CE, previsioni economiche d’inverno
Le previsioni economiche d’inverno presentate dalla Commissione Europea migliorano le stime sulla Romania. Quest’anno, la crescita dovrebbe arrivare al 2,5% rispetto all’1,8% anticipato in autunno, mentre l’inflazione dovrebbe scendere al 9,7% nel 2023 e al 5,5% nel 2024, livelli inferiori alle precedenti previsioni. Aumenterà anche il consumo privato, pur gravato dall’elevata inflazione, considera la Commissione Europea, come effetto dell’incremento dello stipendio minimo, delle pensioni e dei salari nel settore pubblico, ma anche della proroga dei price cap sull’energia fino al 2025. La prognosi ottimista della Commissione è fondata anche sull’impatto del denaro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, mentre altri soldi europei sosterranno gli investimenti locali. Non in ultimo, la Commissione Europea ricorda che la Romania ha registrato lo scorso anno una forte crescita economica nei primi tre trimestri, pari al 4,3%.
Corina Cristea, 14.02.2023, 10:53
Le previsioni economiche d’inverno presentate dalla Commissione Europea migliorano le stime sulla Romania. Quest’anno, la crescita dovrebbe arrivare al 2,5% rispetto all’1,8% anticipato in autunno, mentre l’inflazione dovrebbe scendere al 9,7% nel 2023 e al 5,5% nel 2024, livelli inferiori alle precedenti previsioni. Aumenterà anche il consumo privato, pur gravato dall’elevata inflazione, considera la Commissione Europea, come effetto dell’incremento dello stipendio minimo, delle pensioni e dei salari nel settore pubblico, ma anche della proroga dei price cap sull’energia fino al 2025. La prognosi ottimista della Commissione è fondata anche sull’impatto del denaro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, mentre altri soldi europei sosterranno gli investimenti locali. Non in ultimo, la Commissione Europea ricorda che la Romania ha registrato lo scorso anno una forte crescita economica nei primi tre trimestri, pari al 4,3%.
Ma l’evoluzione positiva dell’economia è quasi sempre accompagnata da un aumento degli squilibri macroeconomici, ha spiegato a Radio Romania l’analista finanziario Dragoş Cabat. Ciò succede ora anche nel caso della Romania. Abbiamo una grande crescita economica, che ci accontenta, ma che non arriva insieme ad una riduzione dei deficit e del debito pubblico, bensì accompagnata da un aumento di questi deficit, che ad un certo momento nel futuro dovranno essere regolati. E ciò accade solitamente durante periodi di recessione, ed è proprio allora che ci mettiamo a ridurre i deficit. Tale fatto significa che, in Romania, le recessioni si sentono molto più fortemente ripetto al resto dell’Unione Europea, ad esempio, spiega l’analista.
I dati indicano che il deficit di conto corrente in Romania è aumentato lo scorso anno di oltre 52 punti percentuali, ora superando i 26 miliardi di euro. Nel suo annuncio, la Banca Centrale di Romania indica che l’incremento proviene principalmente dall’approfondimento del deficit registrato nella bilancia dei beni, con importazioni di quasi 9,2 miliardi di euro superiori rispetto alle esportazioni. L’analista Dragoş Cabat considera che, se verrà continuata la direzione degli ultimi due decenni, la Romania registrerà da un anno all’altro nuovi record negativi in materia di deficit esterno e debito pubblico, poichè man mano che il PIL aumenta, c’è anche un effetto di moltiplicazione dei deficit. I dati pubblicati dalla Banca Centrale rilevano inoltre che lo scorso anno il debito estero totale della Romania è aumentato di oltre 6,1 miliardi di euro, superando i 142,7 miliardi di euro, mentre gli investimenti stranieri diretti sono ammontati a quasi 10,7 miliardi di euro.