Stagione delle virosi in Romania
Quasi 100.000 casi di virosi ogni settimana, ospedali pediatrici pieni e farmacie in cui mancano medicinali essenziali compongono il quadro di questa stagione influenzale in Romania. Il primo inverno post-Covid, senza restrizioni pandemiche, ha portato, come i medici stimavano già dall’autunno, un’ondata di infezioni respiratorie con complicanze, soprattutto tra i bambini. Il numero di coloro che rilevano sintomi è aumentato in maniera allarmante nelle ultime settimane, e i pazeinti aspettano per ore intere al pronto soccorso o ai medici di base. I medici spiegano che è aumentato anche il numero dei bambini che vanno ricoverati a causa delle complicanze. Ai primi del mese, il Ministero della Salute annunciava l’apertura di 59 centri di valutazione nel paese per i bambini affetti da virosi respiratorie, per agevolare l’accesso all’assistenza medica pediatrica, ma anche per ridurre l’affollamento e i tempi di attesa nelle unità di pronto soccorso.
Daniela Budu, 21.12.2022, 11:34
Quasi 100.000 casi di virosi ogni settimana, ospedali pediatrici pieni e farmacie in cui mancano medicinali essenziali compongono il quadro di questa stagione influenzale in Romania. Il primo inverno post-Covid, senza restrizioni pandemiche, ha portato, come i medici stimavano già dall’autunno, un’ondata di infezioni respiratorie con complicanze, soprattutto tra i bambini. Il numero di coloro che rilevano sintomi è aumentato in maniera allarmante nelle ultime settimane, e i pazeinti aspettano per ore intere al pronto soccorso o ai medici di base. I medici spiegano che è aumentato anche il numero dei bambini che vanno ricoverati a causa delle complicanze. Ai primi del mese, il Ministero della Salute annunciava l’apertura di 59 centri di valutazione nel paese per i bambini affetti da virosi respiratorie, per agevolare l’accesso all’assistenza medica pediatrica, ma anche per ridurre l’affollamento e i tempi di attesa nelle unità di pronto soccorso.
A loro volta, i farmacisti annunciano la mancanza di antinfiammatori e antitermici, somministrati soprattutti ai piccoli. Fatto confermato anche dal Patronato dei produttori industriali di farmaci di Romania, stando al quale il consumo di prodotti pediatrici a base di ibuprofene e paracetamolo è aumentato del 50% rispetto allo scorso anno. Lo stesso patronato richiama, però, l’attenzione che nelle farmacie sono disponibili sostituti dei più noti marchi commerciali, spiegando che il problema sarà risolto all’inizio dell’anno prossimo, quando saranno forniti mensilmente circa 200.000 simili confezioni, prodotte in Romania o all’estero.
Il ministro della Salute, Alexandru Rafila, dichiara che la situazione si incontra anche in altri paesi ed è principalmente una conseguenza della crescita del consumo. Anche il ministro sottolinea che non si trovano soprattutto i farmaci più noti, ma ricorda che le autorità hanno presentato delle varianti sostituitive. Anzi, stando al ministro, alcune medicine sono sparite anche a causa della mancanza di realismo dei prezzi di vendita. Alexandru Rafila annuncia che il ministero tiene in vista una nuova metodologia dei prezzi e valuta la possibilità della restrizione temporanea per l’esportazione di certi farmaci.
Nel periodo immediatamente successivo, decideremo, ovviamente insieme alla Casa nazionale assicurazioni sanità, una nuova metodologia per stabilire i prezzi, che non ci porti più alla situazione della scomparsa di molte molecole per motivi commerciali. Inoltre, stiamo esaminando la possibilità della restrizione temporanea dall’esportazione per certe categorie di farmaci, soprattutto antibiotici per i bambini e altri tipi di medicinali, oncologici compresi, ha spiegato il ministro.
I medici ricordano che le più importanti regole per evitare le malattie di stagione sono la vaccinazione antinfluenzale, l’osservanza delle norme igieniche e aggirare le zone affollate. Inoltre, le autorità annunciano che è disponibile anche il nuovo siero anti-Covid adattato alle varianti Omicron del coronavirus.