Papa Francesco in Romania: Sette vite di santi romeni, la storia dei vescovi beatificati
Una pagina di storia della Chiesa Greco-Cattolica, che ha attraversato il calvario della comunistizzazione in Romania: così riassume il vescovo greco-cattolico di Bucarest, S.E. Mihai Frăţilă, l'essenza del volume Testimoni della Beatitudine.
Iuliana Sima Anghel, 29.05.2019, 14:15
Una pagina di storia della Chiesa Greco-Cattolica, che ha attraversato il calvario della comunistizzazione in Romania: così riassume il vescovo greco-cattolico di Bucarest, S.E. Mihai Frăţilă, lessenza del volume “Testimoni della Beatitudine. Sette vite di santi romeni”, in cui le autrici Francisca Băltăceanu e Monica Broşteanu raccontano la drammatica esperienza dei sette vescovi cattolici di espressione bizantina martiri nelle carceri comuniste, che saranno proclamati beati il 2 giugno da Papa Francesco stesso, durante la Divina Liturgia che celebrerà sul Campo della Libertà a Blaj: Vasile Aftenie, Valeriu Traian Frenţiu, Ioan Suciu, Tit Liviu Chinezu, Ioan Bălan, Alexandru Rusu e Iuliu Hossu, lultimo creato cardinale in pectore nel 1969 da Papa Paolo VI.
Il libro è stato presentato il 28 maggio presso la Libreria Humanitas Cişmigiu di Bucarest, dalle autrici Francisca Băltăceanu e Monica Broşteanu e dal vescovo greco-cattolico Mihai Frăţilă, che firma lintroduzione al volume. Presenti anche lo studioso Ştefan Colceriu e la scrittrice Tatiana Niculescu.
Un libro che si basa sulle quasi 2.000 pagine inoltrate presso la Santa Sede per la causa di beatificazione, hanno spiegato a Radio Romania Internazionale le professoresse Francisca Băltăceanu e Monica Broşteanu. Da parte sua, il vescovo Mihai Frăţilă ha fatto riferimento al messaggio trasmesso dal libro e dalla presenza del Sommo Pontefice a Blaj, per celebrare la Divina Liturgia.
Istituita attorno ai primi del Settecento in Transilvania, la Chiesa Greco-Cattolica, ovvero la Chiesa Romena Unita con Roma, ebbe come cuore la città di Blaj, chiamata anche “Piccola Roma”. Grandi personalità romene furono di fede greco-cattolica: il politico democristiano Iuliu Maniu o il vescovo Iuliu Hossu, il quale, il 1 dicembre 1918, leggeva ad Alba Iulia la proclamazione dellunione della Transilvania alla Romania.
Però, nel 1948, lo stato comunista mise al bando la Chiesa Greco-Cattolica, scatenando unondata di persecuzioni difficilmente immaginabili contro i suoi preti e fedeli, che finirono in gran numero nelle carceri in cui molti furono sterminati. Istituzionalmente, la Chiesa Greco-Cattolica tornò in vita subito dopo la caduta del regime, a dicembre 1989.