Scritti veneziani di Nicolae Iorga, nella Serenissima
L'11 dicembre, l'Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ospita la presentazione del volume Nicolae Iorga, Scritti veneziani.
România Internațional, 21.11.2015, 17:05
L’11 dicembre, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ospita la presentazione del volume Nicolae Iorga, Scritti veneziani. L’evento, organizzato in occasione del settantacinquesimo anniversario della scomparsa del grande storico romeno Nicolae Iorga, celebra ottantacinque anni dalla fondazione dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, all’epoca noto come Casa Romena.
Nel corso della presentazione interverranno il Prof. Andrei Pippidi, membro corrispondente dell’Accademia Romena, la Prof.ssa Bianca Valota Cavallotti, presidente onoraria della Commissione Internazionale per gli Studi di Storia Slava del Comitato Internazionale per le Scienze Storiche e la Dott.ssa Corina Anton, ricercatrice presso il Dipartimento di Linguistica Romanza, Lingue e Letterature Iberoromaniche e Italiano dell’Università di Bucarest ed esperta traduttrice dall’italiano al romeno e viceversa.
Il volume, curato da Andrei Pippidi e tradotto in italiano da Corina Anton, contiene i seguenti capitoli che racchiudono articoli, studi, conferenze, relazioni dello storico N. Iorga riguardanti Venezia, i rapporti politici della Repubblica di Venezia con i Principati Romeni lungo i secoli, i tesori d’arte della città, la vita quotidiana: Introduzione (A. Pippidi); Nota del traduttore (C. Anton); Un viaggio da Venezia alla Tana; Venezia e la penisola dei Balcani; Cinque conferenze veneziane; Venezia ed i paesi romeni del Danubio fino al 1600;Che cosa possiamo imparare dalla cultura italiana; Paesaggi italiani. Note veneziane; Diario di viaggio; Istantanee veneziane; L’Italia vista da un romeno; Sul teatro di Goldoni.
Scritti veneziani di N. Iorga è un libro che […] contiene molta storia, con il consueto narrare dei rapporti politici, diplomatici e commerciali, però l’autore era anche propenso a ricordare vicende umane che l’avevano commosso. Si compiace ad evocare le bellezze artistiche che hanno attraversato i secoli. Interroga certi documenti che ha scoperto nel leggendario archivio dei Frari. Ma l’aspetto più caratteristico del libro è la tenerezza con la quale descrive varie scene di una giornata veneziana vissuta in mezzo ai popolani, rivela Andrei Pippidi nell’Introduzione.
Comunicato Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica