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Pagine della storia di Radio Romania

Radio Romania ha attraversato tutti i cambiamenti vissuti dalla società stessa, essendo presente, in questo senso, nei momenti in cui si verificarono i grandi eventi del XXesimo secolo.

Pagine della storia di Radio Romania
Pagine della storia di Radio Romania

, 11.11.2019, 17:57

Il 1 novembre del 1928, Radio Romania
cominciava a trasmettere, da Bucarest, come voce dello spirito del suo tempo. Furono
le idee e le aspirazioni dei romeni alla fine degli anni ’20 a ispirare i contenuti dei programmi. Da allora,
Radio Romania ha attraversato tutti i cambiamenti vissuti dalla società stessa,
essendo presente, in questo senso, nei momenti in cui si verificarono i grandi
eventi del XXesimo secolo.




Il 23 agosto del 1944, la Romania aderiva all’alleanza delle Nazioni
Unite, mossa grazie alla quale fu anticipata la fine della seconda guerra
mondiale e furono limitate le perdite umane e materiali. Al Consiglio convocato
da Re Michele I nella sera di quel giorno fu presente anche Vasile Ionescu, direttore
di Radio Romania.




Nello studio del sovrano, dalle
18 del 23 agosto del 1944, per 4 ore, fino alle 22:05, ho preso parte a tutti i
preparativi e alle formalità di consolidamento del colpo di stato inferto fino a quell’ora tramite l’arresto del
maresciallo Antonescu e dei suoi collaboratori più importanti, ossia il
professor Mihai Antonescu, vicepresidente del Consiglio dei Ministri, ministro
degli Esteri, e ministro della Propaganda; Constantin Pantazi, ministro della
Guerra, generale del corpo d’esercito Piki Vasiliu, ministro segretario di
stato nel Ministero dell’Interno e ispettore generale della Gendarmeria; il
docente Gheorghe Alexianu, ex governatore della Transnistria. I. Lecca, ex
commissario del Governo presso la Casa ebraica, era già stato arrestato tra le 15:30-16.00,
raccontò Vasile Ionescu.




Nel 1968, le truppe del Patto di
Varsavia, meno la Romania, invadevano la Ceccoslovacchia per liquidare la
politica riformista di Alexandr Dubcek. L’ingegner Ilie Drăgan fece parte
dell’equipe tecnica di Radio Romania che realizzò la trasmissione in diretta
del discorso di Nicolae Ceaușescu in cui era condannato l’intervento armato.




Nel 1968, siamo stati chiamati da
casa, siamo arrivati circa un’oretta prima, e ci è stato detto d’urgenza di
fare una trassmissione da un comizio in Piazza della Repubblica. Ci siamo
spostati subito là con un’equipe tecnica, mi ricordo che avevo unità televisiva
mobile su un pulmino, dove avevo improvvisato un posto per il conduttore. Ho
montato la macchina in condizioni molto difficili perchè ho fatto fatica ad
arrivarci, la popolazione di Bucarest aveva cominciato ad arrivare
massicciamente in questa piazza. Mi ricordo che ho spostato la macchina verso
un ingresso, vicino a una finestra, nella zona verde. Sono riscucito assieme a
quelli del servizio telefonico ad allestire d’urgenza i circuiti e un quarto
d’ora prima del comizio, noi eravamo in collegamento diretto con lo studio di
trasmissione, raccontò Ilie Drăgan.




A Radio Romania Internazionale, i
grandi momenti della storia universale sono stati registrati sul nastro,
momenti che hanno attraversato le barriere politiche. Lo sbarco sulla Luna è
stato uno di quesi momenti, e Sergiu Levescu, giornalista presso il Servizio
francese di Radio Romania Internazionale, si ricordava chiaramente il giorno di
20 luglio del 1969, in cui l’equipaggio di Apollo 11 sbarcava sulla Luna.




Il momento di una seduta non
politicizzata del REPS (l’odierna RRI) è stato quello dello Sbarco sulla Luna.
Allorquando Armstrong usci’ dal modulo lunare, ci siamo radunati apposta allora
nell’ufficio del capo-redattore Hortensia Roman, per ascoltare la trasmissione
alla radio. Era molto emozionante: Mancano ancora 100 metri, 50 metri…, e
nel momento in cui avvenne lo sbarco sulla Luna, io e Hortensia Roman
manifestammo la nostra gioia, raccontò Sergiu Levescu.




In una registrazione del 1960, alle Olimpiadi di Roma, il
conduttore Ion Ghiţulescu riferi’ il momento in cui l’atleta Iolanda Balaş divento’
campionessa olimpionica.




Di nuovo
silenzio sullo Stadio Olimpico. Iolanda Balaş si sta preparando a fare per la
terza volta il salto in alto di 1,85 metri. Si dirige verso l’asticella e fa il
salto!… Assisteremo alla festività di premiazione per la prova di salto in
alto femminile. In questo momento, sul podio dei vincitori sale la detentrice
del record mondiale, maestra dello sport, Iolanda Balaş. Per
la sua performance, per il suo lavoro, complimenti Iolanda!, furono le parole di Ion Ghiţulescu.




La poetessa Ana Blandiana fu una delle
prime intellettuali che parlarono alla radio nel momento di effervescenza della
Rivoluzione anticomunista romena del 22 dicembre 1989. Amici, sono appena
arrivata alla Radio da Piazza Sudului, dove sono stata accanto alle decine di
migliaia di persone, che non riuscivano a credere di vivere quel giorno. È
molto difficile credere che dopo tanti anni di umiliazioni, che noi, da soli,
non tramite un’intesa politica, non con il sostegno degli altri, più grandi e
più forti di noi, bensi’ noi da soli con la nostra forza d’animo, in cui non
credevamo più, siamo stati capaci di fare questo. I morti di Timişoara e i morti di Bucarest ci hanno dato
d’un tratto la fiducia in noi e il potere di essere noi, disse Ana Blandiana.




Il 1 gennaio del 2007, la Romania si
affiancava al blocco comunitario, il più prestigioso club dei Paesi sviluppati
e civili del mondo. Il 20 dicembre del 2006, Radio Romania trasmetteva la
seduta solenne del Parlamento romeno che celebrava l’evento dove prendeva la
parola l’allora presidente, Traian Băsescu. Due frasi brevi, ma di eccezionale
valore politico resteranno nella storia della Romania, ma anche nella storia
dell’Ue. Il Consiglio Europeo saluta calorosamente l’adesione della Romania e
Bulgaria come stati membri, a pieni diritti, all’UE, dal 1 gennaio del 2007,
dichiarò Traian Băsescu.




In 91 anni, Radio Romania è stata
attore e osservatore della storia. E continuerà a esserlo perchè questa è la
sua ragione d’essere.





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