Proteste e misure sociali
I leader della coalizione governativa PSD – PNL – UDMR hanno esaminato la forma finale del pacchetto di misure economiche e sociali preparate per proteggere la popolazione e l’economia dagli effetti delle crisi attraversate dalla Romania e promettono di presentarle ufficialmente la settimana prossima. Si tratta di un piano di 17,5 miliardi di lei (3,5 miliardi di euro), di cui una somma importante, 7 miliardi di lei (circa 1,4 miliardi di euro), dovrebbe essere fornita dall’UE. Queste misure sono state discusse a Bruxelles dal ministro delle Finanze, Adrian Câciu, con gli esponenti europei. Tra le misure concordate: voucher da 50 euro per le famiglie vulnerabili, l’aumento del valore dei buoni pasto da 20 a 30 lei (cioè, da 4 a 6 euro), il raddoppiamento della somma stanziata per i pasti dei malati ricoverati negli ospedali, nonché un sussidio per il pagamento dei carburanti.
Il leader socialdemocratico, Marcel Ciolacu, ha accennato anche all’ordinanza sui prezzi dei materiali da costruzione: Gli investimenti sono bloccati in tutta la Romania a causa del rincaro dei materiali da costruzione, che non è per colpa di alcun governo, ma della guerra in Ucraina. L’importante è attenuare gli effetti e fermare quest’inflazione… Si bloccano gli investimenti e si concedono aiuti, di modo che ci sia un equilibrio e che l’inflazione diminuisca.
Marcel Ciolacu ha aggiunto che esiste anche una proposta da parte delle PMI per l’aumento dello stipendio minimo di 200 lei (pari a circa 40 euro), somma che non sia soggetta a imposte. L’esecutivo ha inoltre deciso che i dipendenti dei datori di lavoro che hanno subito danni a causa della guerra in Ucraina beneficeranno di un’indennità pagata dal budget del fondo per la disoccupazione. Secondo il ministero del Lavoro, la misura sarà applicata fino alla fine dell’anno, nel caso dei dipendenti le cui compagnie sono colpite direttamente o indirettamente dall’impossibilità di effettuare transazioni con operatori economici di Ucraina, Federazione Russa e Bielorussia, nonché per i dipendenti delle compagnie di Romania, soggette alle sanzioni internazionali.
I colloqui nel governo si svolgono sullo sfondo delle proteste delle 35 federazioni sindacali, dei settori privato e pubblico, affiliate al Blocco Nazionale Sindacale. Esse chiedono misure di sostegno atte a controbilanciare gli effetti economici e sociali della guerra in Ucraina e sollecitano misure urgenti per la sicurezza energetica e alimentare della Romania, nel contesto dell’aumento dei prezzi dell’energia elettrica, del gas e dei combustibili. Tenuto conto della situazione internazionale dopo l’invasione russa in Ucraina, proteste simili hanno avuto luogo, in questo periodo, in più stati europei.
Daniela Budu, 07.04.2022, 14:39