Misure in campo energetico
La guerra nella confinante Ucraina e la crisi energetica generata da essa nellintera Europa hanno costretto, per tutto lanno, i decisori di Bucarest a trovare, durgenza, soluzioni legislative per garantire la fornitura di energia elettrica, gas e riscaldamento, sia per la popolazione, che per gli operatori economici. Poiché gli atti normativi non sono sempre stati coerenti, non cè stato settore in cui le regole del gioco cambiassero più frequentemente. Il Governo ha adottato, nella seduta di mercoledì, lultima di questanno, una nuova bozza di ordinanza, che elimina lautocertificazione in merito al consumo di energia elettrica.
Bogdan Matei, 29.12.2022, 14:11
La guerra nella confinante Ucraina e la crisi energetica generata da essa nellintera Europa hanno costretto, per tutto lanno, i decisori di Bucarest a trovare, durgenza, soluzioni legislative per garantire la fornitura di energia elettrica, gas e riscaldamento, sia per la popolazione, che per gli operatori economici. Poiché gli atti normativi non sono sempre stati coerenti, non cè stato settore in cui le regole del gioco cambiassero più frequentemente. Il Governo ha adottato, nella seduta di mercoledì, lultima di questanno, una nuova bozza di ordinanza, che elimina lautocertificazione in merito al consumo di energia elettrica.
Lautocertificazione doveva essere compilata dai clienti domestici con più case o appartamenti. Il requisito è stato stabilito da una nuova legge, che ha causato confusione tra le persone fisiche e i distributori di energia elettrica. Per questo motivo, la coalizione di governo PSD-PNL-UDMR ha deciso di eliminare lautocertificazione, attraverso un atto normativo adottato dallEsecutivo. Sempre mercoledì, il Governo ha deciso che la misura di compensazione del prezzo del carburante, con 50 bani (pari a 10 eurocentesimi) al litro, non si applicherà più dal 1° gennaio 2023. Il primo ministro Nicolae Ciucă afferma, tuttavia, che le autorità sono pronte a ricorrere nuovamente a questa soluzione, nel caso in cui i prezzi avranno unevoluzione che supererà il potere dacquisto dei cittadini. LEsecutivo ha annunciato pure di imporre tasse aggiuntive alle società energetiche che hanno realizzato guadagni sostanziosi nel contesto della recente crisi.
Latto normativo introduce una sovratassa del 60% sugli altissimi profitti realizzati questanno dalle aziende nei settori del petrolio, del gas naturale, del carbone e dalle raffinerie. Il segretario di stato al Ministero delle Finanze, Mihai Diaconu, ha spiegato che la base imponibile è rappresentata da quanto eccede di oltre il 20% i profitti medi degli ultimi quattro anni. La maggior parte delle somme così ottenute saranno destinate al finanziamento degli investimenti – promettono i governanti. I rappresentanti delle imprese del settore ritengono, però, che la percentuale di sovratassazione sia troppo alta e affermano che il provvedimento bloccherà i loro investimenti.
Gli operatori energetici affermano che il 33% sarebbe stato una sovratassa adeguata. Infine, il Governo rinvia al 31 ottobre 2023 la chiusura degli stabilimenti energetici a lignite di Rovinari e Turceni del Complesso Energetico Oltenia (sud-ovest), nonché delle relative attività estrattive. Secondo gli impegni assunti dalla Romania attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), avrebbero dovuto essere chiusi entro la fine di questanno. Il Governo ha motivato il rinvio con la situazione energetica estremamente difficile nel Paese e in tutta Europa, inclusivamente a causa degli attacchi della Russia alle infrastrutture energetiche dellUcraina.