Covid: vaccinazioni e restrizioni
Il desiderio dei romeni di vaccinarsi continua a calare, nonostante le assicurazioni dei medici che limunizzazione riduce considerevolmente il rischio di sviluppare una forma grave di Covid-19 e il rischio di decesso a causa delle complicanze. Gli specialisti spiegano che il calo è dovuto alla diminuzione dellincidenza dei contagi nelle ultime settimane in tutto il Paese e ricordano della fine dello scorso ottobre, quando la Romania ha registrato il maggior numero di vaccinati con la prima dose dallinizio della pandemia, 111.000. In quel momento, però, era stato annunciato che i romeni sarebbero stati accolti al lavoro solo con il certificato verde e, affermano gli specialisti, ciò li ha spinti a vaccinarsi. Una volta bocciato dal Senato e bloccato alla Camera dei Deputati il ddl sul Green Pass, linteresse per limunizzazione è stato in continuo calo, giungendo attualmente anche a un quarto della cifra record di allora. In questo contesto, il coordinatore della campagna vaccinale nazionale, Valeriu Gheorghiţă, è del parere che limplementazione del certificato verde vada fatta in tal modo da prevenire una nuova ondata di contagi, anzichè proprio durante una simile ondata. Gheorghiţă afferma che questo certificato non avrà “unefficienza del 100% nella prevenzione dei contagi, ma ridurrà considerevolmente il rischio di contagio.” Il medico dichiara che qualsiasi misura presa dalle autorità deve essere sia una di prevenzione, che di incentivazione della vaccinazione. Secondo Valeriu Gheorghiță, gli studi fatti rilevano un alto livello di protezione nel caso delle persone che hanno superato la malattia e hanno ricevuto ambo le dosi, ma anche di quelle che hanno ricevuto una dose booster.
Daniela Budu, 13.12.2021, 12:52
Il desiderio dei romeni di vaccinarsi continua a calare, nonostante le assicurazioni dei medici che limunizzazione riduce considerevolmente il rischio di sviluppare una forma grave di Covid-19 e il rischio di decesso a causa delle complicanze. Gli specialisti spiegano che il calo è dovuto alla diminuzione dellincidenza dei contagi nelle ultime settimane in tutto il Paese e ricordano della fine dello scorso ottobre, quando la Romania ha registrato il maggior numero di vaccinati con la prima dose dallinizio della pandemia, 111.000. In quel momento, però, era stato annunciato che i romeni sarebbero stati accolti al lavoro solo con il certificato verde e, affermano gli specialisti, ciò li ha spinti a vaccinarsi. Una volta bocciato dal Senato e bloccato alla Camera dei Deputati il ddl sul Green Pass, linteresse per limunizzazione è stato in continuo calo, giungendo attualmente anche a un quarto della cifra record di allora. In questo contesto, il coordinatore della campagna vaccinale nazionale, Valeriu Gheorghiţă, è del parere che limplementazione del certificato verde vada fatta in tal modo da prevenire una nuova ondata di contagi, anzichè proprio durante una simile ondata. Gheorghiţă afferma che questo certificato non avrà “unefficienza del 100% nella prevenzione dei contagi, ma ridurrà considerevolmente il rischio di contagio.” Il medico dichiara che qualsiasi misura presa dalle autorità deve essere sia una di prevenzione, che di incentivazione della vaccinazione. Secondo Valeriu Gheorghiță, gli studi fatti rilevano un alto livello di protezione nel caso delle persone che hanno superato la malattia e hanno ricevuto ambo le dosi, ma anche di quelle che hanno ricevuto una dose booster.
Va menzionato che, finora, i romeni non si sono affrettati a fare neanche questa terza dose. Circa 1,8 milioni lhanno fatta e quelli che hanno completato il ciclo vaccinale sono poco più di 7,6 milioni. Anche se il numero di vaccinati non è quello sperato, le autorità hanno, tuttavia, allentato le restrizioni nel contesto del calo dei contagi e decessi in Romania, nonchè delle ormai prossime feste invernali. Tra le misure attualmente in vigore, luso della mascherina allesterno solo negli spazi affollati e allinterno, e laccesso a negozi e ristoranti fino alle 22:00, anzichè le 21.00. Tutte le attività per cui era stato imposto il limite del 30% della capienza, sono consentite adesso fino al 50% della capienza, come nel caso di cinema, teatri e sale sportive, ma solo per i vaccinati, quelli che hanno superato la malattia o che presentano un tampone negativo. Nelle notti di Natale e Capodanno, i ristoranti potranno, invece, restare aperti. Il capo del Dipartimento per Situazioni dEmergenza, Raed Arafat, richiama, però, lattenzione che gli effetti delle feste di Capodanno diventeranno visibili nelle successive circa due settimane e che non tutti osserveranno le regole sanitarie di prevenzione della diffusione del nuovo coronavirus. I medici ammoniscono che negli spazi chiusi il rischio di contagio resta altissimo.