Salario minimo in aumento in Romania
Costretti a confrontarsi con un tasso d’inflazione tra i più elevati nell’Unione Europea, i romeni se la cavano sempre più difficilmente con le spese quotidiane. I più colpiti sono i cittadini con bassi redditi, che risentono fortemente gli effetti dell’impennata dei prezzi avvenuta quest’anno, sullo sfondo della guerra avviata dalla Federazione russa nella confinante Ucraina. Una guerra che, in breve, significa vite sconvolte per gli ucraini e sempre più sanzioni per la Russia, crisi energetica nell’Unione e meno cereali partiti dall’Ucraina verso altri paesi, isolamento sempre maggiore per Mosca e inflazione elevata in Europa. In Romania, questo indicatore economico si aggira sul 15,5%, e le stime della Banca Centrale per la fine del corrente anno vanno al 16,3%.
Corina Cristea, 25.11.2022, 11:00
Costretti a confrontarsi con un tasso d’inflazione tra i più elevati nell’Unione Europea, i romeni se la cavano sempre più difficilmente con le spese quotidiane. I più colpiti sono i cittadini con bassi redditi, che risentono fortemente gli effetti dell’impennata dei prezzi avvenuta quest’anno, sullo sfondo della guerra avviata dalla Federazione russa nella confinante Ucraina. Una guerra che, in breve, significa vite sconvolte per gli ucraini e sempre più sanzioni per la Russia, crisi energetica nell’Unione e meno cereali partiti dall’Ucraina verso altri paesi, isolamento sempre maggiore per Mosca e inflazione elevata in Europa. In Romania, questo indicatore economico si aggira sul 15,5%, e le stime della Banca Centrale per la fine del corrente anno vanno al 16,3%.
Una situazione che richiede misure. In primo luogo, le autorità hanno pensato ai pensionati, decidendo di recente un aumento del 12,5% delle pensioni a partire dal 1 gennaio, unitamente ad altri aiuti volti a sostenere i più bisognosi a superare questo periodo di incertezza. Ora tocca ai dipendenti con bassi redditi, e in tal senso il Governo e i partner sociali hanno raggiunto ieri un accordo. A partire dal 1 gennaio, lo stipendio minimo loro aumenterà a 3.000 lei (circa 600 euro) dal livello attuale di 2.550 (circa 510 euro). Complessivamente, circa 2,2 milioni di dipendenti con salario minimo riceveranno soldi in più. Inoltre, nel settore edile, lo stipendio non sarà inferiore ai 4.000 lei (circa 800 euro).
Le decisioni sono state convenute nel corso dei colloqui tra Governo, sindacati e patronati. Il rappresentante delle piccole e medie aziende, Vasile Priceputu, ha spiegato che dei 3.000 lei, 200 non saranno soggetti alla tassazione, e all’inizio della settimana prossima i membri del Consiglio Nazionale Tripartito per il Dialogo Sociale presenteranno anche delle proposte su eventuali deduzioni salariali per le somme che superano i 3.000 lei.
La gente deve sapere che, dal 1 gennaio 2023, lo stipendio minimo sarà di 3.000 lei, con 200 lei dei 450 deducibili. Come ho detto anche durante la riunione, tutti vogliamo che i nostri dipendenti guadagnino più soldi. Dobbiamo essere regionevoli, nel settore dell’edilizia non ci sono più salari inferiori ai 4.000 lei netti. Persino il pessimo lavoratore non qualificato incassa più di 4.000 lei netti. Anche in questo caso la proposta è ragionevole e il Consiglio l’ha sostenuta, ha dichiarato Vasile Priceputu.
Si valuta che l’incremento avrà effetti positivi sulla crescita economica, sia tramite uno stimolo all’occupazione che tramite l’aumento del potere d’acquisto dei dipendenti, come anche tramite la riduzione del lavoro in nero. D’altra parte, i rappresentanti del Ministero del Lavoro valutano che l’aumento del salario minimo loro avrà effetti positivi anche grazie al fatto che certe categorie di dipendenti, principalmente donne o giovani, si orienteranno verso i settori in cui esiste una grande domanda di manodopera.