80 anni dall’assassinio dello storico Nicolae Iorga
Il 6 settembre del 1940, in Romania veniva insediato il regime legionario-antonesciano, cappeggiato dal generale Ion Antonescu, che proclamava la Romania stato nazional-legionario. Una delle vittime dei legionari fu lo storico Nicolae Iorga.
Steliu Lambru, 14.12.2020, 08:00
Il 6 settembre del 1940, in Romania veniva insediato il regime “legionario-antonesciano”, cappeggiato dal generale Ion Antonescu, che proclamava la Romania “stato nazional-legionario”. Il modello di stato e società era quello fascista immaginato dalla Guardia di Ferro (lestrema destra romena) e ispirato ai modelli del fascismo italiano e del nazismo tedesco. Sostenitore della teoria della superiorità razziale, il fascismo romeno si sincronizzò con quello europeo e la maggioranza degli studi storici ritengono il regime legionario-antonesciano uno duro e contrario alle norme democratiche elementari.
Un simile regime fu possibile in seguito a una forte crisi come quella in cui cè stato il regno di re Carlo II, la versione romena della crisi europea. Dal 1938, Carlo II aveva proclamato il regime di autorità personale, vietando diritti e libertà. Allinizio di settembre 1940, il sovrano era considerato il principale responsabile del disastro territoriale subito dalla Romania. A giugno, la Bessarabia e la Bucovina del Nord erano annesse dallUrss, e ad agosto la Transilvania Settentrionale era annessa dallUngheria in seguito al Secondo Arbitrato di Vienna. Il 5 settembre, sotto la pressione del popolo, Carlo II nominava il generale Antonescu dirigente dello stato e lasciava il trono. Anche se durò solo 4 mesi e mezzo, fino al 23 gennaio del 1941, il regime legionario-antonesciano fu contraddistinto da misure repressive, soprattutto contro la camarilla di Carlo II, quella che aveva rovinato la democrazia. La vendetta dei legionari contro 65 dignitari del regno di Carlo II fu dovuta al fatto che questi dignitari erano stati coinvolti nelle misure di repressione nei loro confronti e soprattutto nella morte del leader della Guardia di Ferro, Corneliu Zelea Codreanu, a novembre 1938.
Una delle vittime dei legionari fu lo storico Nicolae Iorga. Nato nel 1871, Iorga è considerato dagli storici nazionalisti il più importante storico romeno, opinione condivisa dallopinione pubblica. Si può persino parlare di un culto di Iorga per due ragioni: la sua opera impressionante e la sua morte tragica. Iorga scrisse moltissimo, circa 1.250 libri e 25.000 articoli. Prima di essere vittima del terrorismo fascista, Iorga fu il modello di intellettuale che gravitò verso lestremismo ed ebbe una fine tragica. Coltivò il nazionalismo e cadde vittima della sua rabbia. Lo storico Ioan Scurtu ha riassunto le idee di Nicolae Iorga e la sua attività politica. “Iorga fu un nazionalista, nel 1910 fondò assieme ad A. C. Cuza il Partito Nazionalista-Democratico. Egli coltivò lidea che i romeni devono affermarsi in tutti i campi, inclusivamente in quello economico, nel contesto in cui sin dalla fine del 19esimo secolo le principali imprese dellindustria, le banche e il commercio erano in mano alle minoranze nazionali e agli stranieri. Iorga affermava che lelemento romeno doveva sostituire quello straniero, che doveva avvenire una nazionalizzazione. Solo che questa azione doveva svolgersi in maniera pacifica, i romeni dovendo prepararsi, imparare, apprendere i segreti di ciascun mestiere di modo che nella concorrenza con gli stranieri potessero vincere. Certo che i legionari propagarono queste idee, solo che loro imboccarono la strada dellestremismo, giungendo fino alleliminazione di coloro che si opponevano alla loro politica”, ha precisato Ioan Scurtu.
La separazione di Iorga dai legionari di cui voleva essere mentore avenne alla metà degli anni 1930. Lindole orgogliosa e difficile di Iorga portò a un deterioramento della relazione. “Il momento critico avenne a marzo del 1938, quando, dopo lo scioglimento dei partiti politici, il Movimento Legionario cessò la sua attività in seguito a una circolare inviata da Codreanu il 24 febbraio. Il commercio legionario continuò, però, in quei negozi dei legionari in cui si vendevano prodotti a prezzi più bassi, ai costi di produzione. Nicolae Iorga valutò che questi negozi legionari erano diventati centri dove i legionari si radunavano e organizzavano azioni volte a destabilizzare lo stato. Chiese che il commercio legionario fosse vietato. In questo contesto, Codreanu rivolse una lettera a Iorga in cui lo accusava di disonestà danimo. Dopo aver propagato lidea che i romeni dovevano fare commercio in tal modo da allontanare gli stranieri, soprattutto gli ebrei, Iorga chiedeva che fossero vietati questi negozi. Iorga mostrò la lettera ad Armand Călinescu, questultimo a re Carlo II e a Iorga fu consigliato di fare causa a Codreanu e così si giunse a un processo. Durante il processo, Iorga si rese conto di aver imboccato una strada piena di rischi e ritirò la querela. Ma il processo continuò e Codreanu fu condannato a 6 mesi di carcere. Mentre il processo era in corso, furono fatte perquisizioni presso la sede del Movimento Legionario, la Casa Verde, presso le abitazioni di diversi legionari. In base a queste perquisizioni fu fatta una nuova causa a Codreanu che, a maggio 1938, fu condannato a 10 anni di lavoro forzato per azioni contro lo stato e possesso di documenti segreti, accuse infondate. Codreanu si trovava in carcere e quando fu trasportato da Râmnicu Sărat a Jilava, nella notte del 29 verso il 30 novembre del 1938, fu assassinato nei pressi della foresta Tâncăbeşti”, ha raccontato Ioan Scurtu a RRI.
Il 27 novembre del 1940, Nicolae Iorga era afferrato da casa sua da una squadra di legionari e portato nella foresta Strejnicu dove veniva fucilato 9 volte. Così, lo storico pagò con la vita per le sue opinioni in unepoca in cui la violenza politica, lodio e gli abusi avevano preso il posto della giustizia.