“Dacia, l’ultima frontiera della Romanità” porta anche “Columna mutãtio – LA SPIRALE”
L'installazione Columna mutãtio - LA SPIRALE dell'artista Luminița Țăranu è parte artistica contemporanea nella grande mostra di archeologia Dacia, l'ultima frontiera della Romanità, inaugurata il 20 novembre alle Terme di Diocleziano a Roma.
Iuliana Sima Anghel, 22.11.2023, 09:00
Parallelamente alla mostra Dacia, l’ultima frontiera della Romanità, inaugurata il 20 novembre alle Terme di Diocleziano, il pubblico avrà modo di scoprire nelle sedi del Museo Nazionale Romano anche un percorso dedicato all’arte romena contemporanea, organizzato con il supporto della Presidenza della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati Italiana e dell’Intergruppo Parlamentare Cultura Arte e Sport. Lo riferisce il Museo Nazionale Romano, In effetti, presso il Chiostro piccolo della Certosa di Santa Maria degli Angeli, sempre dal 21 novembre 2023 al 21 aprile 2024, è esposta l’installazione Columna mutãtio – LA SPIRALE dell’artista Luminița Țăranu, un’interpretazione contemporanea della Colonna Traiana.
Sono felice di esporre l’installazione Columna mutãtio – LA SPIRALE come parte artistica contemporanea nella grande mostra di archeologia Dacia, l’ultima frontiera della Romanità, per il forte legame che la mia opera ha con il contenuto della mostra, essendo un’interpretazione della Colonna di Traiano, ispirata al mondo Romano e al mondo Dace, ma soprattutto per il messaggio che ho voluto trasmettere, e cioè la mutazione di significato che avviene nel volgersi della storia, spiega Luminița Țăranu a Radio Romania Internazionale. Nata per celebrare la conquista della Dacia da parte dei Romani, la Colonna Traiana è diventata nel tempo il simbolo dell’inscindibile legame storico tra l’Italia e la Romania e dei rapporti di amicizia e di collaborazione tra i due paesi, acquisendo per questo una forte valenza multiculturale, aggiunge l’artista. Sono felice che Sua Eccellenza, dott.ssa Gabriela Dancău, l’ambasciatrice della Romania in Italia, conoscendo il contenuto evocativo, simbolico e semantico dell’opera, l’ha accolta nel grande progetto espositivo, puntualizza l’artista.
Con l’attuale esposizione, si compie il progetto espositivo iniziato nel 2017-2018, quando Columna mutãtio – LA SPIRALE fu progetto di rappresentanza culturale dell’Ambasciata di Romania in Italia, dice ancora Luminița Țăranu, ringraziando anche il direttore del Museo Nazionale Romano, Stéphane Verger, per aver accolto l’opera, e citando le parole dello storico e critico d’arte Alessandro Masi, incluse nel catalogo pubblicato da Gangemi Editori: La collocazione dell’opera nel Chiostro piccolo della Certosa di Santa Maria degli Angeli, c.d. Ludovisi, delle Terme di Diocleziano intende stabilire una connessione visiva con la preziosa collezione Romana ricca di statue e reperti arcaici dal V secolo a.c. del Santuario degli Arvali, creando interferenze sinergiche in un campo seminato da frammenti di memoria storica, fortemente evocativi. La cromaticità dell’installazione diventa un punto di energia che richiama la vitalità del mondo Romano, invece i simboli neri presenti sul lato interno evocano il mondo neolitico pre – Dacico, omaggiando la storia dell’antica Dacia e il suo popolo.
La chiave della sua lettura sulla Colonna di Traiano, che l’ha portata al concetto di Columna mutãtio quale conclusione contemporanea, riguarda la perdita nel tempo della funzione originaria del monumento di omaggiare l’Imperatore Traiano attraverso la più importante delle sue conquiste – la Dacia, e quella di monumento funerario, spiega ancora il critico Alessandro Masi, spiegando che oggi il capolavoro di arte e architettura è fonte di informazioni storiche, come un reperto archeologico conservato e custodito in un museo, che ci permette di indagare il nostro passato ma anche di ricostruire attraverso l’immaginazione, scenari futuri. Da cui l’impostazione orizzontale dell’installazione Columna mutătio – LA SPIRALE che non allude un ribaltamento fisico o virtuale del monumento di grande potenza fisica ed evocativa, ma lo interpreta come oggetto musealizzato, metafora del concetto secondo il quale la storia scorre in orizzontale.
Oltre all’installazione Columna mutãtio – LA SPIRALE dell’artista Luminița Țăranu presso il Chiostro piccolo della Certosa di Santa Maria degli Angeli, a Palazzo Massimo, invece, è visitabile la mostra Camilian Demetrescu – DACICA, che riunisce alcune delle opere create dal grande artista di origine romena, ispirate alle divinità venerate dai daci, precisa il Museo Nazionale Romano.
Curata dal Museo Nazionale di Storia della Romania e dal Museo Nazionale Romano, Dacia – l’ultima frontiera della Romanità, che si svolge sotto l’Alto Patrocinio del Presidente della Romania e del Presidente della Repubblica Italiana, è organizzata dall’Ambasciata di Romania in Italia in partenariato con il Museo Nazionale di Storia della Romania, il Ministero della Cultura romeno, il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero della Difesa Nazionale, l’Istituto Culturale Romeno, attraverso l’Accademia di Romania in Roma, nonchè con il Ministero della Cultura italiano.