Romania, leggi sull’istruzione proseguono percorso
Al dibattito pubblico da qualche giorno, il pacchetto delle leggi sull’istruzione include le bozze relative all’insegnamento preuniversitario e superiore, assunte ufficialmente dal Governo. I principali obiettivi dichiarati sono quelli di aumentare la qualità dell’insegnamento e ridurre l’analfabetismo funzionale. Il ddl sull’insegnamento preuniversitario prevede le prove scritte obbligatorie alle valutazioni nazionali per lingua e comunicazione, e matematica e scienze alla fine della seconda, quarta e settima classe. I licei potranno organizzare concorso di ammissione alla nona classe per il 60% al massimo dei posti disponibili, dopo che gli alunni supereranno la valutazione nazionale obbligatoria. La maturità per le scienze umane dovrebbe includere prove scritte di matematica, fisica, chimica o biologia, mentre gli studenti di profilo scientifico dovrebbero dimostrare competenze di psicologia, logica, sociologia, economia o filosofia. Nell’istruzione superiore, aumenterà da tre a quattro anni la durata degli studi per conseguire il dottotato di ricerca e gli studenti che si preparano in tal senso potranno svolgere attività didattiche retribuite.
Corina Cristea, 06.03.2023, 11:38
Il ministro dell’Istruzione, Ligia Deca, ha presentato a Radio Romania le più importanti modifiche. In linea di principio, parliamo di riforme volte ad aumentare la qualità e a ridurre l’analfabetismo funzionale. Si tratta di aumentare la qualità degli insegnanti e del modo in cui guardiamo alla carriera didattica, sostenendola meglio, conferendole un maggior rispetto nella società, anche tramite un consistente incremento salariale. Praticamente, l’intera griglia salariale nell’istruzione partirà dallo stipendio medio. Qualsiasi insegnante principiante inizia con questa promessa di retribuzione decente. Inoltre, aumentiamo la qualità della formazione iniziale dei professori con l’introduzione di un master didattico, che all’80% significa pratica – una pratica sorvegliata da un mentore, in classi diverse, da ambienti diversi, in modo tale da poter avere insegnanti principianti già preparati per le realtà che incontreranno in aula e per le sfide che avranno. Avremo tutt’una serie di programmi nazionali: programma nazionale per la riduzione dell’abbandono scolastico, che significa materiale scolastico, costi di viaggio per gli alunni pendolari, pasto sano per già oltre un milione di bambini, a decorrere dall’applicazione della legge. Parliamo anche di sostegno concreto, con lezioni rimediali o di approfondimento, per coprire i vuoti di conoscenze che, purtroppo, gli anni della pandemia hanno lasciato tra alcuni bambini, ha spiegato il ministro. Ligia Deca ha aggiunto che esiste anche un programma di riduzione dell’analfabetismo funzionale che si propone, tramite test annuali, di portare gli alunni ad un livello tale da non ottenere più qualificativi insoddisfacenti di alfabetizzazione scientifica o classica nelle prove PISA, che valutano le competenze dei 15enni.