Covid: pandemia e istruzione
Nel contesto del calo, in Romania, dei contagi da Covid 19 e del numero di morti a causa delle complicanze, nonchè della più bassa quota di infezioni degli ultimi due mesi, i responsabili del settore Istruzione hanno deciso la modifica dei criteri di svolgimento dellattività scolastica. Circa il 90% degli allievi e dei bambini in età prescolare in Romania hanno ripreso, oggi, le lezioni in presenza. Le scuole e gli asili nido delle località dove lincidenza dei contagi da Covid è inferiore a 3 per mille abitanti sono stati riaperti, a prescindere dal tasso di vaccinazione del personale. Dopo lapplicazione delle nuove regole, i dati ufficiali rilevano che oltre 2.600.000 di bambini sono tornati, questa settimana, in aula, mentre i restanti tre milioni continuano on line.
Daniela Budu, 22.11.2021, 13:29
“Sono 1.792 le unità dinsegnamento costrette a continuare on line, in quanto si trovano in località dove il tasso di contagio è superiore a 3 per mille, e il tasso di vaccinazione del personale scolastico è inferiore al 60%. Laddove il tasso di contagio è pari a zero o molto basso, e si tratta soprattutto di località delle zone rurali, dove ci sono anche difficoltà con laccesso a internet, è illogico obbligare i bambini a continuare le lezioni on line. Quindi, sotto i 3 per mille, non cè un legame tra il tasso di vaccinazione del personale scolastico e il modo in cui si terranno le lezioni. Sopra i 3 per mille, cè un legame: almeno il 60% del personale scolastico dellunità dinsegnamento devessere vaccinato”, ha spiegato il ministro interinale dellIstruzione, Sorin Cîmpeanu, alla tv pubblica.
Sorin Cîmpeanu ha rivolto un nuovo appello alla vaccinazione a insegnanti e allievi. Attualmente, oltre 400.000 giovani di età superiore ai 12 anni si sono vaccinati, pari al 33% del numero totale di bambini idonei. Per quanto riguarda il personale scolastico, i dati ufficiali rilevano che il 70% è vaccinato. Questa settimana dovrebbe iniziare anche la consegna di tamponi antigenici rapidi su saliva alle scuole, una prima per linsegnamento romeno. Questi test sui bambini, che in Francia, ad esempio, si fanno sin dallinizio dellanno scolastico, si sarebbero dovuti fare anche in Romania dall8 novembre, quando sono ripartite le lezioni in presenza, come avevano promesso le autorità.
Il segretario di stato presso il Ministero dellIstruzione Sorin Ion spiega dove potranno essere effettuati i test. “Sarà il Consiglio di Amministrazione dellunità scolastica a decidere se i test saranno effettuati nellunità stessa oppure a domicilio sotto la sorveglianza dei genitori o del rappresentante legale. Quindi, spetta a ciascuna scuola decidere a seconda della sua tipologia o della disponibilità del personale scolastico.”
Ricordiamo che, inizialmente, le autorità desideravano che i test fossero effettuati esclusivamente a scuola. I sindacati scolastici hanno affermato, però, che ciò porterebbe al blocco dellattività scolastica e alla trasformazione delle scuole in focolai dinfezione, e hanno sollecitato test in famiglia, cosicchè le autorità hanno riconsiderato la decisione.