“2+10”, il Liceo “Nicolae Tonitza” di Bucarest, in mostra a Venezia
Dal 25 maggio al 1 giugno, l'Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ha ospitato la mostra di pittura 2+10, che ha avuto come protagonista la classe 2022 del Liceo di arti figurative Nicolae Tonitza di Bucarest.
Iuliana Sima Anghel, 01.06.2022, 16:16
Dal 25 maggio al 1 giugno, la Piccola Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ha ospitato la mostra di pittura 2+10, che ha avuto come protagonista la classe 2022 del Liceo d’arti figurative Nicolae Tonitza di Bucarest.
Insieme ai lavori degli studenti Ioana-Antonia Ceparu, Matei Apati, Alexandra Păușeșcu, Cristian Florin Petre, Roxana Tanase, Andreea Sandu, Iustina Voicu, Adrian Bîlbîie, Beatrice Marinescu e Cosmin Marian Nicolae, la mostra ha presentato anche alcune opere dei professori Ioana Lavinia Streinu e Eusebio Spînu.
Si tratta della prima esposizione pubblica realizzata dai giovani maturandi del Liceo Nicolae Tonitza, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la prof.ssa Ioana Lavinia Streinu. Oggi, il 1 giugno, la festa dei ragazzi, questi giovanni artisti entrano nel mondo dei adulti, professionisti della pittura. È stato estremamente difficile scegliere le 10 opere perché l’intero progetto espositivo ne comprende 120, ma anche perché ogni studente aveva presentato una serie di 10 lavori in diverse tecniche, specifiche per la pittura da cavalletto, spiega la professoressa.
Il Liceo Nicolae Tonitza è una delle più importanti scuole superiori d’arte sopravvissute oggi in Europa. Fondato 75 anni addietro, comprende l’intera gamma di dipartimenti di belle arti e arti decorative, ha un’equipe formata di artisti visivi professionisti, con un notevole record nella cattegoria a qui appartengono. Su di me ed Eusebio Spinu posso dirvi che abbiamo collaborato alla realizzazione di 6 mostre e abbiamo partecipato a molte altre mostre, saloni e simposi nazionali e internazionali. Eusebio Spinu è un ceramista, ma da sempre interessato alla pittura: ha avuto molte mostre personali sia di ceramica che di pittura, spiega ancora la professoressa Ioana Lavinia Streinu. Per me e per lui questa prima volta che esponiamo a Venezia ci onora e ringraziamo l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia per questa meravigliosa opportunità di esporre a Venezia e di conoscere questo speciale sito UNESCO, importantissimo per la storia delle arti. Ringraziamo l pubblico che abbia avuto il piacere di visitare la mostra e ringraziamo anche l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia per questa opportunità di essere al contatto con il pubblico italiano e di offrire ai nostri studenti una viva lezione di storia dell’arte. Grazie mille al prof. Grigore Arbore Popescu per il suo coinvolgimento in questo evento, ha concluso la prof.ssa Ioana Lavinia Streinu.
Intitolata Rosa decadente, l’opera di Ioana Antonia Ceparu fa parte della serie Fluid, il cui concetto è la fluidità dei sentimenti umani, in linea con la fluidità di Venezia. Rosa deriva dal rosso veneziano; la composizione si riferisce al periodo di pandemia che abbiamo attraversato, all’agitazione e al conflitto interiore di ciascuno di noi, come ha spiegato lei stessa a Radio Romania Internazionale. Mentre le Maschere di Matei Apati suggeriscono la frammentazione emotiva di un individuo, sotto la pressione di preservare le apparenze sociali.
L’opera Inizio, con la quale ho partecipato alla mostra, è anche l’inizio della mia presenza in una mostra fuori dal mio Paese. Si tratta di un’opera astratta, in cui si ritrovano gli elementi del linguaggio plastico studiati durante i 4 anni del liceo, ci dice, a sua volta, Petre Cristian Florin.
Alexandra Păușescu ha partecipato alla mostra con un’opera della serie realizzata per l’esame di laurea, intitolata Ricordi, che ha come tema di partenza il concetto di viaggio, partendo dai ricordi e dalle emozioni vissute durante i viaggi fatti lungo il tempo. Venezia e la fonte di ispirazione per gli artisti di tutto il mondo, con la sua eccezionale architettura, luce ed energia, conclude la giovane artista, ringraziando, a nome di tutti i colleghi, i professori Ioana Lavinia Streinu ed Eusebio Spânu,e l’Istituto di Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.