Energia: Colloqui sulla fissazione dei prezzi
Alla luce dell’aumento delle bollette, la fissazione dei prezzi dell’energia e del gas naturale è all’attenzione delle autorità di questo settore. Stando al ministro dell’Energia, Virgil Popescu, il Governo di Bucarest ha approvato la compensazione delle bollette per i consumatori domestici oltre al prezzo di 68 bani per kilowatt, però la continua impennata dei prezzi sul mercato europeo richiede un ulteriore intervento: “Ho discusso anche con i miei colleghi dei Paesi europei, sono tutti molto preoccupati. È ovvio che dobbiamo ripensare l’intero mercato dell’elettricità dell’Unione Europea, quindi è l’ora di prendere anche altre misure. Per poter applicare una fissazione dei prezzi, invece, dobbiamo avere la possibilità di intervenire tramite la legislazione primaria, con un’ordinanza d’urgenza. Per il momento, la gente ha una specie di garanzia grazie a questa compensazione. Abbiamo emesso quest’ordinanza lunedì, appunto affinché possa entrare in vigore a partire dal 1° novembre. Certamente interverremo quest’inverno, proteggeremo la popolazione, e ci stiamo occupando anche della parte relativa alle PMI”, ha dichiarato Virgil Popescu.
Il portavoce della Banca Centrale della Romania, Dan Suciu, è del parere che l’aumento accelerato dell’inflazione abbia avuto come causa principale il rincaro dell’energia. In una dichiarazione a Radio Romania, egli ha spiegato che la decisione di aumentare il tasso chiave all’1,5% all’anno è stata presa per evitare l’aumento degli altri prezzi, perché la Banca Centrale non può agire sui rincari nel settore energetico: “Non abbiamo i mezzi per influenzare quei prezzi. Possiamo influenzare solo il costo del denaro, al fine di fermare le probabilità di crescita dei prezzi per altri prodotti. Quindi limitiamo la quantità di denaro per altri prodotti in modo da evitare gli sbalzi di crescita dei loro prezzi, perché inevitabilmente il rincaro dell’energia può avere simili influenze. Cerchiamo di rallentarle. È molto difficile fare previsioni in questo periodo”, ha dichiarato Dan Suciu.
Dan Suciu ha precisato che le previsioni della Banca Centrale sull’inflazione alla fine dell’anno, del 5,6%, saranno superate nel contesto dell’impennata dei prezzi dell’energia. Anche la classe politica di Bucarest è preoccupata dei prezzi più alti registrati ultimamente all’energia e al gas naturale. Dall’opposizione, i socialdemocratici danno assicurazioni che il loro ddl sulla fissazione di questi prezzi per un periodo di sei mesi, inoltrato al Senato, sarà adottato dal Parlamento entro la fine della prossima settimana. Invece, l’USR (fino a settembre membro nella coalizione governativa) ritiene che tutti i consumatori possono essere appoggiati in primo luogo tramite la diminuzione delle accise e dell’IVA, e successivamente tramite misure aggiuntive di compensazione.
Daniela Budu, 08.10.2021, 13:12
Alla luce dell’aumento delle bollette, la fissazione dei prezzi dell’energia e del gas naturale è all’attenzione delle autorità di questo settore. Stando al ministro dell’Energia, Virgil Popescu, il Governo di Bucarest ha approvato la compensazione delle bollette per i consumatori domestici oltre al prezzo di 68 bani per kilowatt, però la continua impennata dei prezzi sul mercato europeo richiede un ulteriore intervento: “Ho discusso anche con i miei colleghi dei Paesi europei, sono tutti molto preoccupati. È ovvio che dobbiamo ripensare l’intero mercato dell’elettricità dell’Unione Europea, quindi è l’ora di prendere anche altre misure. Per poter applicare una fissazione dei prezzi, invece, dobbiamo avere la possibilità di intervenire tramite la legislazione primaria, con un’ordinanza d’urgenza. Per il momento, la gente ha una specie di garanzia grazie a questa compensazione. Abbiamo emesso quest’ordinanza lunedì, appunto affinché possa entrare in vigore a partire dal 1° novembre. Certamente interverremo quest’inverno, proteggeremo la popolazione, e ci stiamo occupando anche della parte relativa alle PMI”, ha dichiarato Virgil Popescu.
Il portavoce della Banca Centrale della Romania, Dan Suciu, è del parere che l’aumento accelerato dell’inflazione abbia avuto come causa principale il rincaro dell’energia. In una dichiarazione a Radio Romania, egli ha spiegato che la decisione di aumentare il tasso chiave all’1,5% all’anno è stata presa per evitare l’aumento degli altri prezzi, perché la Banca Centrale non può agire sui rincari nel settore energetico: “Non abbiamo i mezzi per influenzare quei prezzi. Possiamo influenzare solo il costo del denaro, al fine di fermare le probabilità di crescita dei prezzi per altri prodotti. Quindi limitiamo la quantità di denaro per altri prodotti in modo da evitare gli sbalzi di crescita dei loro prezzi, perché inevitabilmente il rincaro dell’energia può avere simili influenze. Cerchiamo di rallentarle. È molto difficile fare previsioni in questo periodo”, ha dichiarato Dan Suciu.
Dan Suciu ha precisato che le previsioni della Banca Centrale sull’inflazione alla fine dell’anno, del 5,6%, saranno superate nel contesto dell’impennata dei prezzi dell’energia. Anche la classe politica di Bucarest è preoccupata dei prezzi più alti registrati ultimamente all’energia e al gas naturale. Dall’opposizione, i socialdemocratici danno assicurazioni che il loro ddl sulla fissazione di questi prezzi per un periodo di sei mesi, inoltrato al Senato, sarà adottato dal Parlamento entro la fine della prossima settimana. Invece, l’USR (fino a settembre membro nella coalizione governativa) ritiene che tutti i consumatori possono essere appoggiati in primo luogo tramite la diminuzione delle accise e dell’IVA, e successivamente tramite misure aggiuntive di compensazione.