Scuola per i profughi ucraini
A un mese dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, i profughi continuano ad arrivare nella confinante Romania, dove finora sono entrati oltre mezzo milione. Sono già di notorietà, tramite servizi che hanno fatto il giro del mondo, la solidarietà e la generosità dimostrate dai romeni nei confronti dei loro vicini messi a così dura prova. Il Governo di Bucarest ha annunciato che potrà offrire alloggio a 400.000 profughi. Ma la maggior parte dei cittadini ucraini in fuga dalla guerra hanno solamente transitato la Romania, nel loro viaggio verso l’Europa occidentale. Solo poche migliaia hanno sollecitato finora una forma di protezione allo Stato romeno, che si dedica ad offrire condizioni di vita quanto più vicine alla normalita.
Roxana Vasile, 28.03.2022, 12:01
A un mese dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, i profughi continuano ad arrivare nella confinante Romania, dove finora sono entrati oltre mezzo milione. Sono già di notorietà, tramite servizi che hanno fatto il giro del mondo, la solidarietà e la generosità dimostrate dai romeni nei confronti dei loro vicini messi a così dura prova. Il Governo di Bucarest ha annunciato che potrà offrire alloggio a 400.000 profughi. Ma la maggior parte dei cittadini ucraini in fuga dalla guerra hanno solamente transitato la Romania, nel loro viaggio verso l’Europa occidentale. Solo poche migliaia hanno sollecitato finora una forma di protezione allo Stato romeno, che si dedica ad offrire condizioni di vita quanto più vicine alla normalita.
Stando al ministro dell’Istruzione, Sorin Cîmpeanu, dei circa 79.000 profughi che si trovano al momento in Romania, oltre il 40%, cioè quasi 34.000, sono minori, di cui più di 24.000 in età scolare. In seguito agli incontri con alunni e insegnanti dall’Ucraina, è emerso che ci sono due categorie. In primo luogo, circa 1.140 allievi vogliono e hanno presentato domanda di studiare nel sistema di insegnamento romeno, secondo il curricolo romeno. Il più probabilmente, molti di loro appartengono alla comunità etnica romena dell’Ucraina, la seconda più numerosa dopo quella russa. Poi, la seconda e più numerosa categoria di bambini rifugiati in Romania è quella di ucraini che vogliono continuare la scuola secondo il curricolo del proprio paese.
Il ministro Cîmpeanu ha spiegato che, per questa seconda categoria, serve il supporto logistico innanzittutto delle scuole romene, che metteranno a disposizione spazi ed equipaggiamenti elettronici. Nelle scuole ci sono dei tablet degli stock supplementari non distribuiti, in quanto le quantità sono raddoppiate. Quindi, da questi stock supplementari saranno distribuiti dei tablet ai bambini ucraini. Di nessuna maniera sarà preso alcun tablet dai bambini romeni per essere offerto agli altri, ha spiegato il ministro.
Inoltre, per gli alunni ucraini dell’ultima classe media, il Governo approverà a titolo eccezionale una deroga dalla Legge sull’instruzione nazionale, affinchè possano continuare gli studi liceali in Romania, se desiderano, pur non parlando il romeno. Al momento, gli allievi accedono al liceo solo se superano gli esami di valutazione nazionale, che includono prove di lingua romena e matematica. Questa settimana, le autorità di Bucarest discuteranno dell’integrazione scolastica dei bambini ucraini anche con il commissario europeo per il Lavoro e i diritti sociali, Nicolas Schmidt, che visiterà la Romania.