Politica: Nicolae Ciucă, nuovo incarico a premier
Dopo una terza tornata di consultazioni con i partiti parlamentari, nel giro dei quasi tre mesi dal ritiro dell’USR dal governo, il capo dello stato ha incaricato nuovamente il ministro ad interim della Difesa, il liberale Nicolae Ciucă, a formare un nuovo governo. Ho constatato la formazione di una solida maggioranza parlamentare, che raggruppa il PNL, il PSD, l’UDMR e il Gruppo delle minoranze. Questa maggioranza mi ha anche proposto un nome di primo ministro, proposta che io ho accettato. Di conseguenza, incarico Nicolae Ciucă a formare una squadra governativa e presentarsi al Parlamento per il voto di fiducia, ha dichiarato il presidente Klaus Iohannis.
Corina Cristea, 23.11.2021, 10:47
Dopo una terza tornata di consultazioni con i partiti parlamentari, nel giro dei quasi tre mesi dal ritiro dell’USR dal governo, il capo dello stato ha incaricato nuovamente il ministro ad interim della Difesa, il liberale Nicolae Ciucă, a formare un nuovo governo. Ho constatato la formazione di una solida maggioranza parlamentare, che raggruppa il PNL, il PSD, l’UDMR e il Gruppo delle minoranze. Questa maggioranza mi ha anche proposto un nome di primo ministro, proposta che io ho accettato. Di conseguenza, incarico Nicolae Ciucă a formare una squadra governativa e presentarsi al Parlamento per il voto di fiducia, ha dichiarato il presidente Klaus Iohannis.
Nicolae Ciucă era stato designato candidato premier anche il 21 ottobre scorso, però aveva rimesso il mandato, dal momento che il governo di minoranza formato dai liberali e dall’UDMR non era riuscito a raccogliere una maggioranza parlamentare. Questa volta, i lunghi negoziati che hanno preceduto le consultazioni hanno stabilito in dettaglio il programma del governo, la sua struttura – che vede due dicasteri in più, nonchè l’incarico di premier ricoperto a rotazione dai liberali e dai socialdemocratici. Nicolae Ciucă ha dichiarato che i romeni aspettano dal nuovo governo stabilità e soluzioni agli effetti generati dalla pandemia e dalla crisi energetica, fiducioso che la squadra si metta seriamente a lavorare da giovedì.
Nel nuovo governo, i liberali guideranno otto dicasteri, mantenendo gli Esteri, gli Interni, l’Istruzione e l’Energia, con gli stessi titolari, cui si aggiungono altri quattro ministeri, tra cui la Giustizia e i Fondi europei. Ma non tutti i liberali sono contenti. Alcuni dirigenti del partito criticano il modo in cui ha svolto i negoziati il leader liberale Florin Cîţu, il quale sostiene che una coalizione con il PSD non sia incondizionata, assicurando che gli interessi dei romeni e la stabilità finanziaria non correranno alcun pericolo.
Giunti dall’opposizione, i socialdemocratici avranno nove ministeri, ai quali si aggiunge il Segretariato Generale del Governo. Si tratta di dicasteri importanti, tra cui le Finanze, la Difesa, i Trasporti o l’Economia. Una delle questioni più contese è stata quella di stabilire l’ordine dei due partiti nella rotazione del primo ministro. Alla fine, il PSD ha accettato di prendere le redini del governo fra 18 mesi. Il leader socialdemocratico Marcel Ciolacu ha spiegato che il sostegno alla proposta del PNL di assumere per primo l’incarico di premier fa seguito al fatto che, nel corso dei negoziati, il PSD è riuscito a imporre le sue esigenze per il programma governativo, a partire da pacchetto sociale.
Nel gabinetto Ciucă, l’UDMR manterrà i tre ministeri guidati anche finora: Sviluppo regionale, Ambiente e Sport. L’USR non ha partecipato alle consultazioni con il capo dello stato, il suo leader, Dacian Cioloş, sostenendo che Klaus Iohannis avesse abbandonato il ruolo costituzionale di mediatore. Sempre dall’opposizione, gli esponenti dell’AUR hanno annunciato che non voteranno l’investitura della nuova squadra.