Politica: Romania, la nuova squadra di governo al lavoro
Nemmeno i più gettonati commentatori politici avrebbero anticipato qualche tempo fa l’attuale formula governativa. Sin dall’autunno del 2019, quando la squadra presieduta dalla socialdemocratica Viorica Dăncilă, era stata sfiduciata, anche in seguito alla pressione della strada, il Partito Nazionale Liberale, incoraggiato più o meno palesemente dal presidente Klaus Iohannis stesso, si era prefisso l’obiettivo di far passare all’opposizione il Partito socialdemocratico, il suo avversario dichiarato, almeno per le successive due tornate elettorali politiche. I liberali ci sono riusciti a dicembre 2020, ma non vincendo le elezioni in cui sono arrivati secondi, bensì formando un’alleanza governativa con l’USR, terzo posto alle politiche, e l’Unione Democratica Magiari di Romania.
Roxana Vasile, 26.11.2021, 11:41
Nemmeno i più gettonati commentatori politici avrebbero anticipato qualche tempo fa l’attuale formula governativa. Sin dall’autunno del 2019, quando la squadra presieduta dalla socialdemocratica Viorica Dăncilă, era stata sfiduciata, anche in seguito alla pressione della strada, il Partito Nazionale Liberale, incoraggiato più o meno palesemente dal presidente Klaus Iohannis stesso, si era prefisso l’obiettivo di far passare all’opposizione il Partito socialdemocratico, il suo avversario dichiarato, almeno per le successive due tornate elettorali politiche. I liberali ci sono riusciti a dicembre 2020, ma non vincendo le elezioni in cui sono arrivati secondi, bensì formando un’alleanza governativa con l’USR, terzo posto alle politiche, e l’Unione Democratica Magiari di Romania.
La svolta, però, è cominciata a delinearsi a settembre, quando, in seguito alle vertenze con il premier liberale Florin Cîţu, l’USR si è ritirata dal governo e ha votato successivamente la mozione di sfiducia inoltrata dal PSD. Sono seguiti due tentativi falliti di formare un governo di minoranza USR e PNL-UDMR. Anche se all’inizio i liberali avevano escluso la collaborazione con i socialdemocratici, che si pronunciavano per le elezioni anticipate, i due partiti avversi, assecondati dall’UDMR e appoggiati dai rappresentanti delle minoranze nazionali, hanno avviato negoziati per formare una maggioranza parlamentare e un governo di coalizione.
Dopo discussioni intense, il Governo PNL-PSD-UDMR, presieduto dal liberale Nicolae Ciucă, ha ottenuto ieri il voto di investitura del Parlamento con una maggioranza confortevole, e ha prestato giuramento davanti al capo dello stato. Il tema portante del giorno sembra essere stato incentrato sull’idea che qualsiasi orgoglio va superato.
La gente è stufa di crisi e promesse. La popolazione vuole vedere fatti e risultati. Vi invito a fornirli, ha dichiarato il presidente Klaus Iohannis. Ci impegniamo a fare tutto quello che dipende da noi affinchè la situazione economica, sociale e sanitaria in Romania migliori. Abbiamo capito che al di sopra di qualasi orgoglio e avversità politica sta l’interesse dei romeni, ha dichiarato il neo premier Nicolae Ciucă, generale d’esercito a riposo.
Di orgogli come tempi passati, ma anche di azioni urgenti per stabilizzare la Romania, ha parlato anche il leader socialdemocratico Marcel Ciolacu. Aumenteremo gli assegni familiari, le pensioni, lo stipendio minimo e le indennità delle persone con disabilità. Inoltre, i pensionati che incassano le pensioni più basse, riceveranno un aiuto per pagare le bollette quest’inverno. Porteremo più soldi alle casse dello stato, ma anche nelle tasche dei romeni, ha dichiarato Marcel Ciolacu.