Rinvio della rotazione al governo
Laccordo che sta alla base della formazione dellattuale coalizione al governo in Romania, concluso nel novembre 2021, prevede che il primo ministro e leader liberale Nicolae Ciucă debba cedere il mandato di capo dellEsecutivo, dopo un anno e mezzo, al leader socialdemocratico Marcel Ciolacu, al momento presidente della Camera dei Deputati. Il passaggio di consegne doveva avvenire venerdì 26 maggio, ma i vertici politici della coalizione PSD – PNL – UDMR hanno deciso che il momento non era opportuno, con uno sciopero degli insegnanti in pieno svolgimento. Loro hanno ribadito che la stabilità è necessaria per trovare soluzioni a un conflitto sociale senza precedenti negli ultimi due decenni. Nicolae Ciucă: “Abbiamo discusso fino a tarda notte, ci siamo incontrati di nuovo stamattina e abbiamo concordato che, fino a quando questi problemi non saranno risolti, non consegnerò il mio mandato e continuerò ad assumermi la responsabilità della carica di primo ministro. In questo modo, auspico si creino le condizioni affinché, nel più breve tempo, si possa attuare il piano di rotazione a livello di coalizione”.
Lomologo di Ciucă nel PSD, Marcel Ciolacu, è colui che ha lanciato lidea che le discussioni politiche sul tema della suddivisione delle cariche di ministro continuino dopo la fine dello sciopero. Marcel Ciolacu: “È una decisione che prendiamo insieme; insieme continueremo – io come presidente della Camera dei Deputati, in rappresentanza del Parlamento, lei come primo ministro, in rappresentanza dellEsecutivo – a risolvere quanto prima questo problema, ovviamente legittimo, sollevato dagli insegnanti, ma dobbiamo avere tuttavia un equilibrio e trovare i momenti più favorevoli. E insieme abbiamo ipotizzato che nel programma di governo la priorità numero 1 siano gli insegnanti e il sistema sanitario”.
Il leader dellUDMR, Kelemen Hunor, non è direttamente coinvolto nella rotazione alla guida dellEsecutivo, ma considera il suo rinvio una misura necessaria. Lattuale coalizione ha la possibilità di fare cose benefiche per la Romania, ritiene Hunor: “Sono ancora ottimista, confido nelle nostre forze e nelle persone, che sanno che stiamo attraversando un periodo difficile, ma allo stesso tempo abbiamo una grande chance. La Romania, in questo decennio, può attraversare una strada e lo farà. Alla fine del cammino avremo una società molto più sviluppata, con servizi pubblici di qualità, con istituzioni stabili e che rispondono ai bisogni delle persone”.
Dallopposizione, il leader dellUSR, Cătălin Drulă, accusa i leader della coalizione, che da mesi stanno negoziando le posizioni nel futuro Esecutivo, di essere sconnessi dalla realtà e afferma che il rinvio della rotazione è lennesima prova del fallimento di questo governo. “Hanno fallito persino nel portare a compimento il progetto così caro al presidente Iohannis, “La Romania Istruita”. Oggi, quando doveva avvenire la rotazione, abbiamo il primo sciopero generale dellIstruzione negli ultimi 18 anni, gli insegnanti sono in piazza, le scuole sono chiuse e i bambini sono a casa”, ha concluso Drulă.
Ştefan Stoica, 29.05.2023, 15:06
Laccordo che sta alla base della formazione dellattuale coalizione al governo in Romania, concluso nel novembre 2021, prevede che il primo ministro e leader liberale Nicolae Ciucă debba cedere il mandato di capo dellEsecutivo, dopo un anno e mezzo, al leader socialdemocratico Marcel Ciolacu, al momento presidente della Camera dei Deputati. Il passaggio di consegne doveva avvenire venerdì 26 maggio, ma i vertici politici della coalizione PSD – PNL – UDMR hanno deciso che il momento non era opportuno, con uno sciopero degli insegnanti in pieno svolgimento. Loro hanno ribadito che la stabilità è necessaria per trovare soluzioni a un conflitto sociale senza precedenti negli ultimi due decenni. Nicolae Ciucă: “Abbiamo discusso fino a tarda notte, ci siamo incontrati di nuovo stamattina e abbiamo concordato che, fino a quando questi problemi non saranno risolti, non consegnerò il mio mandato e continuerò ad assumermi la responsabilità della carica di primo ministro. In questo modo, auspico si creino le condizioni affinché, nel più breve tempo, si possa attuare il piano di rotazione a livello di coalizione”.
Lomologo di Ciucă nel PSD, Marcel Ciolacu, è colui che ha lanciato lidea che le discussioni politiche sul tema della suddivisione delle cariche di ministro continuino dopo la fine dello sciopero. Marcel Ciolacu: “È una decisione che prendiamo insieme; insieme continueremo – io come presidente della Camera dei Deputati, in rappresentanza del Parlamento, lei come primo ministro, in rappresentanza dellEsecutivo – a risolvere quanto prima questo problema, ovviamente legittimo, sollevato dagli insegnanti, ma dobbiamo avere tuttavia un equilibrio e trovare i momenti più favorevoli. E insieme abbiamo ipotizzato che nel programma di governo la priorità numero 1 siano gli insegnanti e il sistema sanitario”.
Il leader dellUDMR, Kelemen Hunor, non è direttamente coinvolto nella rotazione alla guida dellEsecutivo, ma considera il suo rinvio una misura necessaria. Lattuale coalizione ha la possibilità di fare cose benefiche per la Romania, ritiene Hunor: “Sono ancora ottimista, confido nelle nostre forze e nelle persone, che sanno che stiamo attraversando un periodo difficile, ma allo stesso tempo abbiamo una grande chance. La Romania, in questo decennio, può attraversare una strada e lo farà. Alla fine del cammino avremo una società molto più sviluppata, con servizi pubblici di qualità, con istituzioni stabili e che rispondono ai bisogni delle persone”.
Dallopposizione, il leader dellUSR, Cătălin Drulă, accusa i leader della coalizione, che da mesi stanno negoziando le posizioni nel futuro Esecutivo, di essere sconnessi dalla realtà e afferma che il rinvio della rotazione è lennesima prova del fallimento di questo governo. “Hanno fallito persino nel portare a compimento il progetto così caro al presidente Iohannis, “La Romania Istruita”. Oggi, quando doveva avvenire la rotazione, abbiamo il primo sciopero generale dellIstruzione negli ultimi 18 anni, gli insegnanti sono in piazza, le scuole sono chiuse e i bambini sono a casa”, ha concluso Drulă.