L'eccellenza dei rapporti Romania - Italia è stata ribadita di nuovo nel corso della visita del ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, a Bucarest.
Iuliana Sima Anghel, 09.07.2015, 15:24
Oltre 100 aziende italiane hanno partecipato a Bucarest alla missione organizzata dall’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Costruttori Edili e l’Associazione delle organizzazioni di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Ambasciata d’Italia a Bucarest.
Il primo giorno dell’incontro, svoltosi il 9 luglio, ha dato spazio a un seminario seguito da incontri d’affari organizzati dall’ICE a sostegno della filiera delle infrastrutture. L’obiettivo è stato quello di fornire alle imprese italiane partecipanti all’iniziativa un quadro completo dei progetti infrastrutturali programmati in Romania, con particolare riferimento a quelli cofinanziati dall’UE e sostenuti dalle organizzazioni finanziarie internazionali.
L’evento si è proposto di favorire l’incontro tra costruttori, progettisti e studi d’ingegneria edile italiani e operatori di settore locali. Le previsioni per il settore edile romeno per il prossimo triennio indicano una ripresa, spinta dal sostegno assicurato dai finanziamenti europei, da fondi (pubblici e privati) locali e da un rilancio dei crediti immobiliari.
Presente al seminario, accanto al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, in visita a Bucarest, il premier romeno Victor Ponta ha invitato le imprese italiane ad impegnarsi nei progetti infrastrutturali, soprattutto in quelli in cui possono beneficiare anche di finanziamenti da fondi europei.
Ho detto agli imprenditori due cose molto semplici: in primo luogo, che la Romania si trova al quarto anno di crescita economica anche grazie alle compagnie italiane che fanno investimenti in Romania, creano posti di lavoro, e che le nostre possibilità e opportunità sono ancora maggiori. Domani, insieme al commissario europeo per lo sviluppo regionale, Corina Cretu, firmeremo a Bucarest il programma di grande infrastruttura, per un valore di 12 miliardi di euro. Quindi, ben vengano alle gare d’appalto, per utilizzare i soldi e rifare l’infrastruttura, ha detto Victor Ponta.
Se nel 2014 l’interscambio bilaterale Romania-Italia ha superato i 12 miliardi di euro, solo nei primi tre mesi del 2015, ha raggiunto un valore complessivo di 3,33 miliardi di euro, in aumento del 12,5% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Nel primo trimestre del 2015, l’Italia mantiene la seconda posizione dopo la Germania, sia nella graduatoria dei Paesi fornitori sia in quella dei mercati di destinazione dell’export romeno, con una quota sul totale interscambio della Romania pari all’11,8 (12,8% del totale export e 11% del totale import).
Una delle più importanti opportunità è costituita dai progetti di sviluppo dell’infrastruttura stradale romena. La Romania dispone attualmente di circa 700 km di autostrade e sono in corso di esecuzione circa 200 km. La versione aggiornata del Master Plan Generale dei Trasporti, che individua le priorità infrastrutturali del settore fino al 2030, prevede la realizzazione di oltre 1.300 km di autostrade, del valore di circa 14 miliardi di euro. Il valore totale dei progetti previsti nel Master Plan per il periodo 2014-2030 è di oltre 65 miliardi di euro e include gli investimenti nell’infrastruttura di trasporto della Romania per i settori stradale, ferroviario, navale e multimodale.
Il presidente dell’ICE, Riccardo Maria Monti, ha sottolineato l’interesse dell’imprenditoria italiana per tutte queste opportunità d’affari offerte dalla Romania.
L’eccellenza delle relazioni economiche, politiche e culturali è stata messa in risalto anche all’incontro del ministro Gentiloni con il collega romeno Bogdan Aurescu. Il capo della diplomazia di Bucarest ha ricordato l’eccellenza dei rapporti con Roma, grazie al Partenariato strategico consolidato, istituito nel 1997 e consolidato nel 2008.
Esiste un interesse particolare delle compagnie italiane di investire in Romania. Sono oltre 40.500 aziende italiane nel nostro Paese, e la nostra missione è quella di offrire il pieno appoggio per maggiori opportunità di investimenti e affari, ha detto Bogdan Aurescu.
I due ministri hanno discusso anche della comunità romena in Italia, la più numerosa tra i connazionali all’estero e anche la prima tra quelle straniere nella Penisola.
Il fatto che un numero così grande di romeni ha scelto di vivere in Italia conferma l’ospitalità e l’apertura della società italiana. Ho ringraziato il ministro per il sostegno concesso dalle autorità italiane all’integrazione della comunità nella società italiana e per quello ai programmi sviluppati per la conservazione della lingua e della cultura romena, ha aggiunto il capo della diplomazia di Bucarest.
Da parte sua, il ministro Paolo Gentiloni ha fatto riferimento all’eccellenza dei rapporti e alla volontà di intensificarli in tutti i settori.
I due ministri hanno firmato anche un accordo bilaterale tra i Governi dei due Paesi sul regime giuridico delle tombe di guerra.
Lo sforzo congiunto per gestire la migrazione, la situazione in Grecia, ma anche nel vicinato occidentale e orientale, soprattutto in Ucraina e Moldova, o il contrasto al terrorismo sono stati altri temi affrontati nel corso della visita del ministro Gentiloni a Bucarest, dove è stato ricevuto anche dal presidente Klaus Iohannis.