Misure fiscali al dibattito in Romania
Il Ministero delle Finanze romeno ha lanciato al dibatito pubblico le misure fiscali e di bilancio per le quali il Governo assumerà la responsabilità.
Roxana Vasile, 20.09.2023, 12:15
Dal 1 ottobre, in Romania dovrebbero entrare in vigore nuove misure fiscali, lanciate al dibattito pubblico dal Ministero delle Finanze, dopo mesi di discussioni su questo tema. Le autorità sperano di ridurre in questo modo il deficit di bilancio ed eliminare il rischio di perdere fondi europei di miliardi di euro. Si prevede, tra l’altro, un’imposta dell’1% sul fatturato delle piccole e medie imprese con redditi massimi annuali di 60.000 euro e del 3% se superano queste cifre. Le grandi compagnie con fatturato superiore a 50 milioni di euro pagheranno un’imposta minima dell’1% e la stessa pecentuale sarà applicata anche alle banche.
Nell’IT, l’esenzione da imposte sarà mantenuta solo per i dipendenti con redditi inferiori ai 10.000 lei (circa 2.000 euro) e saranno reintrodotti i contributi sanitari nell’agricoltura, edilizia e industria alimentare, settori che prevedevano finora esenzioni. Il valore dei buoni vacanza aumenta, ma verranno concessi solo ai dipendenti del sistema pubblico con redditi massimi netti di 8.000 (1.600 euro), e sarà applicato un tetto massimale ai bonus per le condizioni di lavoro pericolose o nocive. L’IVA sale dal 5 al 9% per le abitazioni e per i pannelli fotovoltaici, e si torna all’aliqouta standard del 19% per i generi alimentari ad alto contenuto di zucchero.
L’IVA del 5% si mantiene anche per legna da ardere, energia termica, manuali scolastici, libri e accesso a obiettivi turistici o eventi culturali. Per le abitazioni meno care di 500.000 euro e le auto di oltre 75.000 euro, sarà applicata una tassa dello 0,3% per la differenza tra questi tetti e il valore del bene. Si prevedono l’eliminazione di almeno il 25% delle cariche di segretari di stato, dei posti vacanti e la limitazione degli incarichi dirigenziali sia nel settore pubblico che nelle istituzioni autonome a capitale di stato.
Per entrare in vigore, la normativa che comprenderà queste misure fiscali sarà approvata dal Governo, dopo di che il gabinetto di coalizione PSD-PNL assumerà la responsabilità nel Parlamento. Entro tre giorni dalla presentazione del documento al Parlamento, si può inoltrare una mozione di sfiducia che, se viene votata, porta alla rimozione del governo. L’opposizione sostiene che le modifiche fiscali proposte avranno effetti negativi sull’economia, sugli imprenditori e sulle professioni liberali, e quindi l’USR ha annunciato che sta già discutendo con le forze democratiche parlamentari sull’avvio di una mozione di sfiducia.