Schengen, messaggi di sostegno per Romania
A una settimana da quando l’ingresso di Romania e Bulgaria nell’Area Schengen è stato respinto dal voto nel Consiglio Giustizia e Affari Interni, l’argomento è tornato in discussione a Bruxelles, questa volta in sede del Consiglio Europeo, su iniziativa del presidente Klaus Iohannis. Il capo dello stato romeno ha parlato della necessità di una soluzione positiva per l’ingresso, del fatto che la Romania è pronta da tutti i punti di vista ad entrare a far parte dello spazio di libera circolazione, ma anche di unità e solidarietà.
Corina Cristea, 16.12.2022, 11:37
A una settimana da quando l’ingresso di Romania e Bulgaria nell’Area Schengen è stato respinto dal voto nel Consiglio Giustizia e Affari Interni, l’argomento è tornato in discussione a Bruxelles, questa volta in sede del Consiglio Europeo, su iniziativa del presidente Klaus Iohannis. Il capo dello stato romeno ha parlato della necessità di una soluzione positiva per l’ingresso, del fatto che la Romania è pronta da tutti i punti di vista ad entrare a far parte dello spazio di libera circolazione, ma anche di unità e solidarietà.
La Romania è un paese di prima linea quando si parla della guerra in Ucraina. Siamo i vicini con il confine più lungo con l’Ucraina. Ci impegniamo e facciamo fronte, in quanto lo desideriamo e riteniamo sia giusto. Siamo un paese di prima linea per i migranti e noi controlliamo il flusso migratorio. Abbiamo ottimi risultati, riconosciuti da fonti esterne, obiettive, ha ricordato Klaus Iohannis. Però noi, i romeni, aspettiamo dei segni chiari di solidarietà e unità da parte dell’UE. Ciò significa, tra l’altro, che abbiamo delle attese legittime di essere accolti nello spazio Schengen, ha aggiunto il presidente.
Il capo dello stato ha dichiarato che il voto dell’Austria e il voto misto da parte dei Paesi Bassi sono problemi che vanno ancora risolti, ma che da tutte le discussioni avute è risultato che questa volta la preparazione sarà più profonda, migliore, e si auspica una soluzione. La mia conclusione è semplice: tutti gli attori hanno capito che a questo punto abbiamo un problema che va risolto. La mia impressione è che tutti hanno capito e sono abbastanza ottimista che la migliore variante è che lungo il 2023 sia ultimato il percorso con un esito positivo per Romania e Bulgaria, ha dichiarato Klaus Iohannis.
Le massime cariche istituzionali europee hanno rivolto messaggi a sostegno dell’ingresso dei due paesi, in tandem in attesa dell’adesione da oltre un decennio. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio, Charles Michel, hanno dichiarato che seguiranno scambi di vedute sull’argomento e che aspettano dei progressi nei mesi prossimi. L’adesione di Romania e Bulgaria a Schengen è pienamente appoggiata, ha precisato Ursula von der Leyen, mentre Charles Michel ha confermato anche il fatto che i leader dell’UE parteciperanno a febbraio ad un vertice speciale dedicato alla migrazione. La motivazione del rappresentante di Vienna quando ha espresso il voto contrario nel Consiglio Giustizia Affari Interni era legata al tema della migrazione.
Abbiamo avuto anche un dibattito politico sull’ingresso di Bulgaria e Romania. Sono ottimista che una decisione su Romania e Bulgaria possa essere presa lungo il 2023. Ho sentito un impegno politico di lavorare per fare dei progressi e spero che lo raggiungeremo durante il prossimo anno, ha detto Charles Michel. Anche la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, ha espresso la delusione per il voto nel Consiglio Giustizia Affari Interni. Come reazione al suo discorso, il presidente Klaus Iohannis ha ringraziato per il forte sostegno vocale del Parlamento Europeo e della maggioranza schiacciante degli stati membri.