Decreto vaticano sul martirio di Mons. Vladimir Ghika
Il 27 marzo 2013, Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto riguardante il martirio del Servo di Dio Vladimir Ghika, Sacerdote diocesano.
România Internațional, 01.04.2013, 18:10
Il 27 marzo 2013, Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto riguardante il martirio del Servo di Dio Vladimir Ghika, Sacerdote diocesano. Nato il 25 dicembre 1873, e ucciso in odio alla Fede a Bucarest (Romania) il 16 maggio 1954.
Principe ortodosso per nascita, il monsignor Vladimir Ghika passò al Cattolicesimo e fu ordinato sacerdote a 50 anni. In precedenza, Ghika aveva preso parte alla vita sociale, politica e diplomatica della Romania durante la prima guerra mondiale, adoperandosi per l’Unità della Romania, a Parigi, Roma e in Vaticano.
Spirito ecumenico, il monsignor Ghika soleva dire che era passato al cattolicesimo proprio per essere un buon ortodosso, e uno dei suoi desideri era che le due chiese – rispettivamente ortodossa e cattolica – si fossero unite.
Dopo il 1923, quando fu ordinato prete, Vladimir Ghika fu inviato dalla Chiesa Cattolica a Sidney, Budapest, Dublino, Buenos Aires, dove partecipò ai congressi eucaristici internazionali. Inoltre, intrapprese missioni apostoliche in Giappone, Cina o Ceylon. Soleva benedire con uno spino come quella della corona di Gesù Cristo.
Dopo la seconda Guerra mondiale, in seguito all’insediamento del regime comunista ateista in Romania, che aveva scatenato le rappresaglie contro i preti di tutte le fedi, Mons. Ghika fu incarcerato e, a cause delle torture subite, si spense nella prigione di Jilava, nel 1954.
Vennero scritti numerosi libri sulla sua vita e morte, tra cui “La Memoria dei silenzi” della monaca Elisabetta de Miribel, ex-segretaria del generale de Gaulle, in cui viene delineata la personalità di Vladimir Ghika di cui papa Pio XI soleva dire, per scherzo, che era “il grande vagabondo apostolico del XX-esimo secolo.”