La memoria della Grande Guerra, evocata all’IRCCU Venezia
L'Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica du Venezia inagura oggi la mostra La memoria della Grande Guerra: i monumenti ai caduti della Prima Guerra Mondiale edificati nella regione di Argeş.
România Internațional, 19.03.2018, 10:46
Lunedì 19 marzo 2018, alle ore 17,30, presso la Nuova Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia sita in Cannaregio 2215, 30121 Venezia (VE), l’Istituto che svolge la propria attività nella celebre città d’arte italiana, avvalendosi del patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia, in partenariato con l’Istituto Nazionale per il Patrimonio di Bucarest e il Museo Regionale Argeş di Piteşti, con il supporto dell’Istituto Culturale Romeno di Bucarest, inaugura la mostra storico-documentaria «La memoria della Grande Guerra: i monumenti ai caduti della Prima Guerra Mondiale edificati nella regione di Argeş (Romania)».
All’apertura della mostra, che potrà essere visitata dal pubblico nei giorni che vanno dal 19 marzo al 2 aprile 2018, da martedì alla domenica, dalle 10,30 alle 13,30 e dalle 15,30 alle 19,30, interverranno il Prof. Cristian Luca (Vicedirettore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia), la Dott.ssa Daniela Mihai (Direttore della programmazione dell’Istituto Nazionale per il Patrimonio di Bucarest) e il Dott. Cornel Popescu (Direttore del Museo Regionale Argeş di Piteşti).
Il progetto culturale «La memoria della Grande Guerra: i monumenti ai caduti della Prima Guerra Mondiale edificati nella Regione di Argeş (Romania)» si propone di onorare e commemorare l’impegno della Romania nella Prima Guerra Mondiale, episodio che portò al compimento dell’unità nazionale, quindi alla creazione della Grande Romania. La mostra è il risultato della collaborazione tra l’Istituto Nazionale per il Patrimonio e il Museo Regionale Argeş in Piteşti, con l’organizzazione dell’Istituto Culturale Romeno e dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. Il progetto mira a sensibilizzare le comunità e i giovani sul valore del patrimonio commemorativo nazionale, ponendo in evidenza una forte componente identitaria. Il progetto ha avuto come risultato l’inventariazione di 250 monumenti memoriali di vario tipo dedicati ai combattenti della Prima Guerra Mondiale, rilevando l’opera di valorizzare e di promozione della memoria dei caduti verificatasi nel periodo interbellico, attraverso il coinvolgimento finanziario ed emotivo delle comunità locali, della famiglia reale e dello Stato romeno. Nel 1919, su iniziativa dello Stato e del Governo romeno, fu fondata la «Società per le Sepolture degli Eroi Caduti nella Guerra per l’Unità dello Stato e della Nazione, 1916-1919», sotto l’alto patrocinio della regina Maria e presieduta dal Patriarca Miron Cristea. Nel 1927 la società divenne «per il Culto dei Caduti», e nel 1940 (a due anni dalla morte della regina Maria) fu rinominata «Istituto Nazionale Regina Maria per la Memoria dei Caduti», venendo infine abolita nel 1948. Nel 2004 è stato ripristinato un Ufficio Nazionale per la Memoria degli Eroi. La mostra comprende dati e informazioni in riferimento a 33 monumenti memoriali di vario tipo tra i più rappresentativi, nonché alcuni beni culturali mobili appartenenti al patrimonio del Museo Regionale Argeş di Piteşti. Tra i pezzi in esposizione, si trovano fotografie d’epoca, cartoline, medaglie, oggetti vari che aiutano a illustrare e comprendere il periodo bellico e il successivo ventennio. La mostra pone in evidenza e riporta alla memoria dei contemporanei lo sforzo e l’impegno profusi da parte delle comunità locali per la realizzazione di monumenti commemorativi in omaggio ai caduti della Prima Guerra Mondiale.
Il monumento più significativo dedicato ai caduti di Argeş è il Mausoleo degli Eroi di Mateiaş-Valea Mare Pravăţ, che contiene, in 31 tombe, i resti di oltre 2300 caduti. Tra il 25 settembre/8 ottobre e il 10/23 novembre 1916, nella zona di Mateiaş, il cosiddetto Gruppo Nămăieşti (la 12ª Divisione fanteria e la 22ª Divisione fanteria) guidato dal generale di brigata Traian Găiseanu riuscì a resistere a soverchianti forze nemiche, meglio equipaggiate e preparate. E questi combattimenti determinarono il temporaneo arresto dell’avanzata delle truppe delle Potenze Centrali nella Pianura romena. Il Mausoleo fu progettato dagli architetti Dumitru Ionescu-Berechet e State Baloşin, e realizzato grazie all’opera dell’italiano De Nicolò, tra il 1928 e il 1935. L’interno, originariamente affrescato da Olga Greceanu con immagini relative all’eroismo dell’Esercito Romeno e alla collaborazione con gli alleati dell’Intesa, si deteriorò a causa dell’azione degli agenti atmosferici, venendo così sostituito da mosaici tra il 1980 e il 1984. All’esterno è stato aggiunto un bassorilievo dello scultore Radu Adrian, originario di Câmpulung Muscel, che rappresenta una scena bellica, incorniciato da due testi che riportano rispettivamente il messaggio dei combattenti di Mateiaş e rispettivamente la risposta ideale dell’attuale generazione: «Per onorare la Patria e la Bandiera, per forgiare l’unità della Grande Romania, noi abbiamo difeso con coraggio e fede nella vittoria, fino al sacrificio supremo, la sacra terra del Paese, lasciando a voi, generazioni future, una Nazione libera e indipendente!» – «Ci inchiniamo con venerazione dinnanzi al supremo sacrificio dei coraggiosi eroi della Patria, degni e valorosi difensori del nostro essere nazionale, e al richiamo del Paese sapremo anche noi sacrificarci per conservare l’indipendenza e la sovranità della Romania!».
Comunicato Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia