Callatis, antico insediamento sul litorale romeno del Mar Nero
Tra i secoli ottavo e sesto avanti Cristo, ebbe luogo il fenomeno definito dagli storici dellantichità la grande colonizzazione greca.
Steliu Lambru, 15.04.2015, 12:29
Tra i secoli ottavo e sesto avanti Cristo, ebbe luogo il fenomeno definito dagli storici dell’antichità la grande colonizzazione greca. Dai centri di civiltà della Grecia Antica, i coloni si sparsero in tutto il mondo, gettando le basi di insediamenti urbani che mantenevano rapporti commerciali, politici e culturali con le fortezze d’origine. I greci antichi fondarono insediamenti anche sul litorale del Mar Nero. A ovest, sull’attuale territorio della Romania, apparvero Histria e Tomis, fondate dai coloni di Mileto, antica città greca sita sul litorale orientale del Mar Ionio, e Callatis, fondata dagli abitanti di Eraclea Pontica, città sul litorale meridionale del Mar Nero, a 100 chilometri est dallo stretto di Bosforo.
Stando agli specialisti e agli archeologi, la fortezza di Callatis era il più importante centro culturale nell’antichità nell’odierna Dobrugia. Non era solo un centro economico sviluppato, esisteva anche il porto di Callatis, in cui si facevano scambi di merci. Callatis fu fondata dai coloni greci arrivati dalla Eraclea Pontica, sul posto di un insediamento getico menzionato nelle fonti storiche con il toponimo di Acervetis o Cerbates. Era abitata dai geto-daci della Dobrugia e dai greci che erano venuti e avevano fondato la fortezza. Oggi, sul posto in cui c’era una volta l’antica fortezza di Callatis, si trova la città di Mangalia, con una popolazione di circa 33.000 abitanti.
Sorin Marcel Colesniuc, il capo del Museo Callatis del Complesso Culturale Callatis, ci ha detto quali sono le principali tracce dell’antica fortezza che dimostrano l’esistenza di una ricca vita culturale a Callatis. “In primo luogo abbiamo le iscrizioni da noi rinvenute a Mangalia, poi le raffigurazioni di scrittori antici dell’antica fortezza Callatis, tra cui Istros di Callatis, Demetrios di Callatis, Heracleides detto anche Lembos e il rettore Thales. A Mangalia fu rinvenuto anche l’unico papiro antico sul territorio della Romania. Fu scoperto nel 1959 e siccome in Romania non c’erano condizioni adeguate di conservazione, venne mandato a Mosca. Fu considerato perso da tutti gli scienziati romeni per mezzo secolo. Io e il mio collega Ion Pâslaru abbiamo cercato il papiro e dopo due anni siamo riusciti a trovarlo, nel 2011, presso il Centro di Restauro e Conservazione di Mosca. Nello stesso anno abbiamo riportato nel Paese questo papiro, unico in Romania. Non sappiamo con esattezza cosa contiene il testo perché il papiro, venendo a contatto con l’aria e il sole nel momento in cui fu rinvenuto, si è disintegrato. Esiste il pericolo che sia andato perso definitivamente, per fortuna è arrivato a Mosca ed è stato conservato. Attualmente ce ne sono 154 frammenti, e su quelli più grandi si vedono lettere scritte in greco antico. Non esiste neanche una parola intera, ma solo lettere disparate. Il papiro risale al quarto secolo avanti Cristo”, spiega Sorin Marcel Colesniuc.
Abbiamo chiesto a Sorin Marcel Colesniuc che cosa si può vedere nel Museo Callatis. “Nel museo si possono vedere numerosi pezzi architettonici, colonne, capiteli, architravi, fregi con metope, cornici con bucrani, vasi ceramici di vario tipo, tra cui le più importanti sono le anfore. Sono esposti anche lampade a olio, acquedotti, statuette tanagrine, vasi di vetro, stele funerarie, iscrizioni, rappresentazioni delle divinità, gioielli, monete, oggeti in metallo e così via. Davanti al museo gli interessati possono vedere frammenti architettonici. Esiste anche un parco archeologico e vorrei menzionare anche i siti nei dintorni di Mangalia. Si tratta del muro settentrionale della fortezza Callatis che si può ancora vedere, dell’angolo di nord-ovest della fortezza, rinvenuto e studiato e poi della tomba principesca sita a 3 chilometri da Mangalia, sulla strada verso la località di Albeşti”, aggiunge Sorin Marcel Colesniuc.
Un indizio importante della vita economica della colonia Callatis è il porto antico, attualmente coperto dal mare. “Il Porto Callatis fu costruito nel quarto secolo avanti Cristo. Purtroppo, il mare è cresciuto di circa 2 metri negli ultimi 2000 anni e il porto e gli allestimenti portuali si trovano attualmente sotto l’acqua del Mar Nero. Negli anni ’60-’70, Constantin Scarlat fece delle immersioni a Callatis e disegnò una cartina del porto antico. Scopri anche molti pezzi architettonici, moltissima ceramica, soprattutto tegole e anfore. Abbiamo anche una cartina da lui pubblicata nel 1973 su una rivista scientifica di Cluj. Sulla cartina sono menzionati anche alcuni relitti. Abbiamo collaborato con compagnie italiane e ungheresi che sono venute a fare una scansione del fondo del Mar Nero nella zona della città di Mangalia ed è stata dimostrata l’esistenza di alcuni relitti di navi antiche”, aggiunge il nostro ospite.
Alla fine Callatis decadde, diventando una rovina e Sorin Marcel Colesniuc attribuisce la causa all’invasione dei popoli migranti. “Nel secondo secolo dopo Cristo arrivarono nella regione le popolazioni migratorie. I primi furono i costoboci, poi i goti, i carpi, e gli unni nel quinto secolo. Alla fine del sesto secolo e all’inizio del settimo, arrivarono gli avari e gli slavi che distrussero definitivamente la fortezza di Callatis e per 300 anni non sappiamo più nulla della sua esistenza, perché mancano le fonti archeologiche. Poi, nel 13-esimo secolo, al posto dell’antica fortezza di Callatis fu menzionata per la prima volta l’esistenza di Pangalia, mentre il toponimo di Mangalia appare per la prima volta menzionato nei documenti nel 1593”, conclude Sorin Marcel Colesniuc. (traduzione di Gabriela Petre)