Galleria come opera d’arte – Painting as Performance, in mostra a Venezia
Galleria come opera d'arte - Painting as Performance: è la mostra dell'artista Anca Mureșan aperta fino al 5 settembre presso la Galleria d'arte dell'Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.
Iuliana Sima Anghel, 01.09.2020, 13:07
Galleria come opera d’arte – Painting as Performance: è la mostra dell’artista Anca Mureșan aperta fino al 5 settembre presso la Galleria d’arte dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. Un appuntamento culturale che si inserisce nella strategia della prestigiosa istituzione di promuovere gli artisti romeni sensibili al fascino delle tendenze innovative connesse all’uso dei mezzi più moderni di comunicazione utili alla trasmissione efficace del messaggio artistico, come precisa l’IRCRU nel comunicato dedicato al progetto.
Un ampio ventaglio di modi espressivi, che vanno dai suggerimenti neoimpressionisti fino alla vivacità degli interventi neodadaisti di Rauschemberg, oppure fine alle semplificazioni manieriste di Pistoletto: così definisce il direttore dell’IRCRU Venezia, Grigore Arbore Popescu, in un intervento a Radio Romania Internazionale, lo stile dell’artista connazionale che lavora tra Bucarest e Düsseldorf, dove ha anche seguito corsi specializzati dopo la laurea in belle arti conseguita presso l’Istituto Nicolae Grigorescu della capitale romena.
Nella mostra di Venezia, aperta il 20 agosto, le opere di Anca Mureșan sono state generate in un work in progress, il che ha permesso ai visitatori di interagire con l’artista stessa. Negli ultimi due anni, ha dipinto integralmente la Galleria H’art di Bucarest, che custodisce le sue opere e dove presenta, al solito, le sue mostre, trasformando le pareti, il soffitto, il pavimento, l’ufficio del gallerista e le porte in uno spazio-pittura. Un modello che ha voluto replicare anche alla Galleria dell’IRCRU Venezia, per farla diventare un unico quadro, come ha spiegato Grigore Arbore Popescu, sottolineando l’interesse della comunità romena del Veneto, ma ancche del pubblico italiano, per l’arte e la cultura del nostro Paese.
Altri progetti online avviati dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia nel 2020 sono quelli dedicati alla promozione dei giovani musicisti o dei grandi poeti romeni – Ion Vinea, Ion Pillat, Ion Barbu, George Coșbuc oppure Octavian Goga, con i testi tradotti e recitati dagli scrittori Grigore Arbore ed Enzo Santese. Venezia vista dai grandi pittori romeni – Marius Bunescu, Ioan Isac, Corneliu Baba, Nicolae Dărăscu, Rudolf Schweitzer, Eustațiu Stoenescu o Gheorghe Petrașcu e la mostra Monumenta Cartographica Dacoromaniae – Le terre romene nella cartografia storica a stampa del Cinque-Settecento sono altre iniziative virtuali dello stesso IRCRU in questi mesi.