Festa del Martisor: Primavera dei Balcani in bianco e rosso a Milano
Il 24 febbraio, chi sarà di passaggio nel quartiere Brera di Milano, scoprirà presso CAM Garibaldi la bella tradizione romena e balcanica del Martisor, celebrata il 1 marzo.
Iuliana Sima Anghel, 21.02.2019, 10:56
Il 24 febbraio, chi sarà di passaggio nel quartiere Brera di Milano, scoprirà presso CAM Garibaldi la bella tradizione romena e balcanica del Martisor, celebrata il 1 marzo.
Segnando l’inizio calendaristico della primavera, il primo giorno del mese di marzo è anche occasione per portare avanti un’antica usanza: un amuleto portafortuna legato da un filo bianco intrecciato a uno rosso, offerto alle donne all’inizio di questa bella stagione, chiamato Martisor in Romania e Moldova, Marteniza in Bulgaria e Martinki nella Repubblica della Macedonia del Nord.
Il nome deriva dal diminutivo del mese di marzo, che in romeno si chiama martie. A quanto pare, sul territorio della Romania l’usanza risale addirittura ai tempi dei daci che li confezionavano d’inverno per regalarli e metterli solo dopo l’inizio della primavera. Nel 2017, il Martisor è stato anche inserito nel patrimonio immateriale dell’UNESCO.
Perciò, domenica 24 febbraio, dalle ore 13.00, il Centro linguistico e culturale Qui Bulgaria e la Scuola Bulgara di Milano, in collaborazione con il Centro Culturale Italo-Romeno, l’Associazione Culturale Vatra Neamului di Milano, l’Istituto Bulgaro di Cultura a Roma e l’Associazione macedone di volontariato Il Ponte di Pietra, con il patrocinio del Comune di Milano (Municipio 1) e dei Consolati Generali di Bulgaria, Romania e Moldova a Milano, invitano il pubblico a godersi il terzo appuntamento con la Primavera dei Balcani in bianco e rosso, che propone anche un laboratorio creativo di Marteniza/Martisor/Martinki in lana, ma anche spettacoli di danza.
Un’iniziativa nata dal desiderio di condivisione e dalla volontà di favorire la conoscenza e l’incontro tra culture diverse, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la responsabile del Centro Culturale Italo-Romeno di Milano, Violeta Popescu.