Alimenti di base più economici
Il governo romeno sta preparando un atto normativo per limitare il ricarico sulla merce, di modo che il prezzo degli alimenti di base diminuisca.
Sorin Iordan, 28.06.2023, 11:41
Secondo i dati dellUfficio Europeo di Statistica, la Romania è lo stato dellUnione Europea con i prezzi più bassi per il cibo e gli analcolici nel 2022. Questi prodotti erano quasi il 30% più economici rispetto alla media europea, secondo l’Eurostat. Ma lanno scorso la Romania si è annoverata anche tra gli ultimi Paesi dellUE per quanto riguarda il salario minimo, pari a 515 euro al mese. Tra i 21 stati membri, solo la Bulgaria e la Lettonia hanno avuto un livello inferiore del salario minimo nazionale. Allo stesso tempo, il tasso inflazionistico annuo in Romania è stato del 12,2% a marzo, rispetto alla media nell’UE, dell8,3%.
Questi dati spiegano, in parte, perché la Romania si è piazzata al 14° posto nellUE per tenore di vita misurato sulla base del consumo individuale effettivo, con l88% della media nellUnione Europea. In questo contesto, il Governo di Bucarest sta preparando un atto normativo per limitare il ricarico sulla merce, di modo che i prezzi degli alimenti di base diminuiscano nei negozi. La decisione è stata presa dopo che lopzione di ridurre lIVA sugli alimenti, proposta dal ministro delle Finanze, Marcel Boloş, è stata respinta dal primo ministro Marcel Ciolacu. Ecco la sua spiegazione: “Dall’esperienza passata, qualsiasi riduzione dellIVA ha portato a prezzi più bassi per un periodo di tempo molto limitato, quindi ha portato a una raccolta di tasse più bassa alle casse dello stato, e dopo due settimane, i prezzi sono tornati a essere alti, quindi non ha funzionato. Io non sto parlando di prezzi limitati, sto parlando di un intero insieme e di uno schema applicato allintera catena e presenterò questo schema al Governo romeno”.
La misura alla quale ha accennato il primo ministro sarà istituita con decreto governativo durgenza pubblicato con trasparenza decisionale sul sito del Ministero dell’Agricoltura. Il progetto prevede la limitazione, per un periodo di tre mesi, del ricarico sulla merce applicato dalle grandi catene di negozi alimentari per 14 prodotti di base, tra cui pane, latte, yogurt, mais, olio, uova, carne e verdure. Inoltre, i processatori dovranno redigere una scheda dei costi che includa le spese dirette e indirette e solo allora potranno applicare un ricarico massimo del 20%.
A loro turno, i distributori potranno applicare un ricarico sulla merce massimo del 5%, mentre i supermercati potranno includere nel prezzo del prodotto un ricarico massimo del 20%. Questo schema deve essere applicato anche nel caso dei prodotti importati. Il progetto di ordinanza arriverà sul tavolo dell’Esecutivo giovedì ed entrerà in vigore subito dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Allo stesso tempo, lAgenzia Nazionale delle Entrate e il Consiglio della Concorrenza effettueranno controlli per verificare, sul campo, l’osservanza della normativa. Si stima che i primi effetti di queste misure saranno avvertiti dalla popolazione a partire dal 1° agosto.