Fellini a…. Bucarest
Manca poco al ciak finale del centenario Fellini, poichè il Maestro era nato il 20 gennaio, il giorno dell'insediamento dei presidenti americani. Solo che lui, Federico Fellini, ha regnato sia sul cinema italiano, che su quello mondiale.
Iuliana Sima Anghel, 29.12.2020, 14:17
Manca poco al ciak finale del centenario Fellini, poichè il Maestro era nato il 20 gennaio, il giorno dell’insediamento dei presidenti americani. Solo che lui, Federico Fellini, ha regnato sia sul cinema italiano, che su quello mondiale. Così Irina Margareta Nistor, critico cinematografico di notorietà e autrice radiotelevisiva, che durante il regime comunista ha tradottto e doppiato clandestinamente migliaia di film mesi al bando, che poi la gente guardava di nascosto.
Ospite a Radio Romania Internazionale per la serie Fellini a…, promossa nel 2020 dalla Comunità Radiotelevisiva Italofona, per evocare il genio immortale nel centenario della sua nascita, Irina Margareta Nistor ha fatto riferimento al fatto che i grandi festival di Berlino, Cannes e il Festival del Cinema Transilvania – TIFF – hanno tutti ricordato Federico Fellini quest’anno. Anzi, in Romania è stata presentata anche la mostra fotografica in cui tutti abbiamo scoperto che, in realtà, la grande passione di Fellini era il suo alter ego: Marcello Mastroianni. Infatti, hanno condiviso buona parte della vita artistica. Fu Marcello Mastroianni la scelta felliniana per La Dolce Vita, con la più che celebre scena nella Fontana di Trevi, che attira tutto il mondo a Roma. Un ottimo agente di viaggi, vero? Ma anche il campo linguistico si è arricchito: e penso alla parola paparazzo, aggiunge la nostra ospite.
La mostra Lights on! ricordata da Irina Margareta Nistor ha proposto una selezione di foto inedite della collezione Maraldi, scattate dal fotografo Paul Roland sul set del capolavoro felliniano 8 ½. E’ stata presentata quest’anno ad agosto al Museo d’Arte della città di Cluj, con il supporto della Camera di Commercio Italiana per la Romania e del Consolato Onorario d’Italia a Cluj, in occasione del Festival Internazionale del Cinema Transilvania – TIFF, che ha reso omaggio alla personalità del maestro anche con una rassegna dei capolavori della sua filmografia.
La stessa mostra è stata presentata anche dall’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest da ottobre a novembre, presso la Galleria Galateca della capitale romena. Le iniziative sono state possibili grazie alla collaborazione di Antonio Maraldi, direttore del Centro Cinema Città di Cesena, e della Regione Emilia-Romagna, spiegava allora a Radio Romania Internazionale la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, Maria Luisa Scolari.
L’inaugurazione della mostra Lights on! alla Galleria Galateca di Bucarest è stata seguita dalla proiezione del documentario Fellini fine mai (2019) di Eugenio Cappuccio, prodotto da RAI Cinema e RAI Teche e presentato alla 76/a Mostra del Cinema di Venezia, come anche del cortometraggio di animazione Il lungo Viaggio Fellini (2006), prodotto dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Fondazione Federico Fellini.
Ma lungo gli anni, l’universo del Maestro si è spesso ritrovato nel paesaggio culturale romeno. Un esempio in tal senso è il progetto Federico Fellini e il teatro radiofonico, promosso da Radio Romania nel 2016. La particolarità di questa iniziativa, che ha dato vita a cinque spettacoli tratti da copioni radiofonici del grande cineasta, risiede nel fatto che è stata realizzata insieme agli studenti dell’Università di arte teatrale e cinematografica di Bucarest, spiega il caporedattore del Teatro radiofonico di Radio Romania, Attila Vizauer. Gli stessi studenti hanno poi creato anche i cartelloni per ogni singola produzione tratta dai copioni di Federico Fellini, esposti successivamente in una mostra-evento a Bucarest.