30 anni dalla strage di Capaci commemorati a Bucarest
L'Ambasciata d'Italia a Bucarest ha organizzato oggi una cerimonia per ricordare i 30 anni della strage di Capaci, in cui vennero uccisi il giudice Giovanni Falcone, la consorte Francesca Morvillo e tre agenti di scorta.
Iuliana Sima Anghel, 23.05.2022, 15:16
L’Ambasciata d’Italia a Bucarest ha organizzato oggi nel Parco Kiseleff della Capitale una cerimonia per ricordare i 30 anni della strage di Capaci, in cui vennero uccisi il giudice Giovanni Falcone, la consorte Francesca Morvillo, lei stessa magistrato, e i tre agenti di scorta. La cerimonia si è svolta davanti alla targa commemorativa dedicata a Giovanni Falcone e al collega Paolo Borsellino, inaugurata a Bucarest nel 2012, a 20 anni dalla loro uccisione per mano della mafia.
Accanto all’ambasciatore d’Italia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni, il cui discorso ha aperto oggi la cerimonia, erano presenti il ministro dell’Interno romeno, Lucian Bode, il segretario di stato nello stesso dicastero, Bogdan Despescu, il ministro della Giustizia, Cătălin Predoiu, la sindaca del rione 1 di Bucarest, Clotilde Armand, funzionari dell’Ambasciata, l’addetto per la Difesa, col. Ivano Antonio Romano, il presidente della Camera di Commercio Italiana per la Romania, Roberto Musneci, la preside della Scuola Aldo Moro di Bucarest, Tina Savoi, accompagnata da un gruppo di studenti, esponenti della COASIT, giornalisti.
In una dichiarazione a Radio Romania Internazionale, l’ambasciatore Alfredo Durante Mangoni ha parlato del significato del sacrificio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, due testimoni della volontà della società dell’epoca di affrancarsi dalla schiavitù della mafia, della criminalità organizzata, e di costruire società libere, giuste, dove i diritti delle persone e delle comunità sono effettivamente tutelati. 30 anni dopo il loro sacrificio, l’eredità dei due giudici è quanto mai viva e attuale anche per le nostre società oggi, ha concluso l’ambasciatore.
L’eredità di Falcone e Borsellino si fa viva anche oggi, ha detto nel suo discorso anche il ministro dell’Interno romeno, Lucian Bode, ricordando il lavoro svolto da agenti di polizia, procuratori e giudici nella lotta alla criminalità. I magistrati che hanno resettato la lotta contro la mafia in Italia e hanno pagato con la vita per la loro sete di giustizia, sono diventati riferimenti di moralità e professionalità per generazioni di magistrati, di poliziotti, che hanno seguito la loro strada nella lotta alla criminalità organizzata, ha aggiunto il ministro Lucian Bode, sottolineando che la cooperazione giudiziaria o poliziesca è decisiva nel limitare al massimo gli effetti nefasti della criminalità, nelle sue varie forme, sulla società.
Il modo più semplice per onorare il lavoro di Falcone e di tutti quanti l’hanno seguito è che ognuno, nel pubblico incarico ricoperto, nella magistratura, compia il proprio dovere e segua la strada della professionalità, della fiducia nella legge e nello Stato, ha detto da parte sua il ministro della Giustizia, Cătălin Predoiu, sottolineando che la via più sicura per proteggere i diritti dei cittadini è quella di rafforzare lo Stato tramite l’applicazione della legge.
L’ambasciatore Alfredo Durante Mangoni e i due ministri hanno deposto corone di fiori alla targa commemorativa e tutti i partecipanti hanno osservato un minuto di raccoglimento alla memoria dei due giudici.