lasciare il Paese, offerti tramite un amico di Toma, i leader dei partigiani furono catturati nella casa di un pastore. Assieme a Toma Arnăuțoiu furono catturate anche la sua figliuola di due anni e Maria Plop, sua madre. “Questo loro amico andò a trovarli per portare loro una bottiglia di grappa, in cui erano stati messi narcotici, e i passaporti. E, mentre parlavano, diede a ciascuno di loro un bicchierino di grappa. Toma non volle bere, Pietro ne bevette, invece, un bicchierino. E mentre facevano piani su come scappare via, gli ufficiali della Securitate che erano in agguato fuori fecero irruzione nella casa e catturarono Toma. Egli oppose resistenza, loro sapevano che Toma aveva una bustina di veleno al risvolto del cappotto per evitare di essere catturato vivo. E fecero in tempo a strappargli il veleno. Pietro riuscì a scappare via, mentre si combatteva corpo a corpo. Riuscì ad attraversare un fiumicello, una collina, e qualcuno lo avvistò e lo denunciò. Andarono a cercarlo con i cani e lo trovarono con la cintura intorno al collo, pronto a togliersi la vita”, ha raccontato Elena Florea Ioan al Centro di Storia Orale della Radiodiffusione Romena.
Catturati il 20 maggio del 1958, i partigiani di Muscel furono indagati per più di un anno. Nella notte tra il 18 e il 19 luglio del 1959, Toma Arnăuțoiu, suo fratello Pietro e altri 14 uomini che li aiutarono per nove anni, furono fucilati a morte.