Speciale WRD 2021: storia della Radio, storia di contatto tra persone e comunità
La storia della Radio è storia di contatto tra persone e comunità. Lo sottolinea a Radio Romania Internazionale Maurizio Canetta, presidente della Comunità Radiotelevisiva Italofona, in occasione della Giornata Mondiale della Radio.
Iuliana Sima Anghel, 12.02.2021, 16:16
La storia della Radio è storia di contatto tra persone e comunità. Lo sottolinea a Radio Romania Internazionale Maurizio Canetta, presidente della Comunità Radiotelevisiva Italofona, e direttore della Radiotelevisione Svizzera Italiana, in un messaggio in occasione della Giornata Mondiale della Radio, che nel 2021 è incentrata su tre temi: evoluzione, innovazione e connessione. Nel 2011, lUNESCO ha proclamato il 13 febbraio come World Radio Day, per celebrare questo mezzo di comunicazione e rafforzare la cooperazione internazionale tra le varie emittenti. E stato scelto il 13 febbraio perchè in quel giorno del 1946 nasceva la radio delle Nazioni Unite.
“Il mondo e il mondo dei media sono oggi totalmente stravolti, ma quel senso profondo di esistenza della radio cè ancora. E vero che oggi il video domina la comunicazione e il digitale sta avanzando a passi da gigante. La radio, però, resta un elemento di contatto senza pari, perchè la radio è voce, e la voce è calore. Cè un rapporto diretto tra chi parla al microfono e chi ascolta, un flusso che determina relazione e la diretta amplifica la sensazione. Ecco perchè le radio continuano ad esercitare un fascino e unattrazione speciali”, spiega il presidente della Comunità Radiotelevisiva Italofona, sottolineando che anche la radio deve sapersi adeguare.
“La radio si sta evolvendo verso forme di comunicazione digitale, come i podcast o gli audio illustrati con immagini. Sono cambiamenti imperativi, pena la sopravvivenza. Ma la forza della voce che ti parla e ti comunica e oggi, grazie a messaggi, telefonate e internet, ti ascolta e ti mette in comunicazione con gli altri, è insostituibile”, conclude Maurizio Canetta, presidente della Comunità Radiotelevisiva Italofona, e direttore della Radiotelevisione Svizzera Italiana.
“Faccio parte della generazione che è cresciuta con la radio, con le voci e la musica che potevano essere un sottofondo alla vita quotidiana, oppure un partner o un amico. La radio dà voce agli individui, ma parla a ciascuno di noi, offrendo, quindi, un senso di costante intimità”, dice, a sua volta, a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice responsabile per i programmi di promozione culturale dellAccademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin, sottolineando che questo mezzo di comunicazione avvicina agli ascoltatori la diversità e la multiculturalità delle società.
“Nella “giostra” della vita contemporenea, la radio segue linnovazione e la rispecchia, ci rende familiari le realtà di zone diverse, in cui non possiamo essere personalmente presenti da molto tempo”, aggiunge la prof.ssa Oana Boşca-Mălin. La radio è storia ed evoluzione, è tradizione e innovazione, è comunicazione e condivisione, conclude la vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma.