Nuove regole per entrare in Romania
I Paesi europei cominciano ad allentare le regole dure applicate nella lotta contro la pandemia. La Danimarca è il primo Paese europeo a rimuovere tutte le restrizioni interne, a cominciare da oggi, dopo che, lo scorso dicembre, aveva istituito la quarantena per contenere il diffondersi del ceppo Omicron del coronavirus. Le autorità danesi hanno eliminato le restrizioni rimaste, avendo raggiunto la conclusione che la malattia causata dal virus SARS-CoV-2 non rappresenta più una minaccia critica.
A Bucarest, le autorità restano prudenti, per il momento, in attesa di nuovi record dei contagi e mantengono le restrizioni interne. Tuttavia, ci sono alcune modifiche relative alle condizioni di quarantena nel caso di contagio da SARS-CoV-2. Il capo del Dipartimento per Situazioni di Emergenza, il medico Raed Arafat, ha comunicato la decisione presa dalle autorità nazionali di rinunciare alla classifica dei Paesi per colori a seconda del rischio epidemiologico. Allo stesso tempo, è stata introdotta un’unica regola per l’ingresso in Romania: viene istituita una quarantena di cinque giorni nel caso delle persone che non esibiscono il certificato digitale dell’UE o altri documenti compatibili.
Questa è la regola adesso, quindi vaccinato, malattia superata oppure test RT-PCR fatto nelle ultime 72 ore; per chi arriva via terra, 72 ore prima dell’ingresso nel Paese, per chi arriva via aerea, 72 ore prima dell’imbarco. La quarantena imposta ai contatti diretti è di cinque giorni. Fanno eccezione le persone che hanno superato la malattia e che non hanno superato 90 giorni dal termine del periodo di isolamento. Queste persone non devono più stare in quarantena al contatto diretto con persone malate; del resto, le persone che entrano in contatto diretto dovranno stare in quarantena per cinque giorni, anche se sono vaccinate”, ha dichiarato il segretario di stato Raed Arafat.
Il capo del Dipartimento per Situazioni di Emergenza ha inoltre affermato che anche la Romania si allineerà alle norme dell’UE che vengono applicate dal 1° febbraio per quanto riguarda la validità del certificato di vaccinazione. Il certificato sarà valido per nove mesi nel caso delle persone che hanno completato il ciclo vaccinale con due dosi o con una nel caso del siero Johnson&Johnson. Dopo i 270 giorni, c’è bisogno di una dose booster affinché il certificato di vaccinazione sia ancora valido. La misura è d’obbligo per tutti gli stati membri dell’UE, però viene applicata solo nel caso dei viaggi intracomunitari. Il Centro Europeo per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie ha raccomandato la somministrazione della dose booster a sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale, poiché l’efficacia del vaccino diminuisce in questo periodo. Fino a nuove regolamentazioni, in Romania, il certificato è valido per entrare nel Paese e per l’accesso a negozi, ristoranti o teatri anche nel caso delle persone che non hanno fatto la dose booster.
Ştefan Stoica, 01.02.2022, 13:35
I Paesi europei cominciano ad allentare le regole dure applicate nella lotta contro la pandemia. La Danimarca è il primo Paese europeo a rimuovere tutte le restrizioni interne, a cominciare da oggi, dopo che, lo scorso dicembre, aveva istituito la quarantena per contenere il diffondersi del ceppo Omicron del coronavirus. Le autorità danesi hanno eliminato le restrizioni rimaste, avendo raggiunto la conclusione che la malattia causata dal virus SARS-CoV-2 non rappresenta più una minaccia critica.
A Bucarest, le autorità restano prudenti, per il momento, in attesa di nuovi record dei contagi e mantengono le restrizioni interne. Tuttavia, ci sono alcune modifiche relative alle condizioni di quarantena nel caso di contagio da SARS-CoV-2. Il capo del Dipartimento per Situazioni di Emergenza, il medico Raed Arafat, ha comunicato la decisione presa dalle autorità nazionali di rinunciare alla classifica dei Paesi per colori a seconda del rischio epidemiologico. Allo stesso tempo, è stata introdotta un’unica regola per l’ingresso in Romania: viene istituita una quarantena di cinque giorni nel caso delle persone che non esibiscono il certificato digitale dell’UE o altri documenti compatibili.
Questa è la regola adesso, quindi vaccinato, malattia superata oppure test RT-PCR fatto nelle ultime 72 ore; per chi arriva via terra, 72 ore prima dell’ingresso nel Paese, per chi arriva via aerea, 72 ore prima dell’imbarco. La quarantena imposta ai contatti diretti è di cinque giorni. Fanno eccezione le persone che hanno superato la malattia e che non hanno superato 90 giorni dal termine del periodo di isolamento. Queste persone non devono più stare in quarantena al contatto diretto con persone malate; del resto, le persone che entrano in contatto diretto dovranno stare in quarantena per cinque giorni, anche se sono vaccinate”, ha dichiarato il segretario di stato Raed Arafat.
Il capo del Dipartimento per Situazioni di Emergenza ha inoltre affermato che anche la Romania si allineerà alle norme dell’UE che vengono applicate dal 1° febbraio per quanto riguarda la validità del certificato di vaccinazione. Il certificato sarà valido per nove mesi nel caso delle persone che hanno completato il ciclo vaccinale con due dosi o con una nel caso del siero Johnson&Johnson. Dopo i 270 giorni, c’è bisogno di una dose booster affinché il certificato di vaccinazione sia ancora valido. La misura è d’obbligo per tutti gli stati membri dell’UE, però viene applicata solo nel caso dei viaggi intracomunitari. Il Centro Europeo per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie ha raccomandato la somministrazione della dose booster a sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale, poiché l’efficacia del vaccino diminuisce in questo periodo. Fino a nuove regolamentazioni, in Romania, il certificato è valido per entrare nel Paese e per l’accesso a negozi, ristoranti o teatri anche nel caso delle persone che non hanno fatto la dose booster.