La Romania è uscita dallo stato di allerta
Dopo due mesi di stato di emergenza e quasi 24 di stato di allerta generato da Sars-CoV-2, in Romania, a cominciare dal 9 marzo 2022, non viene più applicata alcuna restrizione imposta dalla pandemia di coronavirus. In altre parole, dopo più di due anni dall’accertamento del primo caso di contagio da Covid-19, alla fine di febbraio 2020, e dopo cinque ondate pandemiche in cui il numero dei contagi è ammontato a quasi 2,8 milioni, quello delle persone guarite a 2,6 milioni, e quello dei decessi causati dalle complicanze del Sars-CoV-2 a circa 65 mila, le autorità di Bucarest hanno deciso di non prorogare più lo stato di allerta.
La mascherina sanitaria non è più d’obbligo. Il Ministero della Salute raccomanda però che sia indossata anche nel prossimo periodo negli spazi affollati, perché esiste ancora una trasmissione comunitaria del virus. Si raccomanda l’uso della mascherina protettiva negli spazi aperti affollati, come i mercati, oppure negli spazi molto affollati, nei mezzi di trasporto pubblico, negli spazi chiusi, compresi gli ospedali, gli asili, le scuole e le università, da parte del personale didattico o amministrativo, ma anche da parte degli alunni. Si raccomanda inoltre di evitare le zone affollate, all’aperto o al chiuso, di lavarsi le mani, di utilizzare un antisettico, mentre nel caso delle persone con sintomi di malattia — il tampone, una visita dal medico di famiglia e, nel caso di un risultato positivo, la visita in un centro di valutazione o al pronto soccorso, nel caso di una sintomatologia accentuata sono importanti al fine della valutazione e della somministrazione di una cura antivirale specifica”, ha dichiarato il ministro della salute, Alexandru Rafila.
In altre parole, gli ospedali continueranno a curare i pazienti contagiati da Sars-CoV-2, i centri di test continueranno a funzionare, come pure quelli di valutazione Covid e post-Covid. Le strutture sanitarie che hanno curato anche finora malati di Covid continueranno a farlo — abbiamo 5 mila pazienti negli ospedali, che devono essere curati, però man mano che il loro numero diminuirà, anche l’attività degli ospedali tornerà al profilo iniziale di attività di ciascuna unità sanitaria, di modo che ci sia un processo graduale di ritorno alla normalità anche per quanto riguarda la concessione dei servizi sanitari”, ha detto Alexandru Rafila.
Nell’eventualità di un contagio dal virus Sars-CoV-2 non è più necessario l’isolamento, e la quarantena è stata eliminata. Non esistono più limitazioni per quanto riguarda l’accesso negli spazi pubblici. Le attività culturali, scientifiche, artistiche, religiose, sportive o di divertimento in spazi chiusi si possono organizzare senza restrizioni, come pure i concerti, le dimostrazioni, i meeting e altri tipi di riunioni all’aperto.
Il certificato elettronico Covid non è più necessario e nemmeno il triage epidemiologico per l’accesso in diverse istituzioni, negozi o centri commerciali. Inoltre, all’ingresso sul territorio della Romania non viene più sollecitato il modulo per la localizzazione dei passeggeri. Tuttavia, le autorità romene esortano alla prudenza e alla responsabilità individuale.
Roxana Vasile, 09.03.2022, 14:18
Dopo due mesi di stato di emergenza e quasi 24 di stato di allerta generato da Sars-CoV-2, in Romania, a cominciare dal 9 marzo 2022, non viene più applicata alcuna restrizione imposta dalla pandemia di coronavirus. In altre parole, dopo più di due anni dall’accertamento del primo caso di contagio da Covid-19, alla fine di febbraio 2020, e dopo cinque ondate pandemiche in cui il numero dei contagi è ammontato a quasi 2,8 milioni, quello delle persone guarite a 2,6 milioni, e quello dei decessi causati dalle complicanze del Sars-CoV-2 a circa 65 mila, le autorità di Bucarest hanno deciso di non prorogare più lo stato di allerta.
La mascherina sanitaria non è più d’obbligo. Il Ministero della Salute raccomanda però che sia indossata anche nel prossimo periodo negli spazi affollati, perché esiste ancora una trasmissione comunitaria del virus. Si raccomanda l’uso della mascherina protettiva negli spazi aperti affollati, come i mercati, oppure negli spazi molto affollati, nei mezzi di trasporto pubblico, negli spazi chiusi, compresi gli ospedali, gli asili, le scuole e le università, da parte del personale didattico o amministrativo, ma anche da parte degli alunni. Si raccomanda inoltre di evitare le zone affollate, all’aperto o al chiuso, di lavarsi le mani, di utilizzare un antisettico, mentre nel caso delle persone con sintomi di malattia — il tampone, una visita dal medico di famiglia e, nel caso di un risultato positivo, la visita in un centro di valutazione o al pronto soccorso, nel caso di una sintomatologia accentuata sono importanti al fine della valutazione e della somministrazione di una cura antivirale specifica”, ha dichiarato il ministro della salute, Alexandru Rafila.
In altre parole, gli ospedali continueranno a curare i pazienti contagiati da Sars-CoV-2, i centri di test continueranno a funzionare, come pure quelli di valutazione Covid e post-Covid. Le strutture sanitarie che hanno curato anche finora malati di Covid continueranno a farlo — abbiamo 5 mila pazienti negli ospedali, che devono essere curati, però man mano che il loro numero diminuirà, anche l’attività degli ospedali tornerà al profilo iniziale di attività di ciascuna unità sanitaria, di modo che ci sia un processo graduale di ritorno alla normalità anche per quanto riguarda la concessione dei servizi sanitari”, ha detto Alexandru Rafila.
Nell’eventualità di un contagio dal virus Sars-CoV-2 non è più necessario l’isolamento, e la quarantena è stata eliminata. Non esistono più limitazioni per quanto riguarda l’accesso negli spazi pubblici. Le attività culturali, scientifiche, artistiche, religiose, sportive o di divertimento in spazi chiusi si possono organizzare senza restrizioni, come pure i concerti, le dimostrazioni, i meeting e altri tipi di riunioni all’aperto.
Il certificato elettronico Covid non è più necessario e nemmeno il triage epidemiologico per l’accesso in diverse istituzioni, negozi o centri commerciali. Inoltre, all’ingresso sul territorio della Romania non viene più sollecitato il modulo per la localizzazione dei passeggeri. Tuttavia, le autorità romene esortano alla prudenza e alla responsabilità individuale.