Scandalo case di riposo, dimissioni del ministro del Lavoro
Il ministro del Lavoro romeno, il socialdemocratico Marius Budăi, si è dimesso a seguito dello scandalo sulle case di riposo.
Leyla Cheamil, 14.07.2023, 11:06
A seguito dello scandalo sui maltrattamenti ai quali venivano sottoposte persone anziane e vulnerabili ricoverate in case di riposo, il ministro del Lavoro, il socialdemocratico Marius Budăi, si è dimesso ieri, anche se nei giorni scorsi affermava che un simile gesto non conta. L’interim è stato assunto da Marian Neacşu e, secondo fonti politiche, il futuro ministro del Lavoro sarà nominato sempre dai socialdemocratici la settimana prossima, quando si riunirà la direzione del partito.
La decisione delle dimissioni è stata annunciata dal premier socialdemocratico Marcel Ciolacu, il quale ha spiegato che questo gesto è normale in una democrazia. Ho discusso con il ministro del Lavoro, Marius Budăi, il quale mi ha annunciato la sua decisione di rassegnare le dimissioni al termine di questa riunione. Dal mio punto di vista, è un gesto d’onore per cui lo ringrazio e sono convinto che questa sia la reazione normale di fattore decisionale politico in una simile crisi. E’ la reazione normale in qualsiasi democrazia consolidata in Europa, ha detto il premier.
L’enorme scandalo sulle case di riposo dell’orrore, come sono state chiamate dai media romeni, è scoppiato una decina di giorni fa, ma le prime accuse sono state presentate qualche mese addietro, quando è stato svelato che oltre 100 cosiddetti beneficiari di queste strutture erano insultati, affamati, torturati, sfruttati e privi delle minime condizioni di igiene. Intanto, le autorità continuano a controllare i centri sociali residenziali in tutto il paese. Tra quelli verificati negli ultimi giorni, oltre 20 sono stati chiusi, per la maggior parte a Bucarest.
E’ stata inoltre sospesa l’attività di una trentina di centri e inflitte multe per un valore di quasi 10 milioni di lei (circa 2 milioni di euro). Sono stati aperti anche fascicoli penali e alcuni interessano reati contro la persona, ma anche economici. Allo stesso tempo, sono stati fermati anche due ispettori dell’Agenzia per pagamenti e ispezione sociale della provincia di Ilifov, in quanto non avrebbero valutato in maniera adeguata la situazione di un centro di cura per persone con disabilità.
Il premier Marcel Ciolacu ha invitato la società civile a proporre nuovi nomi per la futura direzione dell’Autorità nazionale per le persone con disabilità, ritenendo che le ong siano le più adeguate a presentare persone competenti in questo settore. Dal canto suo, l’Unione Salvate Romania (all’opposizione) chiede una sessione straordinaria del Parlamento, per analizzare la situazione nelle strutture sociali.