4/o Vertice del Consiglio d’Europa
Uniti attorno ai nostri valori/ Uniti per l’Europa è stato il motto all’insegna del quale si è svolto martedì e mercoledì a Reykjavik, sotto la presidenza di turno dell’Islanda, il 4/o Summit del Consiglio d’Europa. La riunione si è tenuta nel contesto geopoliticco generato dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. L’istituzione responsabile per democrazia, diritti umani e stato di diritto è stata una tra le prime organizzazioni internazionali che hanno reagito tramite un’azione concreta, escludendo la Russia dalle file degli stati membri.
Leyla Cheamil, 18.05.2023, 13:03
Per la Romania, la partecipazione al vertice riveste un significato particolare, poichè nel 2023 ricorrono 30 anni dalla sua adesione a pieno titolo all’organizzazione di Strasburgo. La decisione sull’adesione della Romania è stata presa nel 1993, al primo vertice del Consiglio. Bucarest è un fermo sostenitore dei valori del Consiglio d’Europa, prevalentemente di quelli riguardanti lo stato di diritto, valori a volte sottoposti a sfide in alcuni stati membri, ha dichiarato ieri a Reykjavik il presidente romeno, Klaus Iohannis, spiegando che esse vanno mantenute al centro dell’attenzione e sottolineando che sono essenziali le azioni ferme contro l’estremismo, il populismo, la xenofobia e l’intolleranza.
Il capo dello stato romeno ha affermato che i paesi democratici sostengono l’Ucraina e i suoi cittadini. La guerra della Russia è un attacco contro i nostri valori e principi comuni. Ma questa crisi, la più severa dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, ha fatto convergere la nostra unità e la risolutezza di difendere il modo di vita democratico, ha detto Klaus Iohannis. Il presidente ha menzionato che al Vertice è stata adottata una dichiarazione per la creazione di un Registro dei danni causati dall’aggressione della Russia contro l’Ucraina.
Questo Registro rappresenta un primo passo verso la creazione di una struttura in grado di compensare tutti i pregiudizi causai dalla guerra. Ribadiamo, in questo modo, l’impegno degli stati partecipanti verso l’importanza di raggiungere l’obiettivo di portare davanti alla giustizia internazionale le persone responsabili di aver pianificato e commesso il crimine di aggressione contro l’Ucraina, ha precisato Klaus Iohannis.
D’altra parte, il capo dello stato romeno ha annunciato l’adozione di un documento politico, integrato nella Dichiarazione del summit, che afferma il riconoscimento, al massimo livello politico, del diritto ad un ambiente sano, pulito e durevole come diritto dell’uomo in stretto legame con altri diritti e con il diritto internazionale. Si afferma lo sviluppo dell’attività del Consiglio d’Europa in materia e la creazione di un Comitato per ambiente e diritti umani dall’anno prossimo.