Sguardo cangiante di Alexandra Mitakidis, mostra fotografica a Venezia
Sguardo cangiante / Iridiscent look, ovvero lo splendore paesaggistico della Serenissima rispecchiato dalle fotografie dell'artista greco-italiana Alexandra Mitakidis, raccolte nella mostra che verrà inaugurata il 18 ottobre a Venezia.
Iuliana Sima Anghel, 16.10.2019, 14:15
“Sguardo cangiante” / “Iridiscent look”, ovvero lo splendore paesaggistico della Serenissima rispecchiato dalle fotografie dellartista greco-italiana Alexandra Mitakidis, raccolte nella mostra che verrà inaugurata il 18 ottobre presso la Piccola Galleria dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia (Palazzo Correr, Campo Santa Fosca, Cannaregio 2214).
Un evento che rientra nella rosa di esposizioni promosse dallIstituto per mettere in risalto linteresse eccezionale dimostrato dagli artisti romeni e di altre nazionalità per lo spettacolo visivo offerto dai capolavori architettonici veneziani, come precisa listituzione in un comunicato, ricordando le mostre e le proprie interpretazioni presentate da alcuni artisti romeni nel 2019: Laura Nicolae, Bianca Boroș, George Păunescu e Remus Rotaru.
“Sembra quindi naturale inserire nel contesto espositivo promosso dallIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia anche opere elaborate da artisti italiani o di altre nazionalità che affrontano anchessi le suggestioni offerte dallo spettacolo visivo generato dallabitato della Serenissima e dallo splendore della laguna”, spiega ancora lIstituto.
Di cittadinanza greca e italiana, lartista Alexandra Mitakidis vive a Trieste, dove è anche nata. Il suo obiettivo fotografico è stato attirato soprattutto dalla costa nord-occidentale dellAdriatico, in particolare dalle aree di Trieste e Venezia, di cui ha colto varie combinazioni spettacolari di forme architettoniche, presenze umane e vegetali, come ha spiegato Alexandra Mitakidis stessa in un collegamento con Radio Romania Internazionale.
“La ricerca artistica di Alexandra Mitakidis è orientata da tempo verso la combinazione metaforica tra la luce e la realtà. Il paesaggio rimane, in ogni caso, il punto di partenza di un processo che porta lartista verso lidentificazione immediata di una sintesi tra le forme del mondo circostante e il grado di luminosità dellambiente. Lartista registra lemozione e lo stato danimo provato esattamente nella frazione di secondo in cui la macchina fotografica si trasforma in strumento di focalizzazione di un frammento preciso della natura”, commenta il noto critico Enzo Santese, il quale presenterà la mostra che rimarrà aperta fino al 30 ottobre.
Per la stessa occasione, sarà lanciata anche unedizione limitatissima di un libro di fotografie intitolato sempre “Sguardo cangiante” / “Iridiscent look”, stampato dalleditore triestino Battello su richiesta dellIstituto.