Farnesina: La Via di Arad – cammino in una terra di confine, esempio di diplomazia culturale
Dopo la Via dei faggi in Bucovina, percorsa insieme a Radio Romania nel 2013, Radio Rai è tornata in Romania per un nuovo cammino, dedicato questa volta alle presenze italiane e al patrimonio culturale, storico e spirituale della Romania occidentale.
Iuliana Sima Anghel, 10.09.2015, 14:23
Dopo la Via dei faggi in Bucovina, percorsa insieme a Radio Romania nel 2013, Radio Rai è tornata in Romania per un nuovo cammino, dedicato questa volta alle presenze italiane e al patrimonio culturale, storico e spirituale della Romania occidentale, in una regione che costituisce un modello di dialogo interculturale e interconfessionale in Europa.
Il progetto La Via di Arad – un cammino in una terra di confine, svoltosi dal 28 agosto al 4 settembre, e al quale si è affiancata quest’anno anche Radio Vaticana, è stato organizzato da Radio Romania in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Bucarest, che ha dato anche il patrocinio a questa iniziativa, accanto alla Comunità Radiotelevisiva Italofona, e con il sostegno del Comune di Arad, del Centro Nazionale di Informazione e Promozione Turistica di Arad e del Consolato Onorario d’Italia ad Arad.
Il progetto è stato anche citato come esempio di diplomazia culturale in occasione della recente visita del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a Bucarest, come rileva un comunicato della Farnesina.
I giornalisti di Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana hanno raccontato agli ascoltatori le esperienze del nuovo viaggio in una regione alla confluenza tra il centro e l’est del continente europeo, dove ci sono numerosi luoghi di culto ortodossi, cattolici e di altre confessioni, e dove convivono da secoli tante minoranze, cui si è affiancata negli ultimi 25 anni un’importante comunità italiana.
La Basilica Papale di Maria Radna a Lipova, la Chiesa dei bulgari cattolici di Vinga, il monastero di Hodos – Bodrog, ritenuto il più antico stabilimento monastico ortodosso sul territorio della Romania, la Via del Vino a Minis, le città di Arad e Timisoara, candidate al titolo di capitale europea della cultura nel 2021, hanno costituito le principali tappe del cammino. Ad Arad, i camminatori sono stati accolti anche dal sindaco della città, Gheorghe Falca.
Spiritualità, ospitalità e bellezza sono le tre parole con le quali la giornalista Monia Parente di Radio Vaticana ha riassunto l’esperienza del recente viaggio in Romania, raccontandola anche per i programmi in lingua romena della sua emittente.
Come La Via dei faggi in Bucovina, dedicata ai monasteri medioevali di questa regione del nord della Romania, anche La Via di Arad ha come modello i Radiopellegrinaggi di Radio Rai, ai quali Radio Romania ha partecipato a partire dal 2012: La Via Francigena del Sud – Roma – Gerusalemme, Via Tolosana – verso Santiago, sulla via dei trovatori, La Francigena del Nord – l’Europa, a piedi, verso Roma, e Il Cammino del Nord, a Santiago de Compostela. Il loro ideatore e conduttore, lo scrittore e giornalista Sergio Valzania, è tornato anche quest’anno in Romania, insieme alla curatrice dei programmi, Giovanna Savignano.
Nel loro cammino, i giornalisti sono stati affiancati da Angela Loi, Segretario di Legazione presso l’Ambasciata d’Italia, e dal direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, Ezio Peraro, che hanno raccontato, a loro volta, a Radio Romania, l’esperienza del viaggio.
La Via di Arad – un cammino in una terra di confine rappresenta un progetto molto importante, che continua quello che sta diventando una tradizione: presentare al pubblico romeno e italiano le bellezze della Romania, ha sottolineato, da parte sua, l’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Diego Brasioli.