Aiuti dalla Romania per Turchia e Siria
Dopo i devastanti terremoti avvenuti in Turchia, la Romania si è subito unita allo sforzo internazionale di aiutare i soccorritori locali. Bucarest ha inviato due squadre di ricerca e salvataggio nelle aree fortemente colpite nel sud della Turchia. Al momento, sul campo sono operativi circa 120 soccorritori romeni con sette cani addestrati per simili situazioni. La seconda squadra romena è partita ieri sera, accompagnata anche da mezzi di pronto intervento.
Ştefan Stoica, 09.02.2023, 10:36
Dopo i devastanti terremoti avvenuti in Turchia, la Romania si è subito unita allo sforzo internazionale di aiutare i soccorritori locali. Bucarest ha inviato due squadre di ricerca e salvataggio nelle aree fortemente colpite nel sud della Turchia. Al momento, sul campo sono operativi circa 120 soccorritori romeni con sette cani addestrati per simili situazioni. La seconda squadra romena è partita ieri sera, accompagnata anche da mezzi di pronto intervento.
Il capo del Dipartimento per le Situazioni di Emergenza, Raed Arafat, ha offerto maggiori dettagli. Abbiamo inviato la prima squadra senza i veicoli. E’ stato molto più facile con gli equipagiamenti imballati, come era preparata la squadra, e sul posto le autorità turche hanno fornito i mezzi di trasporto. Per la seconda squadra, invece, vista l’altissima pressione sui colleghi della Turchia, con tante squadre che arrivano, abbiamo preferito avere la nostra mobilità, e, perciò, abbiamo inviato dei veicoli sul posto, per gli spostamenti delle nostre squadre. Resteranno lì quanto tempo sarà necessario. Se è necessario cambiare il personale o inviare ulteriore supporto logistico, ciò avverrà rapidamente, con il sostegno dei colleghi delle Forze Aeree, con la speranza di poter salvare quante più persone e, certamente, concedere il supporto necessario ai colleghi confrontati con una situazione senza precedenti ultimamente, ha spiegato Raed Arafat.
Le squadre romene agiscono sotto il coordinamento della Protezione Civile Europea, meccanismo tramite cui circa 5.000 soccorritori sono impegnati negli interventi. Per quanto riguarda la Siria, a sua volta fortemente colpita dalle scosse, la Romania ha deciso di inviare solo aiuti umanitari, ha precisato Raed Arafat, aggiungendo che si deve stabilire ora in che cosa consisteranno, le quantità e la modalità di trasporto.
Intanto, il Ministero degli Esteri ha continuato il rimpatrio dei cittadini romeni che hanno sollecitato di rientrare nel paese dopo il terremoto. L’Ambasciata di Romania d Ankara è in contatto con decine di romeni che non hanno sollecitato il rimpatrio, ma hanno voluto mettersi in legame con le autorità romene o rivolgere delle domande riguardanti la situazione in Turchia. Non ci sono dei romeni tra le vittime del terremoto, ha dichiarato a Radio Romania il portavoce del Ministero degli Esteri, Radu Filip.
Per fortuna, in questo momento non esistono cittadini romeni deceduti in seguito al terremoto. Ovviamente, dobbiamo tener conto sia delle quote del disastro che del fatto che la situazione è fluida. Sono arrivate delle sollecitazioni da parte dei cittadini romeni – gruppi o domande individuali. Si tratta di richieste di assistenza consolare o di rimpatrio. I miei colleghi dell’ambasciata discuteranno con tutte le persone che sollecitano assistenza, informazioni, rimpatri e, nella misura delle possibilità, esaudiranno tutte le richieste, ha precisato il portavoce del MAE. Finora, dalla Siria non è arrivata nessuna richiesta ufficiale di rimpatrio di cittadini romeni.